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Donne contro lo stupro stanche dell’omertà: via i militari dalle nostre strade!

Non tutte le donne sono complici degli stupratori.

L’Aquila, i militari indagati per lo stupro di Pizzoli fanno parte del reggimento che popolerà quelle strade “per renderle più sicure”.

Sicuramente non sono complici silenziose quelle che hanno scritto il cartello che leggete sopra [Leggi il comunicato delle donne stanche dell’omertà]. Perché a volte basta un gesto. A volte basta alzare la testa e dire No. A volte basta non restare in silenzio. A volte. E questo può salvare la vita a mille altre donne in difficoltà.

Leggi anche:

A tutte le donne che non sono complici degli stupratori.

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Per i media lo stupro di gruppo si chiama “pratica sessuale estrema”

Sangue e sperma: lo stupro è un omicidio!

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Omicidi sociali, R-esistenze.


3 Responses

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  1. mary says

    Ma ci rendiamo conto? la sicurezza delle strade nelle loro mani? Nelle mani di chi massacra e stupra le donne riducendole in fin di vita?
    Dobbiamo essere sicure da chi? Se sono loro un pericolo alla sicurezza!
    Quando sono stranieri minerebbero la sicurezza delle donne ma se sono itlaiani e militari vanno bene nelle strade a prendersi la nostra vita e a massacrarci? No è uno scherzo o cosa?
    Cosa ci fanno quelli ancora liberi e ancora nel servizio militare così come se non fosse successo nulla mentre una ragazza è all’ospedale salva x miracolo con un trauma psicologico che si portarà tutta la vita e ferite fisiche che le rovineranno la sessualità per sempre?
    Che cazzo ci fanno ancora liberi e impuniti nelle nostre strade con il rischio di alta recidiva?
    Bisogna esporre le loro facce, i loro nomi, devono andare in galera, se no bisogna linciarli pubblicamente. Perchè quando lo stupratore è italiano nessuno è solidale alla vittima? Pure la giustizia ci volta le spalle! E magari salta fuori che era consenziente e che voleva fare un giochino come la povera ragazza stuprata allo stesso modo durante un Capodanno di tre anni fa.

  2. BulmA says

    Il comunicato nato insieme al cartello http://www.3e32.com/main/?p=6005

Continuing the Discussion

  1. Cultura dello stupro e giornali « Un altro genere di comunicazione linked to this post on Febbraio 22, 2012

    […] Lo stupro efferato che ha fatto molto discutere  è avvenuto due settimane fa in privincia de l’Aquila a danno di una mia pressapoco coetanea che malgrado si trovasse  ancora in ospedale con gravi ferite nel corpo e nell’anima i suoi stupratori non solo sono liberi come nulla fosse successo ma gli è stato permesso di continuare il servizio militare per la sicurezza delle strade. […]