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Il partito del sud secunnu mia

Il partito del sud secunnu mia*

di Maria Marchese

L’argomento del giorno nella politica siciliana è il Partito del Sud. Un drappello di politici di centrodestra, a cominciare dal Presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dal sottosegretario con delega al CIPE Gianfranco Micciché, hanno posto con forza il tema del divario economico, infrastrutturale ecc. mai colmato tra il Nord e il Sud del Paese. Un altro gruppetto di politici chiede che il PDL si occupi ma maggiore vigore del tema pur senza paventare la costituzione dell’ennesimo partito. Non mi interessa, francamente, dipanare il filo di questo dibattito in continua evoluzione. Non me ne frega nulla di ciò che pensa Schifani, o l’ultimo dei mandarini locali del suo partito o del partito di Lombardo, o se sia meglio il partito del sud,  il parlamento del sud, o la federazione del pdl del sud, e nemmeno dove comincia e finisce il sud.

Vorrei solo che qualcuno di loro rispondesse a qualche domanda.
È una domanda che voglio fare da cittadina, ma soprattutto da genitore, da madre. Perché la politica è concretezza ed incide sulle vite, sulle storie di ciascuno di noi.

La risposta, se arriverà, la girerò a mio figlio, perché penso gli servirà il giorno in cui, finiti i suoi studi, con la valigia in mano mi chiederà perché non può mettere a frutto, nella sua terra, i propri talenti e risorse, pochi o tanti che siano, a beneficio suo e della Sicilia.

Servirà anche a me, perché voglio sapere fino a che punto arriva il mio diritto di consigliargli di restare, e quando questo rivelerebbe solo l’egoismo di una mamma che, a dispetto di tutto, vuole solo non vederlo andar via.

Ma vengo alle domande. Sembrano tante, ma in realtà è sempre la stessa: dov’eravate?
Dove eravate, pregevoli Schifani, Lombardo, Miccichè, Prestigiacomo, Alfano, e cosa facevate quando la classe dirigente siciliana da voi creata perpetrava l’assalto alla diligenza dei fondi comunitari, quando la stessa classe dirigente divorava la sanità e la formazione professionale dove si organizzano corsi di cucito mentre Bill Gates  sforna l’ennesimo sistema operativo, quando si infarciva di personale precario e ricattabile le centinaia di società partecipate da voi create a tutti i livelli, pure nei condomini, per gestire tutte le stesse identiche funzioni?

Dove eravate mentre Cuffaro, da commissario delegato per l’emergenza rifiuti, concepiva e aggiudicava l’appalto per i 4 mega inceneritori il cui bando è stato annullato dalla UE, o mentre sorgevano i 27 ATO per la gestione del ciclo dei rifiuti, quando sto ciclo si riduce al conferimento in discariche ormai sature e le città si riempiono di munnizza? Dove eravate e cosa facevate invece di accorgervi che il Comune di Palermo nel 2008 dimenticava di presentare l’istanza per la concessione della zona franca urbana a Brancaccio, quartiere degradato della città dove regna la mafia, e le uniche tre zone concesse alla Sicilia sono a Catania, nel quartiere Librino, a Gela, (e fin qui tanto di cappello) e, udite udite Erice, ridente cittadina medievale in provincia di Trapani, meta di turisti e che, a mia notizia, non ha nemmeno un quarto del degrado medio delle periferie urbane di Palermo o Messina?

Dove eravate e cosa facevate mentre Berlusconi finanziava con i fondi FAS (fondi per le aree sottoutilizzate del Paese) l’abolizione dell’ICI a beneficio dei ricchi e delle zone NON sottoutilizzate del Paese?

Dove eravate e cosa facevate quando il famoso black-out elettrico del 2003 oscurava l’Italia ma soprattutto la Sicilia, l’ultima regione a riavere la luce grazie anche all’assenza storica di un piano energetico. Eravate forse troppo occupati a scopiazzare in modo maldestro dal sito della Regione Veneto il “Piano per la qualità dell’aria”, peraltro precedentemente bocciato dall’UE, dove si legge dell’ineludibile dovere di occuparsi in Sicilia “del bacino aerologico padano” e si raccomanda di limitare l’inquinamento causato dall’eccessivo ricorso al riscaldamento domestico “a causa del rigido clima” dell’isola?

Forse che lei, signor Presidente del Senato Renato Schifani, non era, negli stessi anni, capogruppo del Senato per il suo partito, Forza Italia?
Forse che lei, Presidente della Regione on. Raffaele Lombardo, in quegli stessi anni, non era prima segretario regionale di un partito di maggioranza, l’UDC, che aveva espresso l’allora Presidente Cuffaro, e poi dopo anche Presidente della provincia di Catania?

Forse che lei on. Miccichè, sottosegretario del Governo Berlusconi, non è stato in quegli stessi anni fondatore e coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Sottosegretario ai Trasporti, poi Viceministro all’Economia con delega per il Mezzogiorno ed infine  Presidente dell’Assemblea regionale siciliana?
E lei Ministro per l’Ambiente on. Stefania Prestigiacomo è forse al suo primo incarico di governo o ha già rivestito la carica di ministro nei precedenti gabinetti Berlusconi?

Ed infine, On. Ministro della Giustizia Angelino Alfano, non era negli stessi anni, coordinatore regionale del partito di Forza Italia che ha espresso la maggioranza degli assessori regionali che si sono succeduti dal 2001 (l’anno del 61 a zero per intenderci) ad oggi?
Non voglio che mi rispondiate per tutte le lacune di un passato ormai lontano, quando magari non facevate nemmeno politica e se la facevate eravate nella tanto vituperata Democrazia cristiana, come per il Presidente Lombardo, che negli anni ’80 fu per un po’ assessore regionale.

Mi dovete rispondere per ciò che avete o non avete fatto per il Sud e la Sicilia dal momento in cui il vostro vessillo politico è stata la faccia di Silvio Berlusconi, l’uomo del fare e del buon governo, e nel cui nome avete fatto in Sicilia man bassa di voti in tutti questi anni.
Vedete, potete pure farlo o non farlo il partito del sud, ma davvero pensate che non vi tocca pagare dazio per tutto questo?

 

Traduzione: *Il partito del sud secondo me

—>>>nella foto una splendida Anna Magnani

Leggi anche:

della stessa autrice: Note spese della regione siciliana

poi (se ne hai voglia):

La Padania? Qualunque cosa sia è piena di razzisti

Dopo gli stranieri via anche i meridionali. Il nord razzista in azione.
Sicilia: l’eterna colonia per gli affari del nord
Il grande piano
Il partito del sud
Veneto: a scuola no ai presidi meridionali
I padani scorreggiano, ruttano in pubblico e hanno l’alito cattivo

Noi non siamo razzisti

Siamo meridionali [Terza parte] – le persone senza storia e i corpi delle donne
Siamo meridionali [Seconda parte] – i pirocchi arrinisciuti (i pidocchi arricchiti)
Siamo meridionali

 

Posted in Omicidi sociali, Precarietà.


One Response

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  1. piomboefango says

    Da quanto percepisco io il partito del sud è stata solo una provocazione, e un modo un po plateale di attirare l’attenzione.
    comunque da quanto dice quest’articolo—>
    http://www.loccidentale.it/…l+per+il+sud.0076118

    sembra che qualche cosa si stia smuovendo:
    cit.
    “Piano Berlusconi per il Sud” il nuovo programma da realizzare in dieci anni per il rilancio del Meridione e dovrebbe comprendere un elenco di 130 opere (compreso il Ponte sullo stretto).
    ma sarà realmente quello che serve al sud italia?