Dopo tutte le discussioni sui soldi al sud e le altre discussioni sulla polemica razzista della lega [vi consiglio di leggere del balletto ridicolo tra pdl e lega e le proposte di reclutamento insegnanti sulla base della residenza e della regione di appartenenza che avanza la gelmini – ci mancava solo lei – insieme tutti fanno a chi è più razzista] c’e’ chi giustamente si è chiest@ perchè mai il presidente della regione siciliana lombardo insiste nel battere cassa. Maria Marchese ha scritto una sorta di nota spese che troverete davvero molto interessante. Questa visione del problema è coerente con quello che è già avvenuto a catania, dove il governo è intervenuto a sanare un buco di bilancio infinito. I conti che sono riportati sotto sono cifre verificabili e si tratta del risultato di dieci anni di governo di centro destra, prima cuffaro e ora lombardo. Della Sicilia non sono rimaste neanche le briciole. Come dire: Berlusconi deve pagare perchè le spese allegre sono state fatte anche per creare clientelismo, per raccattare voti, per mantenere in vita una gestione del potere dalla quale berlusconi e i suoi accoliti prendevano voti. Non è il sud che è marcio in termini genetici, è il potere, ora rappresentato da gente che meriterebbe di restare rinchiusa ai confini della propria nebbia, che ha tutto l’interesse affinchè il sud resti una discarica, un luogo attraverso cui fare affari loschi, un bacino elettorale. Siate coerenti: volete il federalismo? Allora smettetela di usare il sud per arricchirvi e mantenere il potere. E buona lettura.
>>>^^^<<<
Pochi numeri bastano per assegnare alla Sicilia la palma dei primati negativi.
In Sicilia il tasso di disoccupazione (13,8% nel 2008) è doppio
rispetto alla media italiana (6,7%), il 39,3% dei giovani fra 15 e 24
anni non riesce a trovare lavoro, contro una media nazionale del 21,3%,
e solo il 29,1 % delle donne (15-64 anni) lavora, contro il 47,2% in
tutta Italia. Il tasso di attività è il più basso in Italia (51,2%).
L’indice di povertà relativa, usato da ISTAT per indicare la
percentuale di famiglie con consumi inferiori ad una quota minima
nazionale, ha sfiorato in Sicilia il 30,0% nel 2007, rappresentando non
solo il più alto valore tra le regioni italiane, ma anche quello che è
più cresciuto negli ultimi anni (era del 21,3% nel 2002).
Una situazione aggravata dalla debole presenza imprenditoriale, 73,6
imprese non agricole per 1000 residenti, a fronte di una media
nazionale di 87,1, nonché da una scarsa propensione alle esportazioni
(la Sicilia spiega il 3% del totale nazionale; al netto dei prodotti
petroliferi siamo all’ 1 % circa), e da un limitato sfruttamento delle
potenzialità del turismo.
La principale opportunità dell’Isola, il turismo appunto, riusciva ad
offrire nel 2007 appena 36,1 posti letto su 1000 abitanti, contro i
75,2 posti offerti dall’Italia, e ad attrarre appena 2,9 giornate di
presenze annue per abitante, contro una media nazionale di 6,2.
La Sicilia è penultima in classifica nella raccolta differenziata dei
rifiuti (6,1 % contro 27,5% dell’Italia) e nello sfruttamento di
energie rinnovabili (4,2% sul totale prodotto; Italia 16,0%). La
Sicilia è agli ultimi posti nella graduatoria delle città capoluogo per
quanto riguarda la mobilità sostenibile, essendo maglia nera per il
trasporto locale (70,9 km di linee per 100 kmq): in testa Lombardia
(225,1) e Liguria (308,3), mentre risulta meglio posizionata la
Campania (218,}), contro un dato nazionale medio di 120,4.
Tempi infiniti per l’erogazione della spesa pubblica. I lavori pubblici
eseguiti al nord vengono liquidati in media in 138 giorni, in Sicilia
dopo un anno. I crediti vantati dalle imprese verso la Regione, gli
enti locali, le ASL e gli ATO rifiuti ammontano attualmente a quasi 2
miliardi di euro.
In Sicilia si concentra un quarto di tutti gli ambulatori e laboratori
di analisi privati accreditati in Italia. Il quintuplo che nel Veneto e
la Lombardia, 13 volte più che in Piemonte.
Sull’organico della Regione siciliana, da sottolineare le continue
assunzioni di dirigenti esterni con. stipendi che superano i 300 mila
euro l’anno, nonostante 2.245 dirigenti di ruolo. 19.998 i dipendenti
regionali in servizio al 31.12.2007. Nelle 25 società partecipate, la
Regione impiega altri 3.546 dipendenti, un numero pari a tutti gli
impiegati in dotazione alla regione Lombardia. A questi si devono
aggiungere i circa 63 mila precari gravitanti nell’ orbita regionale.
Di fronte alla miriade di sigle (6.500 ASU, 13.000 PUC, 3.500
contrattisti negli assessorati regionali, 1.170 ex detenuti, altri ex
emergenza Palermo, BON -ATAS, VIA- VAS, TAI, quelli dell’ ARPA ecc.) il
Commissario dello Stato è rimasto sorpreso ed ha chiesto un censimento
generale delle varie tipologie di precari.
La Regione siciliana si ritrova con una voragine di bilancio senza
precedenti, il deficit strutturale è pari in questo momento ad oltre 2
miliardi di euro. Il Governo Lombardo, per approvare il bilancio 2009,
è stato costretto a contrarre un nuovo mutuo e a prevedere un’entrata
di 950 milioni di euro dalla cosiddetta valorizzazione dei propri
immobili, posta fittizia in bilancio, da anni senza introiti effettivi.
Come dire che la Sicilia sta raschiando, senza esito, il fondo del
barile. D’altro canto è la regione più indebitata del Mezzogiorno con
oltre 3 miliardi di euro da restituire alle banche.
L’impatto della crisi può risultare particolarmente duro per la
Sicilia, poiché a causa della stagnazione economica, del collasso della
Regione e del fallimento della strategia di sviluppo legata ai fondi
comunitari, l’economia siciliana fa segnare indici negativi ormai da
troppo tempo.
Uno dei settori più esposti alla crisi in Sicilia è quello commerciale:
15 mila posti di lavoro a rischio, secondo stime di Confcommercio nei
settori di servizi, dell’abbigliamento e del turismo, 50 mila, secondo
la CNA, nei settori edili e dell’artigianato. Nel 2008 le attività
chiuse, nei comparti commercio, alberghi e ristoranti, sono state
11.672 a fronte di 6.854 nuovi esercizi aperti. Si tratta di 1,70
cessazioni per ogni nuova impresa: non si era mai verificato un saldo
negativo così marcato, con un 2009 che peraltro si annuncia ancora più
grave (1,84 cessazioni per ogni nuova impresa nel primo trimestre).
Anche con riferimento alla capacità di realizzare in Sicilia riforme
significative ed attivare fattori di sviluppo, come previsto dalla
strategia di Lisbona, i risultati sono negativi: una maggior spesa per
ricerca e sviluppo (0,9% del PIL nel 2006, contro un target del 3,0%) e
una più alta percentuale di adulti impegnati in percorsi formativi (6,1
% nel 2006, target 12,5%) sono obiettivi europei irraggiungibili, come
pure i consumi di energia coperti da fonti rinnovabili (Sicilia 2,7%;
target 22%).
Dal punti di vista della qualità della spesa si può parlare di un
autentico disastro: l’impatto di Agenda 2000 sulle dinamiche di
sviluppo (secondo quanto dichiarato dagli stessi responsabili della
programmazione regionale) è stato nullo. In alcuni settori fondamentali
come il turismo, i beni culturali, l’acqua, i rifiuti, le performance
hanno fatto segnare addirittura una regressione rispetto agli obiettivi
minimi fissati. Ciò anche a seguito della eccessiva dispersione delle
risorse, nonché del carattere sostitutivo e non aggiuntivo della spesa.
I fondi comunitari sono serviti per coprire il deficit del bilancio
regionale, pagare i precari e finanziare percorsi professionali di
dubbia utilità.
Mentre sulla gestione del ciclo comunitario 2007-2013, la Regione è in ritardo di ben due anni e mezzo.
Leggi anche:
La Padania? Qualunque cosa sia è piena di razzisti
Dopo gli stranieri via anche i meridionali. Il nord razzista in azione.
Sicilia: l’eterna colonia per gli affari del nord
Il grande piano
Il partito del sud
Veneto: a scuola no ai presidi meridionali
I padani scorreggiano, ruttano in pubblico e hanno l’alito cattivo
Noi non siamo razzisti
Siamo meridionali [Terza parte] – le persone senza storia e i corpi delle donne
Siamo meridionali [Seconda parte] – i pirocchi arrinisciuti (i pidocchi arricchiti)
Siamo meridionali
maria: ho integrato il post sui FAS con questi ultimi dati.
baci
@si-culo Non sei una palla, devo solo ringraziarti per le lodi che mi rivolgi. Ne rivolgo io una a te, per l’interesse che mostri verso una materia piuttosto ostica, che rivela a sua volta la voglia di approfondire e non accontentarsi di un titolo di giornale. Mi spiace purtroppo non aver potuto rispondere dettagliamene ieri sera, ma….ero troppo stanca per farlo, dopo una giornata di lavoro. Perciò le tue domande di oggi sono più che pertinenti.
a) i 4 miliardi di euro vanno tutti in Sicilia
b) sono solo fondi FAS
c) non c’è nessuno spostamento di FAS già ripartiti.
I 4 miliardi di euro in questione rappresentano la quota di fondi FAS che toccano alla Sicilia. La quantificazione non è stata fatta ora da Berlusconi ma dalla delibera CIPE n. 166 del 21.12.07, la quale ha stabilito che:
Il Fondo ha una dotazione di 63,3 miliardi di euro
1. 9,4 miliardi di euro vanno al centro nord, di cui 608 milioni al Veneto, 889 al Piemonte, Lombardia 846..ecc, (anche qui si trovano le voci amministrazioni centrali ed accantonamento, ma ometto le cifre che specifico parlando del Mezzogiorno)
2. 53 miliardi al Mezzogiorno di cui
a) 18 miliardi di euro alle regioni del mezzogiorno per programmi di interesse strategico regionale, a loro volta suddivisi: 4,3 miliardi alla Sicilia, 4,1 alla Campania, 3,2 alla Puglia, 2,2 alla Sardegna, il resto diviso tra Abruzzo, Molise e Basilicata.
b) 17,8 miliardi alle amministrazioni centrali;
c) 16 miliardi per accantonamento e riserva di progettazione (per vedere in corso d’opera che succede, insomma, visto che i fondi sono per il settennio 2007-2013)
d) 1,7 miliardi per programmi interregionali.
Quello che succede oggi è che finalmente tali somme sembrano essere state sbloccate, mancava un passaggio tecnico da parte del Cipe, che da tecnico è diventato politico. Il temporeggiare nel dare questi soldi ha causato tutto sto casino del partito del sud, perché le casse disastrate della regione siciliana non consentono il finanziamento di progetti per le infrastrutture e quant’altro. Sono quindi determinanti, non so se per la Sicilia e i siciliani, ma sicuramente per Lombardo che dovrà gestirli. La tua frase “fondi già destinati che improvvisamente appaiono – e vengono venduti – come nuovi soldi tirati fuori dal cappello magico” spiega mirabilmente quello che è successo. Il FAS in realtà più che un fondo è l’unione di due fondi preesistenti, la cui gestione viene unificata
Non allarmarti quando si parla di fondi per le “amministrazioni centrali”. Significa solo che una quota dei Fondi Fas sono gestiti dall’amministrazione centrale ma sempre per progetti regionali, perché la politica rivolta al superamento degli squilibri territoriali è una politica unitaria, che si articola su diversi livelli di competenza, dallo Stato fino alle amministrazioni locali. Ciò serve a realizzare politiche integrate e soprattutto concordate. Non è lo stato che da soldi, ma lo stato che insieme a regioni ed altri soggetti concepisce una strategia, ed insieme, coordinati dallo stato, la portano a termine.
Fin qui quello che è stabilito.
Di fatto però, da circa un anno e mezzo, i Fondi Fas sono stati utilizzati anche per altre finalità, il PD ha parlato di “bancomat improprio”, per cui la dotazione iniziale di 63 miliardi di euro è stata decurtata
La delibera CIPE del 18 dicembre 2008 ha stabilito che la nuova dotazione è pari a 54 miliardi. Il CIPE ha destinato 27 miliardi ai programmi regionali ed interregionali, (5,2 miliardi al Centro-Nord e 21,8 al Mezzogiorno) e 25,4 miliardi alla quota nazionale del FAS.
Dove sono andati i 10 miliardi mancanti?
Sono serviti a rimpinguare altri fondi pubblici (Fondo ammortizzatori sociali, Fondo infrastrutture, Fondo strategico a sostegno dell’economia reale), che con le politiche di riequilibrio territoriale non c’entrano nulla. Quei fondi erano già stati saccheggiati per altre finalità, quali l’abolizione dell’ICI ecc..e pertanto occorreva rimpinguarli. Come? Con I Fas…
Il gioco delle tre carte è servito.
Morale della favola, la quota nazionale del FAS (perché alle singole regioni non può essere tolto nulla) ma che è sempre in realtà destinata alle regioni e a politiche regionali è servita per finanziare: emergenza rifiuti, disavanzo di Roma e Catania, contratti di servizio Trenitalia, privatizzazione Tirrenia, rottamazione frigoriferi ecc.
.
Tale uso dei FAS squilibra la proprorzione di legge 85% – 15% rispettivamente al Mezzogiorno e al Centro-nord e squilibra fortemente le scelte operate in raccordo con l’UE per il ciclo comunitario 2007 – 2013, perché le politiche regionali dello stato operano in stretto raccordo con quelle comunitarie.
dimenticavo: contate che non ha la palla di vetro però, eh! 😀
si-culo,
abbiamo fatto la rubrica apposita: chidi a maria. trovi il suo indirizzo mail alla tua destra in alto. scrivile per rivolgerle le domande che vuoi 🙂
lei ti risponderà.
@ Fikasicula: quando mi riprendo dal trauma dopo l’ultimo passaggio a Palermo (o forse proprio per riprendermi dal trauma) magari un capitolo lo scrivo anche. Ma, come avrai notato, latito dal blog.
@ Emanuele: Non ne voglio fare una questione di priorità, di quale imprenditore colpire prima. Penso che tu, come settentrionale, non vuoi essere assimilato all’imprenditore ipocrita tanto quanto io, meridionale, non voglio essere assimilato all’affarista mafioso. Ora, se fosse facile (=se non costasse la vita ai parenti e agli amici di chi ci prova) disfarsi del deficiente che si (mi) coltiva il mercurio e le lavatrici sotto l’orto, e se, con tutta questa facilità, noi non ce ne fossimo disfatt_, allora potresti avere ragione anche al 100%. Ma la scia di sangue che percorre la storia del Mezzogiorno insegna altro. In particolare insegna che troppo spesso gli apparati dello stato e dell’imprenditoria si sono collusi con con le organizzazioni mafiose, rendendo impossibile la vita alla cittadinanza e il lavoro alla magistratura.
Esempi recenti e lampanti li offre quanto accade ai terreni e beni confiscati alla mafia, che troppo spesso tornano facilmente alla mafia. “Libera” è impegnata in numerose battaglie su questo fronte e tutti i suoi VOLONTARI e le sue VOLONTARIE sanno bene che, anziché la faccia o i rapporti sociali, un giorno su un terreno potrebbero giocarsi la vita del loro ragazzo, della loro sorella minore etc… Si chiama vendetta trasversale. “Se continui a fare quello che stai facendo non ammazzo te che lo fai, ma una persona a te cara.” Roba da tesi di dottorato in teoria dei giochi.
Capirai bene, quindi, che a un certo punto – dopo che sull’omertà, la collusione, la resistenza, i silenzi e l’eroismo ci siamo detti tutto – a un certo punto la buttiamo in politica.
Siamo una regione con percentuali di voto ridicole. Regolarmente sotto il 70%. Alle ultime provinciali a Palermo il PdL ha vinto con il 70%, ma ha votato solo il 40%. Praticamente c’è una maggioranza silenziosa che non si mobilita. Allora vuol dire che abbiamo anche un problema politico, di mobilitazione politica, di capacità delle forze politiche, quasi di disinteresse [quanto fatto dal PD durante la campagna delle regionali 2006 è imperdonabile: il PD non c’era].
Sulle tasse agli imprenditori non ho il tempo, purtroppo, di risponderti. La questione è complessa ed esula sia dalle mie competenze che dalle mie capacità di chiarezza espositiva. Però è cosa che merita una riflessione perché, come vedi, più elementi apparentemente slegati sono connessi, anzi Legati a doppio filo.
Aggiungo un’ultima cosa, e prendo un caso radicalmente diverso. La Basilicata. In Basilicata c’è una cosa che se fossimo in Norvegia la Basilicata sarebbe straricca e avrebbe anche istituito il suo Nobel per la Pace (o per lo Sviluppo, o per la Cooperazione, o per l’Ambiente…). In Basilicata c’è il petrolio. C’è dagli anni ’70. Bene, le royalties pagate dalle compagnie (ENI, se non sbaglio) alla Regione sono state definite da terzo mondo, e anche meno. Se ne pagano di più in Libia. Siamo tra il 7% e il 15%. Mattei (DC) per queste dichiarazioni fu rimosso e probabilmente ucciso (e non sono stati i briganti). In Basilicata, un posto così poco popoloso che il crimine organizzato manco c’è. Un posto a Sud. Un posto con delle risorse naturali. Questo è sfruttamento, e per giunta iniziato da parte dello Stato (e, domandina, dov’è la sede legale dell’ENI e a che regione paga oggi le tasse l’ENI?).
Ora, in una situazione simile, che fai? Fai come il MEND nel delta del Niger? Non è una provocazione, è proprio una domanda: ci rompiamo il capo da tempo sulla questione, su come si esce da una situazione – lascia stare lo sviluppo – di dominio e di mancanza di autonomia nelle scelte. E non riusciamo a trovare la risposta. Una risposta pratica, non la fantapolitica di Adetrax.
E scusa la lunghezza infinita.
@ Maria: Grazie ancora. Chiarissima. Eloquentissima.
Ora vorrei capire un’ultima cosa (sono una palla, lo so, ma sei così brava che non riesco a trattenermi!). I soldi così prontamente scuciti dal Berlu$ca a Lombardo vengono dal FAS? Erano già destinati al sud? Dai giornali non si capisce se
a) vanno tutti in Sicilia
b) sono altri fondi, extra-FAS
c) erano FAS per le AS del Nord e li hanno spostati al Sud, e via dicendo…
Fra l’altro leggo, nelle delibere del CIPE (le 2, 3 e 4 del 6 marzo 2009) che, conformemente – mi pare di capire – alla vituperata legge 133/08, 18 di quei 54 miliardi sono assegnati dalle Amministrazioni Centrali (???????) e che in particolare 9 sono una “riserva di programmazione, a favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri” la cui utilizzazione è da deliberare previa una serie di pareri – irrilevanti sotto Berlu$coni, come ben sappiamo. Quindi ‘sti 4mld vengono da qua? Sono questi quelli che Fitto non voleva arrivassero a Vendola? E, di preciso, dove stanno andando? Soprattutto, visto che sono 4 di 9 (e 9 di 18) vorrei capire se ci dobbiamo aspettare un bis, un’altra boutade, di fondi già destinati che improvvisamente appaiono – e vengono venduti – come nuovi soldi tirati fuori dal cappello magico. Nelle delibere ho letto che ne sono stati destinati alcuni (500mln a Roma, 140 a Catania, 4mld [3 al Nord e 1 al Sud] come fondo sociale per l’occupazione, 1 mld per l’edilizia scolastica etc…), ma gli altri? E, soprattutto, a parte “destinarli”, stanno smafiando sui piani d’intervento? Stanno giocando sporco sui tempi di presentazione dei progetti?…
sono quel tocco un po’ stonato dell’arredo che rende più vivace il mobilio
Il Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) è stato istituito con legge nazionale. è un fondo aggiuntivo, nel senso che deve sommarsi, e non sostituire, a tutti gli altri stanziamenti ordinari, nazionali e comunitari per finalità di sviluppo complessivamente inteso. Non è un fondo di esclusiva pertinenza del Mezzogiorno. Le aree sottoulitzzate del Paese non sono solo qui da me. Pertanto fruiscono di queste somme anche tutte le altre regioni. La procedura per lo stanziamento e l’effettiva erogazione è molto complessa e prevede la partecipazione delle Regioni, alle quali compete elaborare un piano per l’utilizzo di questi soldi, dopo la ripartizione fra le varie aree fatta con decreto del CIPE. per il periodo 2007 – 2013 la dotazione finanziaria del FAS è pari ad oltre 64 miliardi di euro, ma a seguito di vari prelievi operati dal governo, la dotazione attuale è di 54 miliardi. si tratta di somme a destinazione vincolata, che devono essere programmate in una strategia unitaria con i fondi comunitari. non è possibile prenderli per altre finalità, ma ciò è stato fatto più volte.Il mezzogiorno protesta giustamente perchè l’80% delle risorse è destinato, per legge, alle politiche regionali.
Se quest’ultimo dato può dare fiato alle polemiche “nordiste”, consiglio a tutti di dare un’occhiata al “Rapporto annuale del Dipartimento per lo sviluppo economico – 2008” documento redatto pertanto dal Ministero, dove a pag. 133 leggiamo, a proposito del livello della spesa pubblica per investimenti: “Il 71,5 % di spesa del settore publico allargato nel periodo 1996 -2007 è concentrato nelle regioni del centro-nord, solo il 28,5 nel Mezzogiorno. Ogni abitante-cittadino del centro nord si è dunque avvalso mediamente, in termini costanti, di circa 14.349 euro pro capite rispetto ai 10.195 euro del cittadino del Mezzogiorno” ed ancora “nelle due aree l’andamento della spesa totale pro capite appare asimmetrico in tutto l’arco temporale considerato, con un tasso di crescita omogeneo e un divario medio di euro 4.154 pro capite tra centro-nord e mezzogiorno”
Ciò vale per gli investimenti, la c.d. spesa in conto capitale. Non va meglio riguardo alla spesa corrente.Apprendiamo infatti che “La spesa corrente determina la quota maggiore di differenziazione territoriale tra nord e sud: a fronte di una spesa corrente media italiana di 11.061, la media del Mezzogiorno è di 7.763 euro”.
questi dati si commentano da soli.
una sola cosa voglia aggiungere…e riguarda la mafia. Uno dei canali di finanziamento delle cosche è l’estorsione, praticata a tappeto. Bene. Dalle inchieste giudiziarie degli ultimi anni, emerge che le imprese NON siciliane quando investono in Sicilia, la prima cosa che fanno è “la messa a posto”. Contattano il mafioso e chiedono di sapere quanto devono dare.
Ora vorrei che qualcuno di voi rispondesse a questa domanda: ma se paga la multinazionale che vuole realizzare un ipermercato con annesse sale polifunzionali e quant’altro, come faccio io, che ho una panetteria di quartiere, a non pagare?
guarda non faccio nepure fatica a risponderti. oramai fai parte dell’arredamento di questo blog e non siamo mai d’accordo. sicchè ci tocca sopportarti, eh?
ma che sei, uno stalker digitale?
bah.
io non voto lega neppure se mi metti a testa in giù e risparmiatele tutte ‘ste giustificazioni per i nordici taccagni.
non stanno ne in cielo ne in terra.
come se noi stessimoa grattarci le natiche e a prendere sole tutto il giorno. ma dai. ti prego risparmiaci.
@ Fikasicula guarda che è il Berluska quello che si attacca sempre ai numeri.
@Si-culo: sulla questione dei rifiuti tossici dici il vero. Però prima che cogli imprenditori nordici che cercano di spendere il meno possibile, me la prenderei con quelli del sud tanto intelligenti da seppellire monnezza nel proprio giardino. Se io mi tiro martellate nei maroni da solo, non posso dar la colpa a chi vende i martelli. Forse, mi permetto di aggiungere, se gli stessi imprenditori del nord non fossero strangolati dalle tasse potrebbero permettersi di essere meno ‘taccagni’. Ve lo dice uno che si fa un mazzo così per tutto l’anno, e che vede tutto sfumare in TASSE (PORK!!!). Poi pensate quel che vi pare, se credete che qual al nord siam tutti col mercedes e a uscire con le modelle, vi sfido: venite a Milano! godetevelo il mondo del lavoro, provate di persona se è così facile la vita! pure tu Fikasicula inizieresti a votare Lega, come diceva Manin, dovreste chiedere ai tanti meridionali che son venuti qua da decenni e sentire la loro di opinione. Forse gli credereste più che ad uno come il sottoscritto. Poi fate come vi pare
@Fikasicula:
se vado in un blog leghista finirebbe che mi danno del comunista, qua è molto meglio 😉
adetrax ma non ti stanchi di dire – usiamo un eufemismo – cose che oggettivamente procurano tanta ilarità (tradotto: minchiate)? 😀
dici:
“Per migliorare la situazione in Sicilia, bisognerebbe fare quanto segue.
1) Dimezzare la sua popolazione (idealmente bisognerebbe ridurla a 1/3).”
orbene dottor adetrax, e come intenderebbe fare lei? controllo delle nascite su base regionale? bombardamento a tappeto o a macchia di leopardo? missili sparati su quartieri precisi per sterminare quel 30% di voti di centro sinistra ancora rimasti?
poi aggiungi:
“2) Cambiare determinate mentalità che attualmente penalizzano lo sviluppo e la convivenza civile.”
della serie: arrivo’. minchia, veramente non ci avevamo pensato. sei veramente un genio. ahahahahahaha
ancora:
“3) Eliminare i fenomeni mafiosi; non è una cosa impossibile, anche se parecchi milioni di persone nel mondo potrebbero essersi affezionati al concetto, ma bisogna rinunciare all’esercizio arbitrario del potere e all’acquisizione indebita dei soldi.”
ecco, qui ti darei una medaglia per la battuta. è una battuta comica vero?
primo perchè sarai deluso ma la mafia sta anche a milano (ricordi lo stalliere di berlusconi? dell’utri? varie altre cose?). le imprese che per potere e soldi ammezzerebbero pure sua nonna ci sono ovunque. dopodichè veramente complimenti per la creatività.
prima o poi mi deciderò a scrivere uno stupidario sulle idiozie che vengono dette a proposito della questione meridionale.
ahahahahahahah
Se possibile, manterrei separati gli obiettivi e i comportamenti dei poteri politico-finanziari da quelli della gente comune.
Berlusconi e altri politici non sono esattamente un esempio positivo, saranno 40-50 anni che Silvio è ammanicato con gli investimenti mafiosi e a questo bisogna aggiungere l’appartenenza ai soliti club semi-segreti / semi-esclusivi.
C’è tutto un sistema sotterraneo di ricatti e precari equilibri che molti si affannano a mantenere in piedi per svariati motivi.
In ogni caso questa contrapposizione sud-nord può essere divertente e coinvolgente come il tifo per una partita di calcio ma non risolve i problemi.
Per migliorare la situazione in Sicilia, bisognerebbe fare quanto segue.
1) Dimezzare la sua popolazione (idealmente bisognerebbe ridurla a 1/3).
2) Cambiare determinate mentalità che attualmente penalizzano lo sviluppo e la convivenza civile.
3) Eliminare i fenomeni mafiosi; non è una cosa impossibile, anche se parecchi milioni di persone nel mondo potrebbero essersi affezionati al concetto, ma bisogna rinunciare all’esercizio arbitrario del potere e all’acquisizione indebita dei soldi.
Il problema non sono solo i presunti 5000 mafiosi presenti in Sicilia ma soprattutto tutti gli altri ovvero le centinaia di migliaia di persone che li spalleggiano e li coprono per poter estendere il loro piccolo potere sulla società civile.
Nessun impresa piccola o grande che sia può prosperare nel lungo periodo se è costantemente tenuta sotto il giogo mafioso e se per sopravvivere deve ricorrere continuamente al lavoro nero e altri trucchi con conseguenti mancanze nella contribuzione fiscale e relativa ricattabilità.
Senza imprese sane non ci può essere un sufficiente mercato del lavoro ed è ovvio che le imprese non possono essere votate a distruggere l’ambiente ma devono coesistere con esso, quindi è opportuno favorire quelle non inquinanti e quelle che sono gestite con responsabilità.
Solo con queste premesse, creando un ambiente sicuro e accogliente, è possibile espandere il turismo, puntare sulle energie alternative, potenziare servizi e trasporti.
—
Per quanto riguarda il concetto di “razzismo”, come sempre è un termine un po’ inflazionato, non perchè non siano presenti pensieri ricorrenti che usano termini disinvolti, ma perchè tali termini si affibbiano sulla base dei comportamenti, non tanto e non solo per la provenienza o per il colore della pelle.
In effetti bisognerebbe digerire il concetto che nei rapporti sociali non tutte le persone possono risultare gradite e soprattutto che se una persona non è amica, non necessariamente è una nemica da danneggiare approfittando delle sue debolezze in quanto può rimanere a livello di conoscente o estranea.
In questo senso molti immigrati di colore, che provengono da ex colonie francesi o britanniche, trovano maggiore sintonia di vita in ambienti che garantiscono un minimo di sicurezza in più; non è necessario fingere amicizia o interesse, si può vivere tranquillamente comportandosi correttamente come conoscenti di vista e fermarsi li.
—
Infine sulla battuta del blog leghista penso che accogliere le opinioni di tutti fintanto che sono espresse con un po’ di logica e civiltà possa essere più un bene che un male.
Anche qui non è necessario essere d’accordo su tutto, soprattutto perchè spesso le opinioni si fondano su fatti ed esperienze diverse da persona a persona e che cambiano nel tempo; pertanto non è detto che tutto quello che sul momento non piace sia necessariamente falso o da scartare.
si-culo sanguzzu mio,
me la sto rileggendo ora la spivak per capire come diamine fare a far disimparare senza incazzarmi. sono talmente fuori dai gangheri. bah. mi metto a scrivere il quarto capitolo di “siamo meridionali” (a proposito ma perchè non scrivi un capitolo o più d’uno pure tu?).
ho avvisato maria della elezione for president ampiamente condivisa – io le stenderei un tappeto dorato ogni volta che questa donna respira :)*****
appena si ripigghia dall’emozione arriva e ti spiega.
bacioni
Ole’.
Fika, tesoro, ti prego: facciamo come Spivak e cerchiamo di spiegargli come si disimpara il privilegio.
Io sono stanco di litigare con i nordisti entro un dibattito soldi vs. morti.
@ Però una cosa a Emanuele la vorrei dire: quand’anche ci fosse l’adorata (da te) separazione consensuale, nessuno sfruttamento in atto cesserebbe. Il nord del mondo sfrutta il sud del mondo da qualche decennio, anche dopo le proclamate indipendenze. Anzi, l’esistenza di confini nazionali fa buon gioco al crimine, perché alle merci è consentito ogni spostamento, agli investigatori e al fisco ben meno… (-> es. rogatorie).
Poi forse non è il caso di parlare di sfruttamento. La questione “rifiuti tossici”, ad esempio, non è proprio sfruttamento. E’, consentimelo, ipocrisia. E’ dire che la mafia e la criminalità organizzata sono un problema di pizzo e lupara che riguarda solo chi abita al sud, che non ha orgoglio e non si ribella. Quindi se io, imprenditore chimico di Arquata Scrivia (va bene se prendo il Piemonte?), non mi chiedo neppure com’è che ‘st’altro imprenditore campano mi fa pagare pochissimo per lo smaltimento, siccome sono a posto con la legge allora sono a posto con la morale. Uzz… non funziona moltissimo. Cambia i rapporti di potere, li sposta. Vi mette l’acqua in casa – su, al Nord.
E poi sì, dannazione, o dite che il sud non è democratico e non vi alleate o non votate chi compra i voti del sud, oppure vi assumete le difficoltà e le contraddizioni di allearvi con o votare per chi è alleato con governanti non proprio illibati (se non condannati, per lo meno clientelari).
Nella fattispecie, e per porre il problema da un punto di vista stravolto e leghista: com’è che la Lega non sta tipo facendo cadere il governo su questa cosa dei 4 miliardi? Se non sono dovuti, se sono l’ennesimo scippo ai danni del nord, io leghista convinto farei un casino della madonna, anziché discettare della tutela del rodigino e della valorizzazione delle culture e della storia locali (NB: l’età Comunale, Venezia, l’ascesa dei Savoia, il ruolo della Lombardia nei conflitti europei… è tutta roba studiata con gran cura e pompa in ogni scuola; la storia del Sud dal 1250 al Risorgimento è dato non pervenuto).
Ma soprattutto
GRAZIE MARIAAAAAA!
MARIA 4 PRESIDENTA!
Ora, però, spiegami questa cosa del FAS. Bene. Ché dove leggo leggo non ne sto capendo una cippa di nulla. Con le fonti anche, se puoi (sono maniacale, non vivo senza fonti).
Poi siccome io i presidi di abolirei, non torno sulla questione 😀
emanuele ma quali mancanze. ma leggi quello che ha scritto maria. quando avrai prove e ifre per confermare quello che dice manin allora parli altrimenti tutto si butta in politica perchè tutto è politica e a nord ci sono tanti razzisti quante sono le parole sprecate da quelli che vogliono dire il contrario.
pace e bene.
cercatevi un blog leghista. qui siete fuori posto.
Fikasicula, la situazione è come la descrive Manin, è inutile buttarla sempre in politica e sulla carta del razzismo.
Rimandare sempre le colpe a politici e mafia non può funzionare in eterno: per una volta siate onesti, e riconoscete le vostre mancanze.
Se poi, come da alcuni sento dire, secondo voi è il nord a sfruttare il sud allora dico bene, è proprio arrivato il momento di una sana separazione consensuale, pacifica e indolore
@Emanuele: i 4 miliardi di cui parla Berlusconi non sono un regalo improvviso che generosamente lui elargirà alla Sicilia. Sono da tempo inseriti nel FAS (Fondo per le aree sottoutilizzate) e finora sono stati bloccati per semplice abuso di potere. Finora il CIPE non ne he deliberato l’erogazione perchè al Ministro Fitto non andava che una parte di questi soldi andasse alla Puglia per farli gestire da Vendola, mentre per la Sicilia il problema era fare la guerra a Lombardo che in Sicilia sta disturbando molti centri di potere targati UDC e PDL.
@Manin: spiacente, ma non stanno proprio così le cose. Lo sapevi che le aziende nazionali che producono, lucrano e inquinano la Sicilia non pagano le tasse alla Regione ma allo Stato, e quindi finanziano anche il Veneto?
C’è una norma costituzionale che lo imporrebbe..mai applicata! è solo un esempio, ti assicuro. Se speri nel federalismo, attento alle amare sorprese!
Noi vorremmo cambiare, ma se ci infliggete Berlusconi e questa classe dirigente..avete fatto accordi pure col nostro presidente Lombardo..che dire di più?
che cari che siete 🙂
manin, che bell’orgoglio leghista che hai. come siete diversi voi. come siete puliti. però siete al governo per i voti che il centro destra ha preso dalla gente che vi fa così schifo.
e se vi fa così schifo allora perchè non la mollate?
il vostro federalismo è davvero incoerente perchè si serve dei voti della mafia per stare a posto con se stesso.
ma che bravi.
così efficienti, così civili e così razzisti.
è il veneto che ha bisogno di presidi e non la sicilia.
la sicilia produce più presidi di quanti non ne produca il veneto. ciò nonostante, voi bravi lavoratori onesti che state al governo grazie ai voti della mafia e della camorra, parlate di trucchi e vi farete le vostre graduatorie razziste per scavalcare chi non vi sta bene esattamente come fate le graduatorie razziste per fare andare all’asilo i bambini veneti prima dei figli dei migranti. così come modificate i regolamenti per l’attribuzione delle case popolari e quelli che permettono l’accesso alla sanità e ad altri servizi che spettano di diritto a tutti gli esseri umani.
oh come siete generosi voi veneti e lo abbiamo sentito l’urlo di generosità che veniva dal sindaco di treviso, dai tromboni di vicenza, che bella gente c’e’ a verona, condannata per reato di apologia fascista, per istigazione al razzismo, gente che ammazza un ragazzo perchè ha i capelli lunghi.
proprio brava gente siete, non c’e’ che dire. siete così bravi che prendete a calci la gente onesta che nel meridione vuole cambiare. cosi’ presuntuosi da continuare a dileggiarci dicendo che noi non vogliamo cambiare nulla.
vieni tu nel meridione a sentire il sibilo dei proiettili e le esplosioni delle bombe. vieni a fare la guerra con noi, coraggio. ti aspettiamo a braccia aperte e mi raccomando quando uno di noi si presenterà da voi per dirvi che state rovinando il meridione perchè ci mandate i vostri bei rifiuti tossici e perchè su di noi fate investimenti di merda, perchè date la busta paga alla mafia per il gran favore di farvi stare al governo, cacciateci via, fate i razzisti e i fascisti, voi bella gente omofoba e integralista, dite che nelle vostre scuole devono insegnare solo professori che parlano veneto. continuate pure.
come ho già detto se le mafie non fossero holding senza patria ma fossero realmente legate al meridione invece di battere cassa quando non mantenete gli impegni (che avete preso con loro e non con noi cittadini onesti) vi manderebbero a cagare e col cavolo che la prossima volta con i vostri voti del nord riuscireste a governare l’italia intera.
ps: quando uno come te pubblicherà nero su bianco i veri bilanci della regione veneta, con sprechi sulla sanità, appalti, opere pubbliche, nomi e cognomi, tangenti in bella vista allora potrai dire qualcosa di decente. fino ad allora tu e quelli come te dovrete smetterla di dare lezioni di civiltà a noi.
chi vive nella bambagia perchè campa di rendita sui morti ammazzati della sicilia non può dire nessuna parola civile. perciò taci.
Bene davvero.
Il resto del sito parla di quanto al nord siamo razzisti, e lo saremmo perché non tolleriamo più di mandare soldi in Sicilia?
Sono veneto, da me queste cose non capitano.
I veneti difendono la loro terra, sono primi per la raccolta differenziata, stanno attenti ai bilanci, non hanno 30’000 forestali per un territorio silvestre pari a metà di quello lombardo (che di forestali ne ha 400), e non tollererebbero 500 dirigenti su 500 vigili (Catania). Siamo al ridicolo. Ma anche stavolta a quanto pare, pagheremo.
Speriamo presto nel federalismo.
Così magari casi come quello dei vostri presidi abilitati con sotterfugi vari, non capiteranno più: se sono tanto bravi e siete sicuri dei vostri concorsi, teneteveli al sud. Noi i concorsi li facciamo un po’ più seri, e i non abilitati restano non abilitati.
Da notare solo che l’istruzione veneta è ai primi posti nel mondo, quella siciliana come sta? E no, di laureati ne abbiamo, perché pure che siamo ignoranti e che andiamo a lavorare invece di studiare… pure questo mi è toccato sentire! guardate le statistiche di almalaurea sul numero di laureati, poi ci risentiamo…
Non potete tacciarci di razzismo.
Il Veneto è la prima regione italiana per presenza di stranieri, è vergognoso sentirvi parlare così di una regione che si è risollevata da sola dalla povertà, altro che triangolo industriale.
Con il vostro atteggiamento farete solo prendere voti alla Lega, chi ne soffrirà poi, sarete voi.
Liberatevi dall’inciviltà che ha permesso alla vostra classe dirigente di agire indisturbata.
Dimostrate orgoglio e dignità.
E se non tollerate le ingiustizie, se capite che da soli non potete far nulla, allora andatevene, ma non sputate nel piatto dove mangiate. E’ un atteggiamento ridicolo. In Veneto ci sono molti meridionali che vi prenderebbero a schiaffi.
Guarda un po’ oggi il Berluska ha annunciato che ben 4 miliardi di euro arriveranno alla Sicilia. Bene.
Poi non dategli dei razzisti se al Nord votano la Lega.
Verissimo che sono i politici a usare la Sicilia come bacino di voti e per fare i loro loschi affari. E’ anche vero però che a tanti gli ha sempre fatto comodo questa connivenza. E in questo caso è una connivenza che va avanti da 60 anni.
Non aggiungo altro, dico solo, poi non stupitevi