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Denuncia per calunnia contro le donne che subiscono violenza? Una polpetta avvelenata!

Gli uomini hanno imparato. Oh, se hanno imparato. Avete presente quei politici che lanciano strali e fulmini, diffide e denunce per diffamazione e calunnia per opporsi alle denunce fatte da cittadini e giornalisti sul loro conto? E’ la nuova frontiera della lupara. Tu denunci e io ti sparo una denuncia per calunnia. Tu denunci e io ti sparo una richiesta di risarcimento per diffamazione.

Si chiama intimidazione, minaccia, la prova del più forte, chi la dura la vince, chi ha più soldi va avanti.

Lo stesso sistema, come potrete facilmente immaginare, può essere usato contro le donne, per metterle a tacere e per vincere le cause di affido dei bambini.

Vi abbiamo già detto che la legge sull’affido condiviso è una vera porcheria? Si. Non ve lo diciamo più, per ora.

Vi abbiamo anche detto che c’è chi sta chiedendo di riconsiderare almeno l’aspetto che riguarda l’affido quando il genitore è denunciato per violenza sulla ex moglie o sui minori.

L’opposizione classica che viene formulata dagli ex mariti in questi casi è la solita, vecchia, banale, scontata accusa rivolta alla donna: "bugiardissima!"

Hai un livido dalla testa ai piedi? Ovviamente la loro versione sarà che te lo sei fatto da sola. Hai delle ferite? Ti hanno spaccato labbra, naso, orecchie, testa? Ma è ovvio che diranno che ti è venuta una crisi isterica e loro, magnanimi, per fermarti mentre tu ti autoinfliggevi colpi degni di marc tyson, hanno dovuto un pochino farti male. Arrivi in ospedale con gli abiti strappati? Ma è chiaro: te li sei sicuramente strappati da sola perchè ti piace la moda trash. La tua vagina presenta escoriazioni? Ma insomma: bisogna proprio che vi diciamo tutto? Queste donnacce amano farlo strano, si tagliuzzano, si massacrano perchè a loro piace. Questo almeno secondo la versione dei mariti denunciati.

Un uomo violento che viene denunciato dalla ex moglie un tempo contava sulla solidarietà di corpo delle forze dell’ordine. Un sorrisetto complice, qualche gomitatina, due battute tipo "tra moglie e marito non mettere il dito" oppure tipo "le ho dato solo qualche schiaffetto, capita anche nelle migliori famiglie…" e tutto restava com’era. La donna restava sola, in mano al carnefice e gli sbirri se ne andavano tranquilli di aver servito il cittadino maschio fornendogli peraltro un motivo in più per essere incazzato con la moglie che lo aveva messo in imbarazzo.

Oggi, effettivamente, le forze dell’ordine non sono così schierate e se una donna le chiama molti tra loro applicano le leggi vigenti senza sentire ragioni. Che poi le leggi siano insufficienti e non servano a molto è un’altra storia. Fatto è che se la donna denuncia il marito a quello tocca un processo e tutte le conseguenze che questo comporta.

Quale rimedio dunque se non quello di denunciare la moglie o la ex per calunnia?

Vediamo se indoviniamo la prassi: lei denuncia e lui fa denuncia per calunnia. Lei e lui finiscono parallelemente sotto processo ma per tutta la durata del processo, a prescindere dal suo esito, lui potrà stroncare, ledere, infamare la donna senza nessuna conseguenza perchè tutto ciò avviene nell’ambito di un procedimento in cui sembra legittimato il fatto che si possa dare della bugiarda alla donna che ha subito violenza.

In questo modo l’ex marito ha anche un’arma per confutare obiezioni all’affido dei bambini ed è così che maschi palesemente violenti, molesti, che forse hanno avuto perfino una storia precedente lastricata di denunce e violenze, che perseguitano le loro ex mogli e fanno male ai bambini diventano affidatari di quelle creature che a quel punto non avranno più alcuna difesa.

Lo sapete tutte, no? Prima regola per sconfiggere qualcuno è ammazzare il cane da guardia con una polpetta avvelenata.

Ecco: la denuncia per calunnia è la polpetta avvelenata.

Buon desinare, donne!

—>>>A proposito di questa rassi: da leggere il caso di joy che ha denunciato un uomo per violenza ed è stata controdenunciata per calunnia.

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