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#8 – Chi ammazza tutta la famiglia è solo un assassino!

Sono quattro le vittime che ha lasciato stecchite un uomo violento, viene descritto come un giocatore, uno che quando aveva finito di consumarsi tutto alla macchinetta per il poker poi andava sotto le finestre della ex moglie a dirle che l’amava. L’ha uccisa e così ha fatto con la figlia di 8 anni e con la suocera e il cognato.

E con ciò siamo a #8 vittime in totale dall’inizio del 2012 e ovviamente anche per una strage di tali proporzioni si trova ogni scusa. Emerge con frequenza l’alibi della disoccupazione, che è come per le imprese che vogliono delocalizzare e licenziare, speculando, quando ti dicono che lo fanno perchè “c’è la crisi”.

Di disoccupati è pieno il mondo e di persone irresponsabili che tentano di addebitare il fenomeno della violenza sulle donne al degrado o all’etnia degli assassini è piena l’Italia.

I violenti sono violenti a prescindere dalla condizione economica e dallo stato di precarietà e siccome noi siamo precarie/e e non abbiamo mai ucciso nessuno reputiamo offensivo che si parli di una condizione che semmai produce rabbia, forse esasperazione, ma verso chi ti licenzia e ti lascia in mezzo alla strada e non verso un genere in particolare.

Le donne che sono licenziate ammazzano gli uomini? Direi di no. E’ una prerogativa tutta maschile quella di essere assolti in modo sempre diverso a seconda delle circostanze. Purchè non si dica la verità vera, quella che nessuno vuole affrontare.

Gli uomini violenti, i persecutori di donne, quelli che non le lasciano vivere in pace e che non accettano che le donne possano decidere per sè sono degli assassini e dei criminali ancora prima di infliggere il colpo mortale, perchè di fatto determinano un limite all’esistenza delle donne anche quando queste sono in vita (si fa per dire!).

E non c’è nessuno “mischino” (poverino), perché un assassino è solo un assassino. Nulla più di questo. Ricordiamocene.

—>>>Per capire le deformità e le mistificazioni di chi giustifica la violenza maschile basta leggere le parole di Claudio Risè, noto sostenitore dei padri separati, primo firmatario del manifesto per il padre che vorrebbe estendere l’affido condiviso finanche all’embrione appena concepito, a divulgare una teoria che vorrebbe gli assassini tutti tristi e vorrebbe individuare i femminicidi nella mancata approvazione di un ddl, il 957, che criminalizza le donne, impone l’affido condiviso ai padri violenti, favorisce lo stalking e la violenza sulle famiglie e impone una sindrome fasulla (la Pas) e una serie di altri vincoli che di fatto impedirebbero alle donne di poter vivere esistenze degne dopo essersi separate da uomini violenti. Quanto ancora dobbiamo subire da parte di questi teorici che assolvono i violenti in nome di una ideologia misogina, maschilista e reazionaria?

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Veronica says

    Sono d`accordo con Mery. E sono stufa di questa tendenza maschile a comportarsi da stronzi, prima, e poi piagnucolare e dare la colpa alle donne cattive, all`alcol, la disoccupazione, i Maya, gli alieni….Questi sarebbero uomini, quelli che almeno cosi ci insegnano -dovrebbero essere esseri forti e razionali al contrario di noi femmine isteriche ed emotive? Ammazza!

  2. Mary says

    Uno ammazza tutta la famiglia compresa una bambina e viene prue giustificato?
    Roba da matti! A noi donne danno delle assassine per poco come ad esempio quando sopprimiamo soltanto un feto (che è una cellula) o quando prendiamo la pillola del giorno dopo uccidendo gli sperma. Questa è leggitimazione della violenz amaschile sulle donne, si vergognino!

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  1. 11 vittime nel 2012. C’è la crisi, sorella: devi morire! | Informare per Resistere linked to this post on Gennaio 15, 2012

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