Skip to content


Dedicato a chi mi dà della moralista

Le Femministe sono tutte moraliste! Ce l’hanno con il sesso perché loro non ne fanno. Sono acide, brutte, pelose e cattive.

Ecco come mi vedi, tu che di me non sai nulla ma ti basta sapere che sono femminista per bollarmi come moralista. Vorrei dirti, se hai voglia di ascoltarmi, alcune cose.

Io scopo. Impossibile ma vero. Quando posso scopo insieme a qualcun@, se va bene anche più di un@. Ma si sa, capitano anche quei periodi di magra in cui bisogna arrangiarsi e allora mi consolo da sola, lasciando che le mie fantasie si esprimano in tutta la loro potenza.

Immagino diverse scene e situazioni, non sto a raccontartele tutte perché variano a seconda del periodo e del mio umore. Di certo però non ti nego di averne di preferite. Quelle relative a situazioni di sottomissione mi eccitano più di tutte e, quando trovo un/a compagn@ con i miei stessi gusti o che si diverte a sperimentare, le realizzo come meglio credo.

E’ divertente sai, ricreare scene di sottomissione. E’ bello sentirsi completamente nelle mani dell’altr@. In un certo senso oggettivarsi, sì, ma con consapevolezza. E’ questo quello che forse non è chiaro.

Quando gioco a fare la scolara, la schiava, la cagna è sempre perché lo voglio io. Perché mi rende felice e mi soddisfa. Perchè mi piace sentirmi completamente nelle mani dell’altr@. Ma dell’altr@ io ho rispetto, ho stima e lo accetto come padrone solo in quelle quattro mura che delimitano lo spazio del gioco e per la durata dello stesso.

Accetto un padrone solo se di lui/lei mi fido, solo se so che nella vita è tutt’altro che violent@, solo se so che ha rispetto di me e che fuori da quel gioco mi considera alla pari.

La sottomissione contro cui da femminista lotto non è quella che si può ricreare durante un gioco erotico, che d’altronde non impongo a nessun@ di sperimentare se non piace, ma quella che ci viene imposta socio-culturalmente. Lì non ho possibilità di scelta, non c’è la parola d’ordine che fa terminare il gioco. Quel ruolo di sottomessa ci viene affibbiato senza la nostra autorizzazione e ci viene imposto come solo e unico modo di esser donna quando, sia tu che io, sappiamo che non esiste un unico modo di esser donna o uomini, né dentro né fuori il letto.

Vorrei poterti far comprendere quanto è importante per me che tu, ed io e gli/le altr@ godano, di un piacere che è esplosione, amore, irruenza, passione, felicità, euforia, sudore, calore, odore e tante altre belle cose.

Vorrei che tu capissi che non ho nulla contro il tuo piacere, nè contro il modo in cui lo raggiungi, perché non penso esista un modo unico per provarlo e perché a me importa solo che tu sia felice.

Fa sesso con chi vuoi, come vuoi, dove vuoi, ma fallo sempre con consapevolezza. Non permettere mai ad un ruolo, interpretato in un gioco erotico, di diventare una gabbia reale in cui non c’è né piacere né eccitazione, ma solo violenza e frustrazione.

Vorrei farti capire che non sono io la moralista, quella che ti impone limiti, che ti normalizza la sessualità, che non sono io quella che ti impedisce di godere come meglio credi… a me non può fare che piacere.

I moralisti sono quelli che strumentalizzano i tuoi gusti per le proprie battaglie, quelli che se a letto ti piace stare sotto o sentirti sottomessa per gioco pensano che quello sia ciò che tu cerchi anche nella tua vita. Te lo impongono e decidono per te cosa devi e non devi essere.

Io voglio che, sia tu che io e gli/le altr@, possano decidere in autonomia di essere ogni giorno ciò che vogliono, di sperimentare, giocare, divertirsi, di provare piacere fino quasi ad impazzire, di essere semplicemente felici per ciò che si è senza mai vergognarsene.

Vorrei che sia tu che io e gli/le altr@ non si debbano mai più trovare in quelle situazioni in cui devi “giustificare” i tuoi gusti sessuali, perché secondo la sessualità normata risultano “perversi”.

Vorrei che per tutt@ noi semplicemente ci fosse libertà di scelta.

Leggi anche:

Parola d’ordine: rinvigorire il mito della donna sottomessa e felice

Del marketing letterario sulla sottomissione femminile

Bdsm: mistress o slave?

Della sottomissione femminile

Nessuna dovrà mai più essere sottomessa

Posted in Corpi, Personale/Politico.


8 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. andrea says

    E’ l’articolo più radicale che abbia letto su questo tema. Ho militato per anni nell’area più radicale del movimento antagonista e ricordo di “femministe” che predicavano bene e nella loro vita privata col loro compagno erano delle “sottomesse” e non per gioco. Ho imparato ad avere un grande rispetto per la donna, qualsiasi, anche quella di destra per questo mi dava fastidio sentire i compagni chiamarla puttana. Ma questo rispetto mi ha fatto capire che la sessualità va vissuta liberamente e consapevolmente, con amore, passione ma anche solo per IL PIACERE, parola spesso tabu’ anche in certi ambienti che credevano di esser radicali ma praticavano un moralismo cattolico ammantato di ideologia.

  2. saro says

    la maggior parte della gente si fida del proprio padrone, e tutto qui il dramma senza fine che da millenni attraversa le nostre vite,.lo sai bene cara compagna………………………i ruoli e le gerarchie si stabiliscono sopratutto nella nostra intimità:sessuale ,intellettuale,spirituale e materiale , si accetta il padrone ,per soddisfarre i propri” piaceri,”i propri” doveri” i propri ” diritti” e coscientemente o incoscienteme , non si fa altro che accettare il proprio ruolo.non ce nessuna differenza,il risultato è sempre uguale……………si resta sempre dei servi.
    baci e saluti,e tanta felicità e libertà ,a voi tutte.

  3. ivabellini says

    o che bello! ti piace giocare alla sottomessa, bene, se in futuro ci sarà l occasione di conoscerci, mi piacerebbe giocare con te al tuo gioco 😉

  4. nansie says

    liberatorio, bello, per spazzare via i fraintendimenti (di chi è in buona fede, degli altri non credo vi/ci importi) :)))

  5. Irene says

    Bellissimo!

  6. Y says

    “92 minuti di applausi” (cit.)

  7. Claudio says

    L’articolo che attendevo da tempo di leggere su questo blog.
    Sono così soddisfatto che accetto anche le chiocciole nei plurali (Feminoska ti saprà dare delucidazioni sul mio integralismo grammaticale che mi porta ad odiare chiocciole e asterischi in luogo delle desinenze tradizionali :-D).

  8. simona says

    secondo me a questa gente non importa nulla dell’autonomia e nella scelta libera e consapevole di un ruolo, né della libertà sessuale. per questi non c’è la rappresentazione del rapporto di forza, loro vogliono proprio il rapporto di forza, e lo vogliono applicare a tutta la società. stranamente, di tutte le libertà femminili valorizzano solo quella di vendersi e/o sottomettersi, ma A LORO. quando si parla invece degli aspetti sostanziali dell’autodeterminazione femminile tutti questi libertini gettano la maschera e si rivelano i fascisti misogini che sono.