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Gli Anti #PussyRiot: deconstructing commentatori di Militant!

Dopo il deconstructing del pezzo non possiamo evitare di decostruire anche certi commenti. Lo fa ancora Feminoska per noi. Buona lettura.

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Al solito in neretto i commenti di Feminoska:

Ah, e mi sto rileggendo i commenti degli ‘antisessisti’ – a mio avviso, rosicanti…ve li riporto qui perchè mi chiedo se sono solo io che vi leggo fastidio da primedonne spodestate dal palcoscenico, a parte che appena una donna usa il proprio corpo per fare delle azioni (che magari non c’entrano un cacchio con l’antisessismo vedi il video di how to snatch a chicken) subito si parla di frustrate sessualmente, di gesti emancipatori, mentre a quanto ho letto, sono azioni  compiute da gruppi misti con altre finalità di protesta… mi sa che sono loro i primi a cadere nel tranello ‘repubblichino’ di farsi titillare l’istinto bigotto e perciò prendere fischi per fiaschi! e questo denuncia anche un’altra cosa…che ambito militante o meno, le donne non sono libere di protestare o esprimersi come lo desiderano, se lo fanno sono solo delle infoiate esibizioniste perchè evidentemente IL CORPO FEMMINILE VA CELATO!

“Rispetto a chi affida alle pussy riot la propria prospettiva rivoluzionaria, invece, che dire? Va bene tutto, ma confondere la propria FRUSTRAZIONE SESSUALE con l’emancipazione di un singolo e della sua classe sociale mi fa sorridere.”

(chiaro, ti infili un pollo nella vagina perchè sei frustrata, come ho fatto a non capirlo)

“Nessuno si domanda perchè, negli stessi giorni in cui muoiono più di 30 minatori in Sudafrica e negli Stati Uniti vengono uccise due persone crivellate di colpi per strada, i giornali sono pieni di questa non-notizia della Pussy Riot? Qualcuno mi spiega dove sia il dispositivo repressivo della pena che condanna a due anni di lavori pubblici (manco di galera), un gruppo situazionista che da mesi produce clamorosi ATTI OSCENI in luogo pubblico?”

(protesta, ma con decoro e giudizio per favore! dai dieci comandamenti militanti)

“Ricordo agli interessati che negli stessi mesi in cui la società civile occidentale occupava il proprio tempo libero stracciandosi le vesti per le Femen e le Pussy Riot, un tale di nome Sergej Udal’cov (che non sarà un esempio di coerenza, ma si è sempre esposto in prima persona nella lotta di movimento contro Putin e gli oligarchi) faceva dentro e fuori la galera con delle accuse ridicole”

(se protestano per le stesse cose, ma lo fanno sia uomini che donne, prima devono essere messi in luce gli uomini, poi, eventualmente, le donne. dai dieci comandamenti militanti).

“Ma de che stamo a parla’?? de Madonna??!!. Se a Roma se piange a Mosca certo non si ride. Premesso che er gabbio non se augura a nessuno, qua ce vedo solo TANTA ADOLESCENZA. Liber@ tutt@”

(ooooh, se rosico, dio se rosico! ne parlava già esopo, mi sa che non è cambiato molto!)

“Maria, per curiosità: in cosa consisterebbe LA “LOTTA” di queste “femministe anarchiche”?
Disegnare un cazzo gigante sul ponte di San Pietroburgo? Danneggiare auto della polizia usando i figli come scudi?
Urlare “Dio è merda” durante una messa?”

(ma è un gruppo di attiviste e attivisti! anarchici. e facciano un pò quello che gli pare, no?)

“ma vaffanculo. Ma de core popo
In sud africa hanno ammazzato 34 minatori, nessun media ne ha parlato, Madonna non s’è messa nessuna meglietta e adesso PER QUESTE TRE bisogna organizzà una campagna che coinvolga tutto il movimento.”

(perchè è colpa delle pussy riot se sono stati ammazzati i minatori, e soprattutto se viviamo in un mondo così sessista che basta una tetta di fuori a far interessare di una protesta – a biechi fini di soft porno – certi quotidiani).

“Il fatto che la situazione in Russia sia drammatica non vi è dubbio, cio’ pero’ non significa che il modo di fare politica delle Pussy Riot non possa essere criticato. LA RICERCA SPASMODICA DELL’ATTENZIONE MEDIATICA attraverso il gesto scioccante non mi sembra una gran modalità di intervento politico.”

(dal manuale granitico e imperituro del perfetto militante scritto nel 1870)

“Ci vuole *veramente* parecchia fantasia per considerare una bestemmia in chiesa o un cazzo disegnato “pratiche di lotta che meritano rispetto”. Ci vuole invece parecchia malafede per ridurre vent’anni di *vere* lotte politiche e sociali alle PAGLIACCIATE di Voina e della sua propaggine al femminile.
Voi lo chiamate “postporno” e “sovversione comunicativa”; in in italiano invece si chiama in tanti modi: si chiama cambiare discorso, parlar d’altro per distogliere l’attenzione da COSE UN PO’ PIU’ IMPORTANTI, si chiama invaghirsi del dito e dimenticare la luna.”

(nostalgia canaglia… E priorita’ politiche monolitiche!)

“Comunque se volete alle medie ed alle elementari è PIENO DI COMPAGNI CHE DISEGNANO CAZZI nei bagni. Incredibile, ero POST PORNO a undici anni e manco lo sapevo.”

(il femminismo classista me lo rivendico 1)

“no vabbe’ qua so morto. Speriamo che un gesto tanto ardito EMANCIPI FINALMENTE LA DONNA RUSSA.
http://www.liveleak.com/view?i=aea_1343072683

(il femminismo classista me lo rivendico 2 – la vendetta – in riferimento al video how to snatch a chicken che non riguarda l’emancipazione della donna russa ma come rubare da mangiare se non si hanno i soldi…col seitan veniva più facile comunque 😉)

“Qua si contesta la serietà e l’efficacia dei loro mezzi.
Ma davvero pensi che infilarsi un pollo nella figa o disegnare cazzi giganti possa in qualche modo emancipare le donne russe dal oppressione della chiesa ortodossa??”

(non mi pare fosse quello dell’emancipazione l’obbiettivo delle azioni, ma tant’è… e comunque insomma, un pò di decoro nell’attivismo non guasterebbe!!!)

Leggi anche:

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La sfida punk al medioevo russo

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Siamo tutti/e Pussy Riot (FreePussyRiot.org)

Deconstructing “Pussy Riot, le giovani punk a processo”

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Pussy Riot: vergine, diventa femminista!

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Posted in Anti-Fem/Machism, Comunicazione, Critica femminista, Misoginie, Pensatoio, R-esistenze.


5 Responses

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  1. Bah says

    @fasse

    io non ho letto tutto, ma ho spulciato diversi articoli e commenti fin dall’inizio e mi pare che la lucidità argomentativa non sia mai comparsa, o nel migliore dei casi accompagnata da livore per come la vedo io abbastanza spropositato.

    E da tanta supponenza, come la tua che deduci automaticamente che io sia un ortodosso marxista (me ne fotto di leggere certe parole d’ordine piuttosto che altre, imho conta la ciccia, significanti, significati e azioni), quando invece non lo sono.

    E’ bello notare come quando si invita un esaltato alla calma, questo quasi sempre risponda “Io? Ma io sto ragionando, sono calmissimo!”

  2. fasse says

    @bah

    è da giorni che si tenta di ragionarne argomentando. ora siamo alla fase satira. e se comunque non leggi nelle cose scritte degli argomenti solo perché non trovi scritto la parola “lotta contro l’imperialismo e il capitale” tra una frase e l’altra non è mica colpa nostra.

    comunque non siete soli don’t worry 😛

    http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/20/virili-liberation-front-vi-siamo-solidali/

  3. Bah says

    La dialettica del sarcasmo tra compagni non mi pare una cosa molto producente. Oltretutto da un punto di vista logico-argomentativo l’utilizzo forzoso di tutto questo spirito produce una totale mancanza di espressione da parte tua/vostra.

    Talmente occupat* a dare addosso a chi secondo voi sta mancando di rispetto al vostro feticcio da dimenticare di argomentare. Non solo “smontare” le tesi altrui, cosa che attraverso l’esclusivo uso del sarcasmo non è stata compiuta, ma anche costruire un minimo di discorso sul perchè e percome state così in fissa co ‘ste PR. Perchè tanta attenzione a loro e meno ad altr* ? Perchè va bene spompinare e mettersi a pecora dinanzi a telecamere e cazzi barzotti? Cosa producono e come, questo tipo di azioni? Perchè la lotta di genere è doversa da quella di classe?

    E basta inacidivve, pià per culo, fare tifo da stadio, minacciare scissioni di movimento, sudare boriosi sarcasmi da monitor e accanirsi contro i più o meno presunti maschilismi machisti e discriminatori, quando non ciecamente bigotti, dei compagni.. Ecco, magari invece di dare il peggio sarebbe il caso di dare il meglio. Piate un bel respiro e spiegatevi co calma, che il vero nemico tendenzialmente è altrove. Sarebbe bene ricordarselo.

  4. Just Laure' says

    “dal manuale granitico e imperituro del perfetto militante”…. Ancora sto ridendo, eccezionale questo post!!! Peccato che i granitici “compagni” non lo capiranno. E io non capisco una cosa: e’ vero o no che tre donne si faranno due anni di dolce galera russa per aver espresso un’idea? E l’espressione di un’idea non e’ un diritto? Ed essere antifascisti, antisessisti ecc. Non vuol dire anche lottare perche’ certi diritti non siano calpestati? Mah, forse la mia riottosa mente riccioluta fa acqua…!!!

  5. uffa says

    Il problema è vostro che leggete il sito di Militont, avete un sacco di tempo da perdere. Le analisi fanno venire i brividi ma devo dire che i testi sono meglio di quando aprono bocca. Tra stalinismo e uno stand pieno di magliette e stronzate nel quale evitano di esporre qualsiasi contenuto (almeno qualche idiota si avvicina) in città fanno solo ridere. Perdete meno tempo, loro lo impiegano meglio di chi legge i post… che bei maschietti, appena sentono l’odore di testosterone si emozionano tutti.