Skip to content


Essere contro la guerra non basta a dire che siamo dalla stessa parte

Non serve avere troppa memoria per sapere chi sono i guru della nuova destra, teorici del razzismo differenzialista, per il superamento della dicotomia destra/sinistra, anzi proprio oltre la destra e la sinistra, verso una “terza posizione” che in modo ambiguo propone opinioni che talvolta, ahinoi, trovano simpatizzanti anche a sinistra.

Deve essere per questo che in televisione intervistano certe persone a proposito della guerra in Libia. Teorici di movimenti, come per esempio quello il cui sito apre proprio con una frase di uno dei guru.

C’è chi ha analizzato il fenomeno parlando di “fascisti noglobal“. C’è chi da questi teorici ha preso spunto per movimenti che si collocano nelle zone grigie. Uno dei quali ha un leader che sembra essere tanto simpatico anche in ambienti di destra [1] [2], popolare anche tra persone che firmano petizioni in suo favore, persone che alla fine troviamo per una strana coincidenza presenti in mondi antifemministi.

E questa coincidenza l’abbiamo trovata in più casi, pronunciata da chi si proclama contro la guerra imperialista e poi istiga odio contro le donne, appoggia le teorie dei padri separati, diffonde falsi miti come quello della Pas. La stiamo trovando anche ora, nel nostro monitoraggio antisessista, nei forum e nelle pagine maschiliste.

In generale sono tutti teorici del “ne rossi ne neri ma liberi pensieri” seguito da una esaltazione del cameratismo, del concetto di “onore” associato alle battaglie fatte per appartenenza al branco. I maschilisti antifemministi direbbero che oltre ad essere per il superamento di destra e sinistra sono anche per il superamento della dicotomia uomo/donna. Lo dicono quando si parla di violenza contro le donne, perchè negano la violenza di genere mentre proclamano il pride dei maschi violenti.

Zone grigie, di quelle che si insinuano in contesti neutri per trovare simpatie e sdoganare fascismo e misoginia.

Ve lo abbiamo detto in altre occasioni, l’ultima fu quella dell’attacco a Gaza e delle battaglie pacifiste, perchè allora riemersero le voci fasciste di quelli che erano tanto felici di boicottare israele, e nulla da dire circa la pratica del boicottaggio, ma la motivazione di partenza di alcuni era squisitamente antisemita.

Sono quelli che su indymedia infarciscono note contro la guerra in palestina di contenuti antisemiti che il movimento di sinistra non condivide.

Sono quelli che idealmente troviamo sulle stesse posizioni di integralisti islamici, in versione antioccidentale e per un nazionalismo europeo fuori tempo, anacronistico, tanto somigliante alle modalità di quei nazisti che durante la guerra si alleavano con i nordafricani musulmani reclutandoli e divulgando tra quelle popolazioni volantini pieni di odio in cui si diceva che gli ebrei erano tanto cattivi.

Zone grigie, appunto, che esistono ancora. Per cui fate attenzione quando manifestate contro la guerra perchè potreste trovarvi accanto quelli che ancora idealmente hanno dei problemi con quell’occidente che si schierò contro il fascismo, dimenticando che quello stesso fascismo fu tenuto in vita e reclutato dai servizi segreti occidentali qualche tempo dopo, in occasione della guerra fredda, per commettere stragi contro il “comunismo”, la sinistra e qualunque forma di opposizione politica libertaria.

La storia politica è fatta di mille contraddizioni e mille zone di mezzo in cui si insinuano idealità che non sono assolutamente condivisibili.

Talvolta la presunta neutralità è semplicemente una strategia per sdoganare idee antichissime e riconoscibili nei dettagli.

Teorici di questa neutralità sono quasi sempre quelli che si autoproclamano come la componente illuminata di un nuovo asse progressista. Ne rossi ne neri ma liberi pensieri. Ne donne ne uomini ma solo persone.

Nessuna differenza politica e nessuna differenza di genere. In nome di questa assenza di differenza si torna al pensiero unico, imposto, quello delle categorie vincenti, dominanti, le stesse di sempre.

Neofascisti che evocano la “libertà di opinione” per essere liberi di fare il saluto romano e di diffondere odio razziale, neomaschilisti che evocano “l’uguaglianza” per essere liberi di pronunciare odio contro le donne e tornare al diritto di famiglia con tanto di pater familias, delitto d’onore, matrimonio riparatore, ius corrigendi.

L’abbattimento delle differenze delle classi sociali si ridefinisce in “meritocrazia”, quella che è stata propagandata dal ministro per la “pubblica” (oramai privata) istruzione.  Dove le pari opportunità per tutti i cittadini sono completamente annientate perchè non c’è nessuno che tende a riequilibrare le condizioni di partenza.

E di neutralità in neutralità si finisce per trovarsi accanto persone che hanno opinioni completamente diverse che si insinuano in contesti di sinistra o semplicemente vengono scelti a rappresentare idee di “sinistra” in assenza di leader altrettanto popolari e con altrettante risorse utili a propagandare contenuti.

Riassumendo: noi siamo contro la guerra in Libia e in ogni luogo possibile, ma questo non ha nulla a che fare con le idee dei neutri antimperialisti ne sicuramente con le idee di Libero e della lega nord.

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio, Scritti critici.