Come dicevamo in un post precedente: qualunque parola, qualunque cosa, qualunque accenno, qualunque post su un clone che ci riguardi viene considerato un ulteriore mezzo di persecuzione. In questo caso, come in tanti altri, c’è istigazione all’odio contro di noi. Ripetuta, perenne, ossessiva. Chi gestisce la pagina offre spunti, motivazioni, ragioni per odiare le femministe. Poi: commenti di account fake, veri, falsi, chissà (sarà appurato), rispondono con conclusioni criminali. Remember l’auspicio di morte per una femminista?
Dopo qualche ora ancora un altro link in cui addirittura si ipotizza un reato per il fatto di contestare la Pas, (leggete: Pas: creazione del consenso e inibizione del dissenso), falsa malattia inventata da un uomo che aveva opinioni vomitevoli a favore dei pedofili e che non è contenuta nell’albo psichiatrico. Non riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale, contestata dai neuropsichiatri di mezzo mondo con documentazione che potrete trovare in questo blog e in altre risorse che sono state tradotte.
In basso, ancora ricorrente, l’attribuzione di un termine che non esiste (nazifemminismo), che ribalta il nazismo insito nella discriminazione contro le donne che i maschilisti praticano e che configura il livello di odio contro le donne che viene espresso in queste pagine. Ovviamente viene motivata la pretesa di “eliminazione” che ancora una volta è riferita a noi.
Perciò riteniamo questi commenti intimidatori, minacciosi e ancora una volta destinati a sedi nelle quali tutto ciò potrà essere trattato con la giusta attenzione.
Di contro vi segnaliamo un post più importante da leggere che parla delle #78 vittime di violenza maschile dall’inizio del 2011 e un altro post che parla di una parte del contenuto del Rapporto Ombra sull’attuazione della Cedaw in Italia, destinato all’Onu. Si parla di ex mariti e padri violenti, tutte cose di cui la pagina facebook sopra non parla e non parlerà mai.
Per le puntate precedenti sulle “attenzioni” speciali che ci riservano i maschilisti potete leggere:
I maschilisti che ci vogliono in galera
Sul web c’è chi vorrebbe rinchiudere le lesbiche
Neomaschilisti al lavoro: missione riabilitazione di un assassino
Gli antifemministi vogliono la femminista morta
Vi esprimo totale solidarietà contro le persecuzioni che subite da questi misogini perché lottate con grande determinazione contro le ingiustizie, le discriminazioni e le violenze che colpiscono le donne!