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Lessico di maschilisti, falsabusisti, padri separati (come riconoscerli)

Vi è capitato di cliccare mi piace su una pagina facebook che si chiama “no alla violenza sulle donne” o “femminismo” e parla male delle donne e delle femministe e non parla affatto di violenza sulle donne se non per giustificare i maltrattanti? Allora siete capitat* su pagine clone (fake) gestite da maschilisti, falsabusisti, padri separati.

Vi è capitato di intercettare un sito o un blog che riprende più o meno gli stessi nomi e che veicolano lo stesso genere di contenuti? Siete sempre su siti e blog gestiti dalle stesse persone.

Perché lo fanno? Trovate tutto scritto QUI e QUI (leggete con attenzione).

Vi è capitato di ricevere commenti anonimi di uomini molto desiderosi di parlarvi di padri separati o falsi abusi o femministe cattive? Si tratta sempre di loro.

Vi è capitato di ricevere commenti anonimi di donne molto desiderose di trattare gli stessi temi (solitamente sono amiche, nuove partner, familiari di padri separati e affini o – molto più spesso – sono nick name fasulli di uomini che si travestono da donne per veicolare le stesse cose)? Sempre loro.

Come riconoscerli?

Ebbene: hanno un lessico preciso, parole ricorrenti e argomenti che potete facilmente individuare alla prima lettura. A parte una serie di notizie in cui le donne commettono ogni sorta di nefandezza poi troverete un dizionario costante che vi andiamo a elencare. Dunque, prima di prendere sul serio, condividere, leggere, cliccare “mi piace” su una pagina, un link, o qualunque cosa, prima di imbarcarvi in conversazioni con persone in malafede che vanno a parare sempre e solo in un’unica direzione, prendetevi la briga di verificare.

Donne uccise – argomento ricorrente è il fatto che vengano uccise per:

a) aver tolto la custodia del figlio al padre;

b) per aver tolto soldi e casa al padre separato;

c) perché comunque lei era molto cattiva e in qualche modo se lo meritava;

d) perché lui, l’assassino, sarebbe stato vittima di sentenza ingiusta e dunque il delitto ne sarebbe una diretta conseguenza.

La loro soluzione? Ovviamente optare per la “responsabilità civile dei giudici”, l’obbligo dell’affido condiviso, la depenalizzazione dello stalking e di altri reati di violenza contro le donne, la punibilità delle madri.

Bambini uccisi (dai padri) – argomento ricorrente è il fatto che vengano uccisi per:

a) colpa della madre che avrebbe tolto la custodia di quei figli al padre;

b) colpa della madre che avrebbe esasperato il padre che sarebbe stato obbligato a sborsare il mantenimento;

c) colpa della madre che sarebbe stata presumibilmente affetta da Pas (una malattia inventata) e dunque avrebbe influenzato i figli nella relazione con il padre;

d) colpa della madre e basta, sempre e comunque, anche quando la madre era vittima di violenze.

La loro soluzione? Affidare il bambino al padre anche quando il padre è un violento, già condannato per violenze, ancora sotto processo per violenze, anche quando è il bambino che NON vuole vedere il padre e in quel caso si tira fuori la malattia inventata di nome Pas (sindrome di alienazione parentale).

Costoro hanno un lessico, hanno coniato dei neologismi, degli ossimori o paradossi. I termini sono stati diffusi a partire dai gruppi di padri separati e neomaschilisti americani, canadesi, poi europei. Anche anche modalità di strategia di inibizione e contenimento del dissenso che definiremo. Per esempio:

Misandria o Misandrica: termine inesistente ma a loro piace tanto. Sarebbe l’esatto opposto della misoginia. Quindi una misandrica secondo loro sarebbe una donna che odia gli uomini.

Male-bashing: sarebbe il pestaggio mediatico/culturale cui sarebbero sottoposti gli uomini. In opposizione al female-bashing o al gender backlash di cui sono vittime, come sappiamo, le donne.

Nazifemminista (nazifemminismo): un ossimoro. Un espediente comunicativo per demonizzare una figura che ha appeal. La femminista è una donna che lotta per la sua liberazione e per quella di chi non gode di condizioni di uguaglianza, donne, uomini, gay, trans, bambini, bambine. Intendendo loro rappresentarla come una “nazista” attuano una inversione semantica e categorizzano la positività di una lotta di resistenza e di liberazione facendola apparire come una lotta di potere per il dominio dell’umanità. Stronzate ai massimi termini, giacché le donne sono sottoposte a dominio – se volete – nazista e stanno ancora cercando di liberarsi in ogni angolo di mondo. Da precisare che la “nazifemminista” doc per costoro sarebbe anche presumibilmente lesbica e meriterebbe di subire un processo a Norimberga per ricevere punizioni per gli atroci delitti che avrebbe commesso. So che pensate che si tratta di follia pura ma sforzatevi di crederci e troverete su facebook e in giro per il web pagine e siti che scrivono davvero queste cose. La diffusione massiccia di note in cui si descrive perennemente l’estrema pericolosità delle femministe, quella che noi chiamiamo istigazione all’odio contro le femministe, è spesso accompagnata da commenti eccitatissimi da parte di uno o più individui che immaginano di poter ricorrere in modo lecito a forme violente di “eliminazione” delle femministe e di poter per questo ricevere perfino il plauso della società. Quando parlo di eliminazione, riferendomi a ciò che viene scritto in quelle pagine, forum, siti e blog, parlo di carcerazione, psichiatrizzazione (Tso o affini), e parlo, purtroppo, anche di omicidio ai danni delle femministe.

Maschiopentito o zerbino: è la maniera in cui classificano un uomo che si esprime in modo solidale con le donne o che comunque non si riconosce in una mascolinità da recupero del machismo alla padre padrone. Sono molto precisi in questo e lo zerbino è categoria inferiore a quella del maschio pentito ma entrambi vengono considerati traditori e nemici degli uomini. C’è una terza classificazione che viene riassunta nel concetto dei “dormienti”, gli addormentati da risvegliare, e tanto strepitare dei maschilisti, tanta invasione di ogni forum e ogni blog, servirebbe anche a far si che begli addormentati nel bosco vengano risvegliati dal bacio (omosessuale?) dei vampiri o degli zombies già in stato di veglia. Su questo comunque abbiamo preparato un approfondimento che potete leggere QUI.

Bigenitorialità: ogni loro blog sarà scritto, diretto e gestito in nome della bigenitorialità. Essa deriva da leggi e provvedimenti di riforma del diritto di famiglia che trattano di affido condiviso e che riassumono la genitorialità in divisione di case, momenti, modalità di mantenimento diretto, applicazione della Pas, condivisione dell’affido dei figli sempre, anche quando il padre è violento o comunque non ha alcuna relazione accettabile con il figlio. La Bigenitorialità viene intesa da costoro in forma adultocentrica, ovvero come diritto prioritario del padre e non del bambino.

Falsi abusi e False accuse: sono altri temi ricorrenti che troverete in ogni pagina perché il nodo della questione sta nel fatto che i padri ai quali non viene riconosciuto l’affido condiviso talvolta sono stati colpiti da denunce. In generale poi raccontano di fenomeni, con dati statistici fasulli, ingigantiti e spesso rafforzati da notizie provenienti da altri Stati, che riguarderebbero le donne che per ottenere l’affido esclusivo del bambino inventerebbero accuse di stalking, violenza sessuale, finanche tentato omicidio (perché è chiaro che le donne amano accoltellarsi da sole) e pedofilia o incesto ai danni dei bambini. Da questi presupposti parte tutta la contestazione dei dati statistici sulla violenza sulle donne, il negazionismo sulla violenza, la demonizzazione e l’azione di discredito di tutte le donne che vengono stuprate, uccise, perseguitate e dei bambini o bambine che denunciano di aver subito un abuso. La diffusione di articoli misogini in cui si raccontano le presunte violenze compiute dalle donne. Da qui parte anche la necessità di chiedere la chiusura dei centri antiviolenza e dunque di screditarne l’operato che viene sempre descritto come parziale e atto a criminalizzare gli uomini per chissà quali piani di sterminio organizzato antimaschile.

Padri impoveriti: secondo costoro, a fronte delle cifre altissime di donne povere che non sanno dove sbattere la testa e non sanno come sopravvivere giacché spesso sono senza lavoro, reddito, immobili e punti di riferimento, non tutti i padri ma giusto quei cento che firmano le petizioni dei gruppi dei padri separati sarebbero poverissimi e farebbero la fila per mangiare alla Caritas. A fronte di questa denunciata povertà, ovviamente dipendente dall’avidità delle ex mogli che userebbero gli ex mariti come Bancomat per realizzare vacanze presso isole tropicali ad alto tasso erotico/avventuroso con altri maschioni di frontiera, i padri separati avanzano praticamente sempre l’esigenza di poter accedere a fondi pubblici, finanziamenti per la realizzazione e assegnazione di case da destinare a loro. Alle mamme e al resto dell’umanità sotto sfratto invece nada.

Mediazione familiare: è una qualifica riconosciuta con la legge 54/2006 sull’affido condiviso e attualmente è una professione privata da svolgersi sotto compenso che va dai 100/120 euro a seduta. Il mediatore familiare sarebbe colui che è formato per facilitare un conflitto tra due coniugi in via di separazione qualora la separazione risulta essere troppo conflittuale. In realtà è una specie di figura che si realizza per accrescere il numero di professionisti che si dedicano a tutto ciò e che esistono già gratuitamente presso le Asl pubbliche nei consultori familiari. I mediatori familiari sono avvocati e psicologi con una formazione che è fondata spesso sullo stesso credo dei padri separati e attualmente stanno spingendo affinché la professione privata diventi pubblica, con uso obbligatorio, assegnato alle separazioni per legge, con responsabilità che si realizzerebbero nello smantellamento, sostituzione e privatizzazione dei consultori familiari.

Pas o Sindrome di alienazione parentale: E’ una falsa sindrome non riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale, non contenuta nel DSM IV e fortemente sponsorizzata dai padri separati. Invenzione di Richard Gardner, il quale millantava un ruolo di docenza alla Columbia University e si è pubblicato libri che contengono svariate giustificazioni alla pedofilia, campava di consulenze in processi per incesto a favore degli accusati. La sua teoria si compone di otto punti attraverso i quali lui dimostrerebbe che le madri (dette malevoli) influenzerebbero i figli a tal punto da indurli a rifiutare i padri. I padri separati vorrebbero introdurre l’uso della Pas nei tribunali italiani attraverso il ddl 957 in discussione al senato. Nella pratica, la Pas sarebbe l’unica malattia per la quale viene decisa una “terapia” da un giudice invece che da un medico, ovvero: Il bambino si rifiuta di stare con il padre, perché ha subito violenza egli stesso o l’ha visto commettere violenza sulla madre o per altre ragioni di relazione conflittuale, il padre ottiene una perizia in cui si dice che quel bambino è stato condizionato dalla madre a pensare al padre come uomo cattivo, la madre viene giudicata “malata” e dannosa per il figlio e a quel figlio viene applicata quella che hanno chiamato la “terapia della minaccia” che consiste nel fatto che qualcuno lo minaccia di allontanarlo definitivamente dalla madre a meno che non accetti di restare con il padre. Qualora si rifiutasse o la madre non accettasse questo compromesso allora il figlio viene definitivamente sottratto alla custodia materna e consegnato al padre.

Calunnia femminista: è quella che secondo il loro punto di vista descriverebbe le femministe che si dedicano alla lotta contro la violenza sulle donne. In generale affermano che le femministe calunnierebbero il genere maschile, ovvero attribuirebbero agli uomini stupri che in realtà sarebbero stati compiuti da alieni atterrati da marte o attribuirebbero femminicidi e violenze che avverrebbero in modalità autoinflitta.

Società vaginale, vaginocrazia, sistema giudiziario vaginocratico: sarebbe la definizione della loro idea di società. Loro pensano veramente di vivere in modalità di accerchiamento da provvedimenti tutti dalla parte delle donne. Troverete scritto sempre, a rafforzare questa ipotesi, che le donne sono dappertutto (bisognerebbe abbatterle perché spariscano giacchè sono la metà della popolazione), che occupano tutti i posti di potere, che avrebbero ampia rappresentanza in ogni istituzione (???) e che l’intero sistema giudiziario sarebbe dalla parte delle donne (come si vede da tutte le sentenze che regalano libertà a stupratori e femminicidi considerando di scarsa pericolosità sociale la violenza sulle donne).

Pedo-femministe, negazioniste della PAS: la Pas è la loro religione, il loro angolo mistico, il loro ovest e il loro est al quale si inchinano all’alba e al tramonto per inneggiare alla cattiveria delle donne e al riconoscimento delle loro vittime, è il collante che unisce maschilisti, antifemministi, falsabusologi, padri separati, di ogni specie, tutti a consolidare l’idea di una malattia inventata trattando la materia, che dovrebbe essere scientifica e difatti scientificamente è rigettata, come fosse qualcosa cui credere per fede. Di contro coloro che affermano che la Pas non esiste diventano secondo loro “negazioniste” e avendo loro attribuito alla falsa malattia Pas le stesse caratteristiche coercitive di una azione pedofila (Pas sarebbe l’influenza esercitata dalla madre su un bambino per indurlo ad allontanarsi dal padre, ovvero una malattia inventata per definire una azione di influenza che può essere esercitata a tutti i livelli e da qualunque soggetto sociale nel mondo e sempre senza che vi sia bisogno di medicalizzare alcunchè e la pedofilia si compone invece di azioni fisiche prevaricanti e invasive che non stiamo qui a descrivere). Associare la NON-fede nella Pas, ovvero un atteggiamento laico verso la psichiatrizzazione autoritaria e coatta di atteggiamenti umani da ricollocare altrimenti, alla pedofilia è un altro espediente mirato a screditare le femministe che pedofile certamente non sono. Un mal riuscito sillogismo aristotelico per cui se la capra bruca l’erba e il cavallo pure allora si dirà che il cavallo è un ovino.

Wikipedia: non l’hanno inventata loro ma dagli Stati Uniti all’Italia il network è il principale luogo di revisionismo in chiave misogina e antifemminista. Maschilisti, falsabusisti e padri separati hanno preso a usare in modo massiccio anche l’enciclopedia online componendo lì i concetti sopradescritti per accreditarli e poi riutilizzando quelle voci come fonti da usare in giro per il web o perfino in tribunale. La manipolazione delle voci è a partire da femminismo, violenza di genere, femminicidio, sessismo, antisessismo, e via di questo passo fino ad arrivare a voci singole come quella sull’alienazione genitoriale in cui le uniche verità descritte sono le loro.

Querele: (ovvero del Fair Game) sono strumenti evocati (e usati) da questi soggetti parecchio litigiosi che ad ogni critica, obiezione, dubbio, opinione diversa dalla loro rispondono minacciando diffide e querele per reati di vario genere. Qualora nel corso di una qualunque discussione vi arrivassero minacce di querela, atte a intimidire la vostra libera espressione, per “diffamazione”, “calunnia”, “abuso di credulità popolare” e altre varie chicche di questo genere, bhé, si tratta di loro.

Dossieraggio: (ovvero del Fair Game) è metodo di queste persone ricavare informazioni su di voi costituendo un “registro” di “negazioniste della Pas” e di “oppositrici al vero affido condiviso”. Dei metodi utilizzati per raccogliere le informazioni sulle persone dossierate non è lecito sapere. Sappiamo però che i soggetti di cui sopra sono presenti a vario titolo e in vari modi anonimi nei profili facebook, nei forum, nella pagine, nelle mailing list, in qualunque luogo in cui chi si oppone alla loro causa si manifesti e anche privatamente discuta. Le persone contenute in quel particolare “registro” sono ovviamente spesso soggette a denigrazione pubblica.

Censura: QUI trovate un approfondimento su come e quando e perché viene censurato il pensiero delle donne da maschilisti, falsabusisti e simpatizzanti della causa dei padri separati. Squadrismo, cyberstalking, clonazione di pagine facebook, siti e blog sono tutti strumenti per fare tacere o togliere visibilità alle donne, alle femministe che lottano contro la violenza sulle donne.

Per ora è tutto.

Se ci suggerite altri termini vi aiutiamo a decodificarli e così potrete utilizzarli come punto di riferimento per scoprire se le pagine alle quali cliccate vi piace sono o non sono gestite da maschilisti e padri separati.

Leggi anche:

Firenze, No Pas e le bugie dei padri separati

Da Firenze il No alla Pas

Sono padre e separato e non voglio essere usato contro le donne

Ma che noia ‘sti antifemministi (del piano di rinascita neomaschilista)

Firenze 11 febbraio, la Pas e gli osservatori 

Pas: creazione del consenso e inibizione del dissenso.

Quanto ci costano e chi sostiene i padri separati

L’Aimmf contro il ddl. 957 [1]

L’Oua contro il ddl. 957 [1]

L’Aiaf contro il ddl. 957 [1] [2]

L’Onu si esprime su affido condiviso, pas, violenza assistita [1] [2] [3] [4]  

Tutta la documentazione sulla Pas

Altri materiali già pubblicati sul nostro blog:

– opinioni di psichiatri e scienziati sulla pas

Associazione spagnola di neuropsichiatria contro la Pas

Neuropsichiatri spagnoli contro la Pas

Nel mondo scientifico internazionale la Pas è un’invenzione

Pas: il no della comunità scientifica

Un orco si aggira per i tribunali dei minorenni

La logica della presunta sindrome dell’alienazione parentale

Documento dell’associazione spagnola di neuropsichiatria

– opinioni di giuristi, procuratori e avvocati

Affido condiviso usato come una clava contro le donne

Perché l’affido condiviso con va applicato nei casi di violenza familiare

La Pas rigettata dall’istituto di ricerca dei Procuratori americani

Violenza domestica per procura (violence by proxy)

Togliere la custodia dei figli ai genitori maltrattanti non va contro gli uomini in generale

Violenza assistita: almeno 400.000 bambini vittime silenziose di violenza

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Misoginie, R-esistenze.


3 Responses

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  1. cybergrrlz says

    Michele, certo che no. puoi essere un padre e un separato senza essere un “padre separato”. Come lui per esempio: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/02/09/sono-padre-e-separato-e-non-voglio-essere-usato-contro-le-donne/
    🙂

  2. Michele says

    sai che faccio davvero fatica a capire di che cosa hai scritto esattamente. di solito sono in grado di capire un testo. comunque sono un padre separato ho combinato qualcosa, sono pertanto un maschilista che utilizza quel lessico?

  3. Licia says

    Genie! Un articolo me-ra-vi-glio-so! E il sillogismo finale è stata la perla. Un compendio essenziale che mi appunterò nei preferiti.
    Aspetto la seconda puntata con ansia.