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Manduria: migranti stremati e fascisti nel campo

Ancora aggiornamenti dal campo di Manduria. Giulio ci regala un report della giornata di ieri e a seguire un aggiornamento su quello che è accaduto oggi. Se volete vedere altre foto tra quelle scattate da Giulio potete trovare l’intera serie QUI.

di Giulio F.

Lunedì 4 aprile, pomeriggio.

La situazione appare molto tranquilla. Il campo fuori dal centro è ancora coperto da materassi e coperte su cui la maggior parte dei migranti ha passato la notte.
I caffé, i dolci e il contributo dei volontari rendono l’atmosfera decisamente socievole, nonostante un allucinante dispiegamento di forze, di qualsiasi corpo, con qualsiasi mezzo. Da quello che ci
dicono, comunque, le condizioni del campo sono migliorate: oggi hanno potuto fare la doccia, e il cibo è migliore.
A proposito di mezzi: la tensione sale pesantemente quando i carabinieri a cavallo decidono di comparire sullo sfondo delle riprese di Porta a Porta e non si accorgono (…) di passare su materassi e coperte. Volano parole e oggetti (non contundenti, giusto volantini appallottolati) ma per fortuna riusciamo a riportare la calma. Le domande insistenti riguardano Berlusconi a Tunisi. Sulla cosa ricevono notizie contrastanti da casa. “Ancora niente di deciso”, e si rasserenano/rassegnano.

Molti ragazzi hanno passato pomeriggio e sera fuori, in giro per Oria. L’accoglienza è stata cordiale: comprano caffé, cibo e vestiti. Alcuni, ci dicono loro amici, sono rimasti nei bar a bere (cosa che molti di loro, ventenni, non hanno mai fatto) ed i giornalisti sciacalli sono pronti allo scoop del “tunisino ubriaco”. “A Lampedusa hanno vietato la vendita di alcoolici, perché qui no?” ha detto un amico tunisino. Dai volontari di Oria che presidiano la stazione arriva questa notizia: “ore 19.30 presidio stazione Oria: preoccupazione e sconforto! si diffonde la voce di un possibile rimpatrio in Tunisia un ragazzo comincia a ferirsi con una lametta e il suo amico tenta di darsi fuoco, grazie al nostro intervento la vicenda si risolve nel migliore dei modi”. Nessuna ulteriore novità, finora.
La sera molti rientrano nel centro, vuoi perché la serata è fredda, vuoi perché da casa dicono che “la tv ha detto che se state dentro avrete i permessi”.
Alla fine, anche i pochi che volevano restar fuori rientrano: rischioso, troppo pochi.

Note ed impressioni: come prevedibile, stanno cominciando a diventare evidenti alcune dinamiche interne al campo. Le divisioni: tra gente delle “occidentali” città del nord e chi viene dal sud, ad esempio. Molti si isolano in piccoli gruppi, non condividendo spazi né altro. Fortunatamente molti altri restano uniti. La cosa più bella è che per molti, ormai, non siamo più “gente che aiuta, porta cibo e sigarette”, ma amici.

UPDATE: Riporto aggiornamenti da Oria (non ho modo di verificare, però): “ore 00:40: Appena tornata da Oria: dopo la notizia arrivata su tutti i cellulari dei ragazzi di un loro rimpatrio a Tunisi: un ragazzo si è tagliato le vene, un altro ragazzo ha tentato di spaccarsi la testa contro il finestrino dell’ambulanza arrivata da Francavilla. Arrivata una troupe di giornalismo libero che ha registrato testimonianze sull’accaduto ,mentre si stava parlando con loro un ragazzo si è dato fuoco all’improvviso …subito un caos …non riuscivamo a capire il gesto ..chiaramente siamo riusciti a spegnere immediatamente il fuoco…urlando ci ha spiegato che si era addormentato nell’interno della stazione e che mentre dormiva è stato svegliato a bastonate dalle forze dell’ordine site nel piazzale stazione H 24…in effetti le macchine dei carabinieri sono fuggite vie in un’istante…non riuscivamo a credere alle sue parole, ma i segni non lasciavano dubbi..lo abbiamo medicato e rifocillato…in questo momento lui e altri 15 ragazzi dormono sul prato vicino alla stazione.”

Tutto questo è uscito in video anche su Repubblica.it, oggi.

Martedì 5 aprile (a commento del post del Csoa mercato Occupato di Bari)

Pur tenendo naturalmente presenti le diverse anime che popolano il campo, tutti rivendicano con orgoglio la cacciata di BenAlì.
Personalmente, non è la signora scesa dal paesino per spirito buonista che mi ha infastidito (ben vengano, sono proprio loro che hanno da imparare) ma la reazione di una buona parte dell’associazionismo “istituzionalmente umanitario” e di tutta la partitocrazia locale della sinistra istituzionale: lenti, farraginosi, ancora chiusi in assemblee in ogni luogo ma non al campo, inutili se non a sventolare bandierine.
Oggi, comunque,è stata una bella giornata. Ormai si sono create amicizie salde e (spero) durature, si beve e mangia insieme. Pare che i permessi stiano per arrivare, le procedure vanno avanti. Si respira nell’aria. Domani spero di tornare al campo per festeggiare.

Nota dolente: verso le 21 si sono presentati – al buio – 4 personaggi (un adulto e 3 ragazzi sulla ventina con marcato accento salentino) che hanno distribuito volantini ai fratelli tunisini. Probabilmente non si aspettavano di trovare altri italiani. Invece gli amici tunisini ci hanno chiesto di tradurre questo piccolo volantino rosso su cui campeggiava la scritta “libertà”, ma prodotto dal MOVIMENTO NAZIONAL POPOLARE e CIRCOLO CULTURALE BENITO MUSSOLINI.
Dopo una lunga digressione copia-incolla sulla libertà, il volantino si concludeva con un “E’ per questo che saremo al vostro fianco quando lotterete per la vostra terra ma saremo nemici ogni volta che vorrete identificare nella nostra terra la vostra libertà”.
Appena ho spiegato e tradotto, i tunisini hanno ignorato loro e la loro solidarietà ipocrita, i loro inviti ad “andar via perché qui verranno sfruttati”.
Noi (due) compagni presenti non siamo riusciti a star zitti, sputando sui loro cordiali revisionismi, inviti alla lotta comune e rivendicazioni di esser fascisti (quindi per la repubblica sociale) e non di estrema destra (???).
Guarda caso, mentre si discuteva ( troppi i “compa’” cui ho risposto molto poco cordialmente) dietro è comparso un esponente della polizia tarantina (rumoroso con la sua pila ricaricabile di decathlon puntata su di noi…sic).
Trappolone? Non saprei. So che ringrazio ancora una volta i miei fratelli tunisini, che m’hanno detto di non pensarci, è brutta gente che a loro non interessa. Quelli se ne sono andati, comunque.

Saluti resistenti, e libertà. quella vera, però.

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Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, R-esistenze.


6 Responses

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  1. Luz says

    Grazie a Giulio per il lavoro che fai! 🙂

  2. Giulio says

    Ho scritto io la nota, ero quello al campo.
    Posso dar atto che quello più aggressivo nella discussione ero io (sai com’è, ho avuto cattive esperienze in passato con chi si definiva fascista – ad esempio un certo sindaco fascio-mafioso che ha devastato la mia città), ma qui non è una questione di metodo.
    Non ho intenzione di aprire una digressione storica sul fascismo (quello delle leggi razziali, quello dell’abolizione dei sindacati, quello delle carceri politiche, dei rastrellamenti, quello che ha favorito i padroni – quando è nata Confindustria?? vi siete mai chiesti perché l’aquila? – , quello del colonialismo, dei primi bombardamenti aerei e uso di armi chimiche proprio in Libia e Etiopia), ma mi sembra chiaro che essere il nemico del mio nemico non può renderti mio amico.
    Io, come questo blog, sono antisessista, antifascista, antirazzista, rifiuto i concetti di patria e razza e amo quelli di popolo, amo sognare di culture che si capiscano, rispettino, contaminino. E’ questo il punto focale: nel momento in cui voi scrivete “saremo nemici ogni volta che vorrete identificare nella nostra terra la vostra libertà”. Cosa vuol dire, me lo spieghi? perché io non riesco a pensare ad una vera libertà con limiti di terra, di confini, di colori, di etnie, di genere o orientamento sessuale.
    Allora, in sintesi, non basta denunciare le stesse problematiche e additare gli stessi colpevoli, per essere “compa’ “: bisogna cercare le stesse soluzioni, e finché le vostre si baseranno su ideali partoriti da Mussolini e la sua cricca, non potremo mai esserlo.

  3. fasse says

    i responsabili di questa situazione sono quelli che stanno al governo. non ci possono essere lotte in comune tra soggetti che sono totalmente agli opposti. dici che non è una nota dolente il fatto che un gruppo di persone va a dire a questi migranti che sono nemici perchè cercano la libertà in una terra che tu consideri solo tua?

    sei andato a portare solidarietà o a rivendicare un diritto di proprietà sul territorio? e in cosa dunque possiamo sentirci accomunati?

    in ogni caso stai parlando con me e non con chi c’era perchè io non sto in puglia. abbiamo pubblicato il tuo commento perchè hai diritto di replica ma la discussione per quello che mi riguarda può chiudersi qui.

  4. Marco B. says

    Però restano i nemici in comune. Perché quindi fare un articolo in cui nella nota dolente appare la nostra venuta? Lo so che molte idee sono contrastanti, tipo l’amor patrio e il resto…. ma se noi facciamo qualcosa in buona fede non meritiamo di essere criticati come tu hai fatto! Ad essere criticati dovrebbero essere coloro che sono i responsabili di questa situazione disastrosa.

  5. fasse says

    @marco

    questo è quello che pensiamo della disponibilità di chi è legato a una idea fascista http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/03/24/essere-contro-la-guerra-non-basta-a-dire-che-siamo-dalla-stessa-parte/

    sulla buona fede, nulla da dire. sono le idee che sono evidentemente diverse. in quanto all’amor patrio a noi di patriottismi, orgoglio nazionale e cose così non importa niente perchè siamo cittadin* del mondo.

    saluti

  6. Marco B. says

    Sono uno di quei quattro fascisti comparsi nel buio! Siamo stati costretti dal questore ad andarcene perché c’era un’ordinanza che vietava il volantinaggio! Per quanto riguarda il modo in cui ci siamo rapportati con voi non potete avere nulla da dire. Vi abbiamo espresso la nostra disponibilità di combattere insieme contro i nemici di sempre: Multinazionali, Banche, GOVERNO, Istituzioni assenti, Massoneria…. Noi, come credo voi, le azioni che compiamo si svolgono nella totale buonafede, e sopratutto nell’amor Patrio! Saluti.