di Roberta Lerici (dal blog Bambini Coraggiosi)
Negli ultimi tempi proliferano trasmissioni tv, convegni e articoli sulla PAS, ovvero la Sindrome di Alienazione Parentale. Persino il TG1 circa un mese fa, ha diffuso dati allarmanti su questa presunta sindrome della quale sarebbero affetti ben 150.000 minori in tutta Italia.Ovviamente si diffondono dati senza fornire le fonti o le modalità di raccolta degli stessi, ma a questo siamo ormai abituati; quando si tratta di bambini c’è sempre qualcuno pronto ad offrire in pasto al pubblico statistiche autoprodotte.
Infatti, non essendo la PAS una malattia ufficialmente riconosciuta, pare che in Italia si voglia fare di tutto perché sia diagnosticata al maggior numero di persone possibile pur di farla entrare nel DSM. Molti di noi, però, sanno che questa malattia inventata da Richard Gardner circa 30 anni fa, è da tempo oggetto di dure critiche all’estero, tanto da provocare innumerevoli cause di risarcimento danni proprio nel paese che a Gardner ha dato i natali, l’America.
Chi ha intentato cause nei vari stati americani sono gli ex bambini che vent’anni fa sono stati affidati al genitore abusante, dopo la denuncia sporta in genere dalla madre alla quale era stata diagnosticata una PAS (Gardner scriveva che quasi esclusivamente le madri potevano essere affette da PAS). Il gioco è semplice: la madre raccoglie il racconto del figlio abusato dal padre (o più raramente il contrario) e sporge denuncia.
A quel punto, seguendo i dettami di Gardner, il figlio viene isolato da entrambi i genitori e messo in un luogo neutro, come una casa famiglia. Poi si tagliano tutti i legami che ha con la madre e i parenti della madre e si attua sul bambino quella che Gardner chiama la “terapia della minaccia”, ovvero le figure istituzionali che hanno in carico il minore, cominciano a dirgli che solo se farà tutto quello che gli viene chiesto rivedrà sua madre, che se accetterà di rivedere suo padre senza ribellarsi, potrà tornare presto dalla mamma, che se si ribellerà la madre finirà in prigione, e amenità del genere.
Togliere al bambino tutti i punti di riferimento della sua vita, come la scuola e gli amici, fa sempre parte della “terapia”. Il bambino deve abbandonare tutte le difese e diventare un pupazzo nelle mani di chi lo plasmerà a suo piacimento, fino a fargli accettare persino di stare buono accanto al genitore abusante, mandandolo addirittura in vacanza da solo con lui e magari obbligandolo a dividere anche la stanza con la persona che lo ha violentato a volte per lungo tempo.
E la madre nel frattempo cosa fa? In genere le viene permesso di vedere il bambino due o tre volte al mese (a volte anche meno) ma solo in forma protetta, ovvero alla presenza di un assistente sociale o figure analoghe e mai per più di un’ora. Il bambino non può nemmeno piangere e in genere ha paura di abbracciare la mamma in presenza di qualcuno perché teme che poi non potrà più rivederla.
Questa tortura di tipo nazista dura mesi e mesi e alla fine non è raro che i tribunali dei minori decidano di collocare il bambino dal padre che, nel frattempo, ha prodotto perizie di parte che attestano tutta una serie di patologie psichiche della madre, tra le quali la peggiore è certamente la terribile PAS, ovvero tre lettere che possono distruggere per sempre la vita di un bambino fino a portarlo nei casi più gravi a tentare il suicidio, qualche volta riuscendoci.
Le madri, dall’altra parte continuano la loro lotta, ma di solito finiscono in miseria per pagare avvocati e periti e, se non sono abbastanza forti, neppure loro riescono a mantenere la freddezza necessaria per capire se un avvocato o qualcun’altra delle persone a cui ha affidato la sua vita e quella di suo figlio, si è accordata con la controparte alle sue spalle. Non è raro,infatti, che nelle udienze più importanti gli avvocati spariscano o facciano scena muta. Dopo tutto questo discorso potrebbe sembrare che io ritenga disoneste tutte le persone coinvolte in questi casi, ma non è così.
Molti dei professionisti che si occupano di minori, si fidano di queste teorie, le credono veritiere e le applicano alla lettera. Sono convinti che i bambini possano inventare un abuso sessuale, solo perché le madri li hanno convinti a mentire. In alcuni casi neppure i ricoveri al pronto soccorso di un bambino abusato vengono presi in considerazione dai giudici, e in uno straordinario numero di casi i bambini non vengono neppure ascoltati. Ci sono casi in cui addirittura è stata diagnosticata un PAS senza che lo psichiatra che ha steso la perizia avesse mai visto madre e figlia/o.
Il destino di un bambino, affidato al copia-incolla?
PAS: LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO
La PAS, però, ha per queste persone diversi lati positivi:
1) Permette di archiviare immediatamente le denunce per abuso sessuale
2) Fa guadagnare periti e consulenti senza lavorare troppo con le perizie copia-incolla
3) Permette a tanti avvocati di vincere le cause dei loro clienti accusati di abusi sessuali
4) Dà molto lavoro alle case famiglia e a tutti i professionisti ad esse collegate
Di contro potremmo dire che è molto più costosa per la collettività, in quanto la permanenza nelle case famiglia di questi bambini è in genere di alcuni mesi, poi ci sono gli extra, come gli psicologi, i consulenti, ecc.Facendo i conti, un processo avrebbe costi nettamente inferiori, e salverebbe tanti bambini da spaventosi abusi psicologici o da reiterati abusi sessuali.
L’amore per i figli
Si parla tanto di amore per i figli e ci sono padri che quasi quotidianamente piangono disperati in tv perché non npossono passare con loro tutto il tempo che vorrebbero, ma non tutti i padri sono delle vittime. Un caso emblematico che mi è capitato è questo: il marito abbandona il tetto coniugale improvvisamente una notte. La moglie pensa sia accaduta una disgrazia, lo cerca disperata.
Dopo dieci giorni lo trova, scoprendo che da due anni conduce una doppia vita con un’altra donna nella cui casa aveva addirittura un doppio guardaroba.L’uomo è ricchissimo e per alcuni mesi paga il mantenimento della figlia.Poi si spoglia di tutti i beni e chiede l’annullamento del mantenimento, in quanto divenuto povero.Al giudice dice che siccome non è in grado di mantenere la figlia, chiede che venga tolta alla madre e messa in una casa famiglia (così pagherà il comune). Dopo un anno un giudice dispone un’indagine patrimoniale, ma nel frattempo la ex moglie e la figlia restano senza un euro, mentre lui continua la sua costosissima vita “da povero”, ovvero a carico della nuova compagna. Non so come sia finita.
La tutela dell’adulto
L’abuso sui minori si consuma nella maggior parte dei casi in famiglia, ma ultimamente le stesse persone che divulgano statistiche come noccioline, hanno cominciato a dire che le denunce per abuso sessuale in famiglia sono quasi tutte false, e che sono le donne a vendicarsi degli uomini accusandoli di violenze o di abusi sui figli. Indubbiamente, ci saranno donne che mentono, ma dire che l’80% delle denunce nelle cause di separazione sarebbero per false accuse, è una follia molto pericolosa, (l’unica statistica che ho trovato è americana e parla del 4% di false accuse fra ex coniugi).
Gonfiare indebitamente i dati sulle false accuse, per prima cosa consente a moltissimi pedofili di essere riabilitati nella società e di continuare ad abusare i bambini, in secondo luogo è un modo per minimizzare un fenomeno in continuo aumento e perlopiù sommerso che, invece, avrebbe bisogno di strumenti sempre più efficaci per essere combattuto. Il bambino, ha come strumento a disposizione solo il proprio disagio, le ferite del corpo e dell’anima e la sua voce troppo spesso inascoltata.
L’accusato ha a disposizione la PAS, uno degli strumenti più efficaci per azzittire e distruggere donne e bambini. Gardner scriveva che gli abusi sessuali non sempre danneggiano i bambini e che ” La pedofilia può migliorare la sopravvivenza della specie umana, servendo “fini procreativi”. Per questo e per molto altro bisogna dare un’informazione corretta sulla PAS e sul suo autore. Perché chi vuole farci credere che i pedofili sono quattro poveracci malati e facilmente riconoscibili, mente sapendo di mentire.
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