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Migranti e mitra: vogliamo parlare dei latitanti di mafia nascosti nei villini abusivi?

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Update: il governatore Lombardo è andato a Lampedusa, ha visto lo stato i gravissimi disagi, l’emergenza umanitaria, e ha deciso che invece che i mitra per aiutare i migranti serve una cucina da campo. L’idea di costringere altri stranieri a restare in mare aperto, non si capisce con quale assistenza, cibo, acqua da bere, è veramente “umana”. Complimenti vivissimi al governatore. Mentre la gente comune fa a gara d’umanità i politicanti fanno la gara della disumanità.

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Il presidente della regione in cui vivo, tale lombardo dell’mpa, pare sia stato traumatizzato dal fatto che qualcuno abbia dormito nel suo “casotto di legno” che sta nelle campagne di Grammichele. Perciò afferma, irresponsabilmente “Io l’avevo detto, che con l’arrivo degli immigrati bisognava uscire con il mitra”.

Lafra nella nostra mailing list si augura che a nessuno venga in mente di distribuire mitra tra i
lampedusani come geniale soluzione al problema. “Meno male – dice – che, anche dal video condiviso sul blog si vede, i lampedusani sono molto più in gamba e solidali di chi li governa.”

Qualcuno di certo sta cercando di esasperare i rapporti. Perchè avere le telecamere a disposizione, essere per un po’ al centro dell’attenzione, fa questo effetto. Si cerca di apparire come si può anche se non è giustificabile in nessun modo che un presidente della regione evochi l’uso dei mitra contro gli immigrati. Come dire che i siciliani immigrati, da sempre discriminati e trattati come la peste, debbano essere vittime dello stesso trattamento.
Giusto per precisare Grammichele è un paesino in provincia di Catania e questi cosiddetti immigrati che danno fastidio a Lombardo sono quelli trasferiti nel centro di accoglienza approntato a Mineo per l’emergenza.

In generale d’inverno qualche volta capita che le seconde case, quasi sempre abusive, i villini di campagna, o i casotti di legno dei terreni, vengano aperti per dormirci.
Succedeva prima che arrivassero gli stranieri e di sicuro può succedere adesso. Nei villini tra Caltagirone e la Base Nato all’Ulmo, per esempio, anni fa, forse persino adesso, si nascondevano latitanti di mafia, perchè in Sicilia i clandestini intesi in quanto latitanti, nascosti con l’aiuto di varie persone, anche professionisti, che sono disponibili a farsi tramite per la consegna dei pizzini, sono in numero considerevole.

La faccenda comunque parte dalla protesta “politica” e strumentale inscenata dai politicanti di Mineo di mpa e ds, il cosiddetto inciucio tra centro destra e centro sinistra che abbiamo in Sicilia, il posto dove hanno portato un tot di migranti. Altri saranno portati a Taranto e anche lì vedremo che faranno.

Mentre a Lampedusa fanno gara di solidarietà, a Mineo questa destra un po’ anomala rintuzza per trovare voti. Proprio quel governo di destra, mpa+ds, che aveva buttato fuori il pdl siciliano e che sembrava aver preso le distanze dalla politica filo-leghista.
Certo è abbastanza grave che nessuno si stia rendendo conto di quello che succede e che invece il governo siciliano non si faccia portavoce di istanze differenti, giusto per distinguersi dalle politiche razziste del governo nazionale.

I minori immigrati a Lampedusa stanno per rinchiuderli nel vecchio aeroporto che per l’occasione viene recintato con il ferro spinato. Altri stranieri sono stati portati a Mineo e vengono rinchiusi in un posto dove non si capisce quale assistenza abbiano.

E’ ovvio che tentino di scappare. E’ ovvio: perchè non sono scappati dalla loro prigione per essere rinchiusi in un’altra prigione con lo stigma della colpa sulla base dell’etnia.
Sono venuti in italia per cercare un destino migliore e di sicuro non gli interessa restare in una terra che non offre possibilità a nessuno, dove, oltretutto, c’è un presidente della regione così lontano dalla mentalità generosa di chi la abita.

Anche il presidente della Regione Lombardo, con questo carico di “responsabilità”, va a sfilare oggi a Lampedusa dove per l’occasione sono stati montati alcuni bagni chimici dove prima c’era il nulla.

A Lampedusa, isola prigione per i migranti e per i lampedusani, di tutte le affermazioni dei politici e dei giochi che si fanno nelle stanze dei bottoni non sanno cosa farsene.

Sono travolti dalla necessità di assistere centinaia di persone che arrivano e che devono essere condotte per farle dormire, mangiare, vestire. A Lampedusa c’è la concretezza dell’autorganizzazione mentre altrove fanno NIENTE.

QUI le ultime da Melting Pot Europa.

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Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.


One Response

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  1. Maria Russo says

    Le parole del presidente della regione mi fanno vomitare, più che un siciliano sembra uno leghista padano!
    Secondo me quello che sta accadendo a Lampedusa è tutto creato ad hoc, il governo sta portando all’esasperazione la popolazione perchè spera che si rivoltino contro gli immigrati, ma per fortuna finora i siciliani di Lampedusa hanno capito lo sporco giochetto di questo governo e si ribellano allo “stato” che li ha abbandonati. Sono fiera di far parte di una popolazione sensibile e solidale come quella che ho visto finora e spero che la gente non cada nello sporco trucco messo su dal governo che ci ritroviamo! Fuori dall’Italia Berlusconi ed il suo governo!!!