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Padri separati e dintorni: le strategie per ridurre al silenzio le donne vittime di violenza!

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/files/2010/08/censura2.jpgTerra. Europa. Italia. 9 febbraio 2011.

Le donne di questo luogo vengono uccise da ex mariti, ex fidanzati, ex compagni, in quantità inspiegabile.

I bambini vengono sequestrati, uccisi, da padri che li usano per vendicarsi delle loro ex.

I media di questa nazione dedicano alcuni spazi a questi problemi ma non c’è mai nessuna donna a parlare. Mai nessuna che abbia esperienza di aiuto alle donne vittime di violenza domestica. Mai qualcuna in rappresentanza delle vittime.

In così poco tempo ho visto il tg1 dedicare uno spazio ad una sindrome falsa, inventata da un tizio sedicente professore universitario (invece in quella università andava a fare volontariato per trarne un titolo), che consente ai padri violenti di impedire alle ex mogli e ai bambini di denunciarli per gli abusi subiti.

Ho visto talkshow della rai, la televisione pubblica pagata anche con i soldi delle donne e dunque delle vittime, dedicati ai racconti di uomini che parlano male delle loro ex. Alle donne non viene dato mai nessun diritto di replica. Semplicemente le donne in televisione esistono soltanto come oggetti. Belle e mute. Quelle che hanno qualcosa da denunciare in televisione non vengono ammesse.

Ho visto un noto programma televisivo della rete mediaset portare in scena il dramma di un padre separato, uno dei tanti, con l’aiuto di testimonial d’eccezione che sostengono che le donne sono tutte brutte e cattive.

Ho visto al tg1 la sindaca di milano pubblicizzare con orgoglio una spesa pubblica sottratta ad altre emergenze sociali per regalare un appartamentino, un alloggio pubblico, di quelli che dovrebbero essere messi a disposizione per gente che partecipa in graduatoria con diritti non calpestabili da privilegi di nessun genere, ad alcuni padri separati stipendiati.

Se fossi una creatura di questo pianeta mi piacerebbe sapere chi ha votato la delibera per quella spesa e non sarei sorpresa di sapere che nessun rappresentante dell’opposizione si è opposto.

Ho visto su rai due una discussione su due bambine prese dal padre e lasciate, vive o morte, chissà dove. Nonostante questo in studio c’erano soltanto rappresentanti dei padri separati che parlavano dell’obbligo all’affido condiviso, anche nei casi in cui padri squilibrati vorranno usare i bambini per fare quello che ha fatto questo signore tanto a modo, e alla fine una signora, sedicente psicologa, ha buttato lì due parole sull’esistenza di una falsa sindrome detta della “madre malevola”.

Era chiaro perfino a me che arrivo da un altro pianeta che delle bambine in quello studio televisivo non interessava niente a nessuno.

Ho visto sul tg3 notte un tale maurizio mannoni, sedicente di sinistra, intervistare fornendogli domande adeguate un tizio dell’associazione matrimonialisti italiani sovente ospite di altre trasmissioni per parlare di quanto è bella la Pas, per parlare insomma esattamente degli stessi argomenti, il quale era stato chiamato a dire la sua a proposito della serie di delitti contro donne e bambini compiuti da ex mariti e che ha fornito la sua spiegazione di sempre: gli uomini, compiono gesti di disperazione. Dipende dalla legislazione. Dipende dal fatto che non c’è lo psicologo obbligatorio nelle separazioni, dice qualcun altro, quello che fornirebbe un buon centro di mediazione familiare, struttura privata che allo stato può costare milioni di milioni nel caso in cui accettino di istituzionalizzarlo. Poi dice che i centri antiviolenza devono essere rafforzati e almeno su questo siamo stati d’accordo.

Oggi però leggo che lo stesso signore ha preso spunto da una sentenza per affermare che le donne che denunciano il marito, il fidanzato, l’ex per violenza possono essere denunciate per stalking giudiziario.

E tutto ciò mi sembra davvero strano perché in america, per esempio, esiste un altro concetto, quello di violenza domestica per procura (domestic violence by proxy), per spiegare il comportamento di ex mariti/padri violenti che utilizzano ogni sorta di strategia processuale, incluso quella di chiedere l’affido dei figli che temono il genitore, quella di fare punire giuridicamente l’ex moglie, di privarla di qualunque cosa, figli, beni, per continuare a compiere violenza sulla ex.

Ancora più strano è il fatto che in italia sono proprio i padri separati che vengono aiutati da avvocati sempre disponibili a realizzare denunce su denunce per mettere le donne con le spalle al muro e costringerle al silenzio e ad accettare qualunque forma di coercizione.

Le donne e madri italiane in questo momento sono vittime di stalking giudiziario, se questo termine può essere usato, per mille cause di affidamento, per perizie e controperizie che attesterebbero l’esistenza di una malattia inventata, che non è stata riconosciuta da nessun gruppo scientifico internazionale, perizie a distanza fatte spesso senza neppure avere alcun contatto con i soggetti periziati, perizie che diventano un grimaldello, perchè richiedono la terapia della minaccia, per obbligare le donne a tacere quando denunciano di avere subito violenza dall’ex.

Dunque vediamo che in questo momento le donne sono invece sotto ricatto.

Se denunciano di aver subito violenza gli avvocati dei padri separati avviano procedimenti per calunnia, per rapimento di minore nel caso in cui la ex si è dovuta rifugiare in un centro antiviolenza per salvare la propria vita e quella dei figli, per l’affido condiviso che se non accettato può essere imposto con la minaccia della sottrazione del minore, della terapia imposta dal tribunale, equivalente ad un Tso, psichiatrizzazione coatta, una terapia psichiatrica obbligatoria, che decide di togliere il figlio alla madre cosiddetta alienata, deprogrammarlo qualora il bambino non volesse stare con il padre violento e riprogrammarlo convincendolo che la madre che voleva proteggerlo è una donna cattiva e malata e che il padre è un sant’uomo.

Oggi, come se già non bastasse, leggiamo anche che una donna costretta a denunciare l’ex per violenze varie potrebbe perfino essere denunciata per stalking giudiziario.

Il che equivale a dire alle donne vittime di violenza “non denunciate” perché questi padri sono sostenuti dalle amministrazioni comunali che gli danno appartamentini, sono assistiti da avvocati facoltosi, portati in tv da associazioni che portano avanti con convinzione una strategia comunicativa che chiede il ripristino del diritto di famiglia così com’era ai tempi in cui esisteva il pater familias.

E la cosa più sorprendente è che mentre tv, personaggi vari approfittano della emergenza fatta di violenza maschile contro donne e bambini per continuare a strumentalizzare perfino queste vicende e parlare d’altro piuttosto che delle vere vittime, in parlamento e negli enti locali interrogazioni parlamentari, disegni di legge [1], mozioni e atti di vario tipo si susseguono per chiedere sempre la stessa cosa.

Lo fanno quelli della lega, del pdl, i radicali eletti nel pd, una bella rappresentanza dell’idv che recentemente ha presentato anche una mozione alla regione toscana, isolando le voci contro che nel partito si erano espresse in altro senso, per supportare le richieste dei padri separati.

Alloggi pubblici privilegiati. Accesso alle graduatorie secondo l’appartenenza ad un genere e ad una casta. Finanziamento dei centri di mediazione familiare privati gestiti secondo le filosofie che alimentano questa propaganda. Smantellamento dei consultori pubblici. Affido condiviso sempre, anche quando i padri sono violenti. Diffusione di una mistificazione che mette in dubbio le denunce delle donne vittime di violenza, le quali nel frattempo continuano a morire in modo assurdo (in Italia sono 21, forse 22, le vittime di femminicidio dall’inizio del 2011). Legittimazione della Pas nei tribunali alla quale, non si capisce come e perché non si oppongono le donne di sinistra ma si oppone una signora di destra che si chiama Mussolini e che è a capo della commissione infanzia al parlamento.

E’ un mondo strano quello che si vede quaggiù ed è ancora più strano vedere come in una situazione di questo genere vi sia una scarsa disponibilità da parte della rete delle donne italiana di farsi carico di questo fondamentale problema.

Capisco le donne di femminismo a sud che non vogliono fare le martiri, non vivono la politica come una serie di missioni ossessive e rifiutano in tutti i sensi il concetto di delega. Perciò chiedono che tutte le donne, e anche gli uomini, si rendano responsabili di questo problema.

L’invito è a scrivere mail a tutte le associazioni di donne, i centri antiviolenza, i gruppi che vi piacciono e che frequentate per chiedere come mai non si vogliono occupare di questo tema.

Perché le donne bisogna difenderle prima che siano ammazzate e se c’è qualcuno che rende a queste donne impossibile salvarsi la vita perché chiude loro tutte le porte e tutte le possibilità allora bisogna pur fare qualcosa.

E voi che ne pensate?

Riuscite a dormire tranquill* la notte?

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Posted in Fem/Activism, Misoginie, Pas.


4 Responses

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  1. mary says

    Ps: vi informo che oggi su rai uno stanno trasmettendo un programma con un pauntata sessista che criminalizza le donne…La conduttrice con le labbra rifatte e siliconata conduce quel programma…
    Uno schifo veramente…

  2. mary says

    Ci trovo discriminazione sì perchè in Italia ai diritti delle madri non ci pensano. Si pensava ai diritti di entrambi i coniougi sarebbe + paritario.
    Ci trovo discriminazione eprchè non fanno differenza tra uomini violenti e non violenti (quindi si rischia di aiutare uomini che non meritano)
    Ci trovo discriminazione perchè appunto come dici tu non aiutano mai le donne vititme di violenza e questo dovrebbe essere una priorità. Però si sa il nostro Paese è maschilista lasciandole senza assistenza e già che la violenza in sè è traumatica ci becchiamo anche le colpe.
    Non ci trovo nulla di male aiutare i padri bravi ma BISOGNA AIUTARE ANCHE LE MADRI (mi ero espressa male). Vi do ragione ceh qeusta propaganda sembra + atta a criminalizzare le donne…

  3. cybergrrlz says

    scusa mary ma davvero non cogli nessuna discriminazione in questi provvedimenti?
    davvero pensi che sia il caso di finanziare case gratis a uomini in quanto padri?
    ma da quando in qua la genitorialità può essere usata per scavalcare le graduatorie della gente che ha bisogno?
    e possibile che anche tu ti sia bevuta la storiella dei padri bisognosi?
    lo capisci che attraverso quella propaganda mistificata criminalizzano le donne?
    se queste cose non si capiscono almeno tra noi alla fine allora c’è ben poco da prendersela se fanno un po’ come gli pare.
    gli alloggi pubblici vanno a tutte le persone che hanno bisogno.
    guardacaso a milano la sindaca sta facendo il diavolo a quattro perchè non vuole darli alle famiglie rom aventi diritto, però molla gli appartamenti a uoimini stipendiati, bianchi, appartenenti a gruppi precisi.
    questa è discriminazione bella e buona.
    e delle donne vittime di violenza non si occuperanno mai. figuriamoci. piuttosto che muoiano ammazzate così dopo aver espletato il compito di riproduzione della specie non peseranno più sul bilancio dello stato, no?

  4. mary says

    L’affido condivisonon lo si deve dare ai mariti o padri violenti!!!
    Ok agli altri padri,sono d’accordo sull’aiuto ai padri separati solo se questi non sono violenti. Ok se i padri separati non sono violenti va bene aiutarli e dagli alloggi, e sostegno ma tutto ciò dovrebbe essere impedito se questi sono violenti.
    bisognerebbe dare aiuti finanziari, economici e sociali anche alle madri separate, sopratutto quando sono vititme di violenza (come succede in spagna).
    Ci vuole una legge che impedisca qualsiasi contatto dei violenti con l’ex moglie che spesso si utilizzano i figli come strumenti x perseguitare la moglie e rovinare la vita ai figli 🙁

    Il nostro Paese ancora una votla sta dimostrando di limitare ancora di più la libertà alle donne.