Femminismo a Sud

Storie di egemonie culturali e pretese uguaglianze. Dal margine: nel tempo in cui tutti dicevano di avere capito!

Se picchi tua moglie, commetti violenza anche su tuo figlio!

Tra tante cattive notizie ce n’è una decente.

Un uomo che picchia la donna con cui vive davanti al figlio commette violenza contro la donna e contro quel bambino. Lo dice la Cassazione con una sentenza precisa e severa nella quale il padre violento viene giudicato responsabile per il terrore inflitto al figlio che aveva abbandonato la scuola per paura di lasciare da sola la madre in balìa dell’uomo, e per la bulimia causata nella figlia.

Secondo la difesa non c’era un nesso tra questi comportamenti, come sovente sentiamo dire da tutti i carnefici irresponsabili che devastano la vita di intere famiglie per il proprio egoismo, ma la cassazione ha giustamente analizzato che quanto accade in una famiglia non può essere suddiviso in episodi a “compatimenti stagni” e che le minacce, il clima intimidatorio, violento, instaurato dall’uomo ha determinato conseguenze su ogni membro della famiglia.

A questo punto ci sembra semplice dire che le ragioni di taluni padri separati, i quali esigono l’affidamento condiviso dei figli nonostante pendano su di loro processi per maltrattamenti sulle mogli o perfino per abusi sui bambini, sono assolutamente infondate.

I bambini non devono MAI essere affidati ad un genitore che ha inflitto su di loro violenza e per violenza si intende qualunque genere di trauma, incluso quello di farli assistere a scene orribili di maltrattamenti inflitti alla loro madre.

Non ci può essere nessuna legge che possa sgravare un uomo violento dal peso delle sue responsabilità consentendogli di vendicarsi sulla ex moglie e di continuare ad esercitare violenza “per procura”, processo dopo processo, usando la giustizia come mezzo per sottrarre alla donna libertà, autonomia, figli, vita, diritti.

Non ci può essere nessuna falsa sindrome, come quella che i padri separati, aiutati da frange fasciste e cattoliche integraliste, vogliono far diventare il mezzo per proteggere i carnefici, i violenti, a danno delle vittime.

Donne e bambini devono essere aiutati a sottrarsi dalle grinfie degli uomini violenti. Se questo non viene permesso e anzi si fa il contrario chi permette ai carnefici di continuare ad infierire sulle sue vittime è responsabile tanto quanto per ogni trauma, morte, ferita, violenza, abuso.

No alla revisione del diritto di famiglia che restaura la figura del pater familias.

No alle proposte di legge sull’affido condiviso che obbligano i giudici a decidere sempre per la condivisione dell’affido anche in presenza di episodi di grave violenza familiare inflitta dall’ex marito.

No alla sindrome inventata, la Pas, per tutelare pedofili e uomini violenti con donne e bambini.

Tutti coloro che avanzano e portano avanti proposte in questa direzione si macchiano di responsabilità infinite.

Noi ce ne ricorderemo. E non siamo le sole.