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E’ scomparsa la #PussyRiot?

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Da Abbatto i Muri:

Ricordate le PussyRiot?

Osarono cantare dentro una cattedrale. Non una canzone qualunque ma uno sberleffo anarchico contro due istituzioni patriarcali: chiesa e Stato con in testa quel gran democratico di Putin.

Vollero dare loro una punizione esemplare. Due anni di galera per aver cantato una canzone. Resta indelebile per me il dibattito anche in Italia dove i complottisti militOnti de sinistra dissero che queste femmine “riottose” che andavano in giro a infilarsi polli su per la figa non potevano che essere pagate per destabilizzare il governissimo communista che pure se è una merda, perdipiù omofobo, come tutte le dittature sedicenti antiamericane (come ancora fossimo ai tempi della guerra fredda) bisogna fargli un monumento.

Si sfiorò la rissa (virtuale, credo) con compagnucci sessisti che in Italia erano tutti no-galera ma per le tre ragazze speravano addirittura si desse loro l’ergastolo. Sicché noi compagne ci si trovò perfino a essere definite un po’ complici di quelle associazioni umanitarie che quando c’è da fare intendere che l’oriente è sempre più incivile dell’occidente sono in prima fila. Ma il punto è che certa gente non sa proprio distinguere e le Pussy Riot lo dissero che non accettavano aiuto dalle Vip ammericane, non erano strumento del capitalismo e dell’imperialismo e che, ‘sti cazzi, la loro era pura punk anarchia che non si piegava di fronte a nessuno.

1375662_10201754108047377_262409788_nProcessate in direttissima mondiale, tra ragionamenti politically correct che sostenevano che però, certo, si, anche se vai a fare breccia dentro il vaticano ti becchi una punizione (‘nfatti siamo in pessime condizioni pure noi) e non lo dicevano mica per raccontare come, per esempio, le compagne e i compagni di NoVat furono denunciati per aver semplicemente mostrato uno striscione in Piazza San Pietro, ma per dire che la Russia, tutto sommato, non è che sia poi questo cattivissimo posto.

Condannate per blasfemia a due anni di lavori forzati, misogini in festa all’idea che queste femministe simbolo di lotta antiautoritaria, zoccole impenitenti le cui performance erano il massimo dello sgarbo al patriarcato, furono mandate una a levante e una a ponente e due di loro sono rimaste in lotta a tentare un contatto con l’esterno, a combattere, tra botte, punizioni, lavoro incessante e abusi, sicché quella che s’è pure messa contro il capo delle zone sue, dopo che lei aveva mandato una lettera in giro per denunciare le sue condizioni di vita e s’era messa a fare lo sciopero della fame, è stata trasferita chissà dove, nella Siberia più profonda, e dunque ora è scomparsa.

Lo dice suo marito che partecipa, segue e denuncia le sue vicende fin dall’inizio. Di Nadezhna non c’è più traccia. Non si sa se è viva o morta, se il gulag siberiano se l’è sucata, per dirla alla palermitana, se lo sciopero della fame è stato ulteriore pretesto di repressione, se sta rinchiusa dentro uno stanzino sedata e maltrattata. Insomma: dove sta Nadezhna? Vorrei saperlo anch’io.

[Sarcasmo mode/on] Non è che la ministra Cancellieri – in accordo con la Bonino – lasciando stare il fatto che qui da noi di Stefano Cucchi che la galera inghiotte e rispedisce morti ce ne sono tanti, ecco, non è che ella o chiunque possa sputare due fucking pensierini a quel gran signore di Putin e potrebbe fare una chiamata anche da quelle parti?[Sarcasmo mode/off]

A pugno chiuso, compagna. Non ci fare preoccupare. C’è gente che ti vuole bene in giro per il mondo…

—>>>In basso la traduzione della canzone che le Pussy Riot hanno cantato e poi alcuni link che riportano la discussione accesa che ci fu allora.

(coro)
Vergine, vergine, scaccia Putin,
scaccia Putin, scaccia Putin.
(fine coro)

Tonaca nera, spalline dorate
Tutti i parrocchiani strisciano in adorazione
Il fantasma della libertà è nei cieli
Il Gay Pride mandato in Siberia in catene.

Il capo del KGB, il loro Santo capo
Conduce i manifestanti in carcere sotto scorta
Per non offendere il Santo
Le donne devono partorire e  amare.

merda, merda, merda del padrone (Signore)

(coro)
Vergine, Vergine diventa femminista
diventa femminista, diventa femminista
(fine coro)

Lode religiosa di condottieri putrefatti
Processione di limousine nere
Viene da te a scuola il predicatore
Vai a lezione-portagli i soldi

Il Patriarca Gundyaj
crede in Putin, sarebbe meglio credesse in Dio, credeva
La cintura della vergine non sostituisce le manifestazioni
A protestare con noi c’è la sempre vergine Maria

(coro)
Vergine, vergine scaccia Putin
scaccia Putin, scaccia Putin
(fine coro)

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Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Omicidi sociali, otro mundo, R-esistenze.