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Delitti, media, padri separati

[Ancora un tentativo di strumentalizzazione di una vittima di femminicidio da parte dei maschilisti che gestiscono la pagina fake NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE. Attenzione: continuano a cambiarle titolo non appena segnaliamo la pagina su Stefania.]

Linguaggi. La ragazza del Bangladesh strangolata, fino a che non si sapeva che il potenziale assassino è un italiano s’è detto che era una storia “etnica”. Ora i titoli dicono che è stata ammazzata dall’amante. E si spiega, con dovizia di particolari, dando per buona una versione presa chissà dove, che lei, puttanissima, stava con un piede in due scarpe, fidanzata al paese suo e con l’amante in Italia, dunque si sposta la questione da un terreno etnico-razzista a un altro terreno sessista-misogino giusto per dire che in fondo la colpa è sempre o degli stranieri o delle femmine.

E a proposito di femmine vi è piaciuta LA Fornero che dice che l’articolo “la” non le piace? Della serie: dove manca la sostanza ci si appella alla forma. Ma lei lo sa che tra il “LA” e “Fornero” c’è un aggettivo sottinteso? Infatti è LA ….. Fornero. Ma non divaghiamo perché alLA Fornero, che ha fottuto le pensioni a tutt*, donne in testa, e che vuole più flessibilità per le donne e un welfare euro/compatibile, delle donne non gliene frega niente. Siamo solo numeri, altrimenti saprebbe LA Fornero che flessibilità e precarietà per le donne significa più femminicidi. Lo sa qual è la ragione per cui la maggior parte delle donne vengono ammazzate in famiglia? Perché le donne non hanno un lavoro e un reddito indipendente e non possono mandare ‘affanculo gli uomini che gira e rigira esercitano su di loro un potere enorme. Senza contare quelle donne che riescono a fuggire per salvarsi la vita e poi però non hanno lavoro e casa e non sanno come ricominciare e praticamente o stanno sotto i ponti o sono costrette a tornare dai padri.

Torniamo a noi. La donna uccisa a Scicli, strangolata davanti alla figlia di 15 anni, che manteneva il marito facendo le pulizie a ore mentre lui faceva il minchione su facebook con un’altra conosciuta virtualmente, aveva il difetto di stare con un uomo “disoccupato” ed è la terza volta nel giro di pochi giorni che questo termine sottintende un’alibi ai massacri familiari, ricordando per l’appunto la strage di Trapani.

Quello che ha sparato alla moglie dopo averla già ferita una volta con un colpo di accetta in testa era solo pazzo. Disoccupato non si sa.

Per questo genere di delitti c’è tutto un clan di teorici assieme ai loro cecchini virtuali che si giustificano sostenendo che il punto sta nelle separazioni e che bisognerebbe approvare il ddl. 957 sull’affido condiviso per dare ai padri una ragione per non ammazzare le ex mogli.

Ma la stortura maggiore dei loro ragionamenti sta nel fatto che strumentalizzano i femminicidi per trarne profitto mentre con apposite proposte di legge continuano a chiedere, in termini nazionali ma soprattutto regionali (vedi ultima proposta in toscana), la privatizzazione dei consultori familiari e l’assegnazione di fondi pubblici per i centri di mediazione familiare che attualmente sono gestiti da soggetti vicini ai padri separati, addestrati a dare torto alle donne e che dovrebbero gestire anche le cosiddette “case” per i separati “poveri” sebbene stipendiati.

Chiedono (e ottengono: vedi roma, milano, e altre regioni italiane) soldi pubblici e case, edilizia pubblica, da assegnare a soggetti precisi scavalcamdo chi ha bisogno sulla base del riconoscimento di uno status che equivale ad una percentuale bassissima della società.

Quella per cui un padre separato sarebbe povero è diventato un mito che viene smontato facilmente considerando tutti i dati a disposizione che dimostrano che sono le donne ad essere povere e per quelle non ci sono case, fondi e nulla che possa sostenerle. Questi uomini costretti ad ammazzare le donne perché impoveriti e privati della paternità esistono solo nell’immaginazione della lobby che ha determinato negli ultimi anni una strategia di propaganda che volente o nolente fa cultura.

I loro supporters stanno in televisione, gli avvocati “amici” commentano i casi di cronaca imputando sempre la colpa alle donne, corsivi nei quotidiani (l’ultimo su Il Fatto Quotidiano) insistono su questi aspetti e mai si fermano a precisare che sono codesti soggetti a opporsi più di altri a che le donne assumano indipendenza economica, che abbiano lavoro.

Nessuno dice che questi soggetti sono quelli che hanno sottoscritto un patto antiabortista per il “padre” in cui si estende l’affido condiviso finanche all’embrione. Nessuno dice che sono gli stessi soggetti che sfruttano una sindrome inventata e fasulla, la Pas, che copre responsabilità di violenti, assassini, pedofili e maltrattanti. Nessuno dice che dentro i tribunali italiani dopo le separazioni le donne stanno vivendo vere e proprie guerre , massacrate da chi ha soldi e potere per metterle a tacere, chiamarle bugiarde, costringerle al silenzio quando denunciano un ex marito violento che vuole vendicarsi togliendo loro le figlie.

C’è un’area reazionaria che in questo paese sta rincoglionendo l’opinione pubblica con la complicità di chi resta in silenzio e quest’area parla un linguaggio estremista e misogino che resta alla base di ogni commento che leggete o ascoltate ovunque.

L’anno ricomincia male ma noi ci siamo sempre e continueremo a monitorare e a denunciare tutto ciò che possiamo. Dateci una mano e segnalateci (con screenshot, link, racconti) tutto ciò che ritenete rilevante alla nostra mail collettiva fikasicula[chiocciola]grrlz.net

Grazie!

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Posted in Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


6 Responses

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  1. Paolo84 says

    X cloe
    comunque se una diva della tv dice che gli piace cucinare torte per la famiglia e che è felice di essere mamma non commette nessun delitto, credo che una donna, diva o no, abbia il pieno diritto di dire cosa le piace o non le piace fare

  2. Paolo84 says

    X cloe
    non ho visto la fiction con Giuseppe Fiorello, ma eviterei l’attacco generalizzato, molte serie tv (sopratutto straniere) sono davvero di ottima qualità

  3. cloe says

    In telvisone è un tam tam continuo, in ogni trasmissione della RAI c’è un padre separato “vessato dalla ex moglie o dalla di lei famiglia, è una cosa vergognosa! Si va dalla fiction alle “storie vere” e non si pala d’altro ..ah sì di quanto è bello fare figli, cuocere torte per i mariti …e fare la vita casalinga, in questo caso parlano le dive della Tv che non credo abbiano mai preso uno straccio in mano e non credo che non abbiano mai alzato un dito in casa se non per redarguire la domestica! L’attacco culturale a ogni conquista femminile è in atto da parecchio tempo e usano qualsiasi arma anche il prete che parla di dignità del feto.
    Io vedo la tv di sfuggita, pensate che cos’è starci davanti per tutto il pomeriggio. Se non è un lavaggio del cervello scientificamente pianificato ditemi che cos’è.
    P.S.: della trasmissione che regala gli elettrodomestici alle famiglie numerose abbinate a un vip ne vogliamo parlare?

  4. cybergrrlz says

    già, un pezzo di propaganda in favore della lobby dei padri separati finanziato con soldi pubblici, inclusi i nostri. che pena!

  5. L. says

    A proposito della propaganda sul mito del padre separato povero e vittima della ex moglie, qualche tempo fa mi era capitato di vedere in televisione un pezzo di uno sceneggiato rai che così a naso insisteva proprio su questo copione. Non mi ricordo il titolo ma il protagonista era Giuseppe Fiorello…

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