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Pussy Riot: di un processo politico e della disinformazione!

Dalla nostra mailing list, scambi a proposito di quello che Repubblica ha scritto sulle Pussy Riot, sotto processo – rischiando 7 anni di galera – per aver cantato dentro una chiesa.

Hy:

Ciao sto leggendo repubblica.it. c’è un articolo sulle pussy riot perché è iniziato il processo, ad un certo punto l’autore dell’articolo, tale Lombardozzi, dice:

Gli agenti le avevano scacciate tra sorrisi e qualche palpatina, secondo lo schema abituale

ma cos’è: il poliziotto buono che ti tocca il culo? e quello cattivo invece che cosa ti fa quando ti scaccia?

Che il modus operandi della polizia possa essere quello di palpare le donne quando le portano via è pure vero e drammaticamente schifoso, ma che venga fatto passare così come una roba “normale” da accumunare a “un sorriso” di simpatia mi pare proprio avvallare una prevaricazione sessuale facendola passare per un gesto di solidarietà.

Francesca:

“trovo ributtante la frase del giornalista. Un abuso da parte della polizia può essere considerato la triste consuetudine. Un giornalista che si rispetti dovrebbe esprimere condanna. Credo che il problema sia che una “palpatina” venga considerata una goliardata e non una vera molestia.”

Lafra:

l’articolo sembra tutto un bel raccontino di fantasia.
l’argomento è un tema politico, il giornalista con una bella dose di paraculismo misto paternalismo lo ha ridotto a raccontino di costume con tanto di palpatina d’ordinanza.
ho cercato articoli da quotidiani di altri paesi.
un esempio sul guardian http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/jul/30/pussy-riot-trial-editorial

una comparazione lampo:

Pussy riot per Lombardozzi di repubblica: “Credevano solo di essere delle strampalate cantanti punk con una generica voglia di contestazione senza troppe pretese.” e  “Le Pussy Riot, fino al marzo scorso erano solo un gruppo di sette ragazze che, incappucciate e vestite con coloratissime minigonne, improvvisavano mini concerti nei luoghi più famosi di Mosca. Una trovata pubblicitaria, niente di più.” infine “Hanno perfino chiesto scusa per “aver offeso i sentimenti dei fedeli“. ”

Pussy Riot per editoriale di ieri del guardian online: “Pussy Riot, loosely inspired by similar punk movements in the United States in the 1990s, describe themselves not only as feminists but variously as leftists, anarchists and advocates of civil society.” e “After four months on remand, they are now thin and pale, but resolute in their not-guilty plea against the church’s charge of religious hatred.

alla faccia del giornalismo serio.

Luna suggerisce la lettura di un articolo in francese.

Lafra:

aggiungo nuovo articolo del guardian http://www.guardian.co.uk/world/2012/jul/31/god-is-judging-pussy-riot

interessante il passaggio sul perché le pussy riot hanno deciso di fare la performance contro putin nella cattedrale ortodossa:

The three women have said they performed their anti-Putin “punk prayer” to protest against the decision of the leader of the Orthodox church, Patriarch Kirill, to openly support Putin in the lead-up to presidential elections in March. Chaplin denied any such support. The patriarch has repeatedly praised Putin and denounced protesters who have taken to the streets against him. In February, two weeks before Pussy Riot’s performance, he called the Putin era “a miracle of God”.

Questo ovviamente repubblica ha pensato bene che non fosse una informazione rilevante, mentre lo era dirci che usano minigonne colorate.

Questo è un processo politico, la blasfemia è la scusa per levare di torno una delle poche voci femministe e coraggiose che dalla russia è riuscita ad emergere all’estero grazie alla loro capacità di ottenere la massima visibilità con scarsissime risorse.

—>>>Di Pussy Riot abbiamo parlato quiqui, qui.

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Omicidi sociali, R-esistenze.


4 Responses

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  1. Ivan Guillaume Cosenza says

    Quanta importanza alle Pussy Riot! Con tutta la gente che si è fatta (o sta scontando) anni di carcere ingiustamente (dai nostrani anarchici alle migliaia di palestinesi), con un infermo mentale appena giustiziato in USA, con centinaia di civili siriani freddati da mani mercenarie, beh, in nostro attento focus e la nostra indignazione vanno alle Pussy Riot. Tranquilli, le libereranno, niente carcere, spero che siano state strumentalizzate inconsapevolmente e, con tutto il rispetto per il punk di protesta, i loro contenuti politici sono solo buoni a infiammare una propaganda occidentale già imbevuta di benzina dai soliti noti…niente-di-chè.
    http://aurorasito.wordpress.com/2012/08/09/chi-o-cosa-sono-le-riot-pussy/

  2. cloe says

    Per l’intelligente cronista è normale che in un paese in cui le giornaliste vere vengono messe a tacere a colpi di pistola, un gruppo punk scelga di attaccare la politica del presidente, in una cattedrale, solo per farsi pubblicità.

  3. Cosmic says

    per i giornali italiani le pussy riot sono delle cantanti punk senza troppe pretese con la minigonna colorata, le atlete delle olimpiadi sono nominate solo per fare una classifica di quali sono le più belle e pubblicare gallerie fotografiche con i loro culi, e così via. come sminuire le donne negargli l’importanza che meritano.

  4. cloe says

    All’intelligente giornalista, non viene in mente neanche per un momento che se si coprono il volto con un passamontagna, sebbene coloratissimo, non lo fanno certo perché sia chic? Non gli sembra strano che per una” trovata pubblicitaria” dei simpatici poliziotti siano andati ad arrestare tre ragazze del gruppo, a casa, dopo mesi dall’esibizione e le abbiano sbattute in carcere in attesa di un ridicolo processo per blasfemia? No per lui è normale.