Quelli che vedete sopra sono rispettivamente Pietrangelo Buttafuoco e Giuliano Ferrara, l’uomo delle crociate pro-life che si è beccato verdura cruda nelle piazze dove è stato accolto da tre seguaci e centinaia di donne offese per essere state chiamate in tutti i modi (finanche “assassine”), l’uomo che ha un concetto alto di se stesso e basso dell’autodeterminazione delle donne, al quale noi, pagando il canone, permettiamo di fare comizi su rai uno, un uomo indubbiamente obeso, racchio, per usare un termine caro a Buttafuoco (il suo vicino di tavolo) e “immolestabile”, per niente intelligente (la sua intelligenza è un mito e lui è sopravvalutato), servo di Berlusconi per il quale alimenta campagne sedicenti “libertarie” contro il puritanesimo di cui lui stesso si è fatto portatore con la sua campagna per la limitazione dell’autodeterminazione delle donne.
Giuliano Ferrara è quello che racchiuso in chilometri di tessuto adiposo ha maturato un discreto odio per le donne che leggiamo nelle sue parole piene di giustificazioni “morali” per il suo padrone, dove inserisce l’accusa di stupro a Strauss Khan in un delirio che parla di “crollo delle inibizioni” in nome del quale tutto può accadere. Il crociato Ferrara, animato da furore sempre più pericolosamente mistico, tanto da superare a destra perfino Giovanardi, dice degli americani che sono puritani, il che può anche essere vero, ma poi riserva alle donne il suo solito tocco di classe. Se crollano le “inibizioni” (anche lui come i preti pensa che gli stupri dipendano da Woodstock?) tutto quello che viene fuori è una conseguenza, dunque ambisce ad una società un po’ più controllata, dove ci siano regole (per le donne? tipo i burqa?) che non inducano in tentazioni questi maschioni peccaminosi con il pene sempre in tiro.
D’altro canto nel suo mondo “regolato” lui usa parole che descrivono Berlusconi come un “giocoliere galante” che usava attorniarsi di quelle che eufemisticamente chiama “simpatiche amiche” e che racchiude nel concetto di “harem orientale”. Tutto ciò mentre scandisce d’impulso la battuta “spero che quelli sotto processo se la cavino sempre” che tenta di correggere quando si rende conto che parlare di “cavarsela” per un accusato di stupro è un po’ diverso dal “cavarsela” riferito a Berlusconi.
Un mostro di incoerenza, di mancanza assoluta di autorevolezza, che resta a difendere il premier su Rai Uno pagato con i nostri soldi.
L’altro che vedete è appunto Pietrangelo Buttafuoco, scrive sul Foglio, ritiene di poter essere un figo (???) che giudica dall’alto le donne, le cameriere, che hanno manifestato a New York contro Strauss Khan. Lo fa in un testo intitolato “Il Falò delle racchie” (cosa ci si aspetta da un uomo che già dal cognome sembra dedito ai roghi medioevali?), dove tra le altre considerazioni negazioniste e giustificazioniste verso l’ex direttore del fondo monetario internazionale, scrive:
“Non vorrei toccare il nervo scoperto dell’argomento degli argomenti, ovvero “il corpo delle donne”, ma le foto delle cameriere radunate in pubblica piazza per inveire contro Strauss-Khan ci hanno ipnotizzato in ragione di un fatto comune a tutte le sopracitate ritratte: erano, appunto, racchie. O meglio: di bellezza nascosta. Va bene che quello è pur sempre un banchiere ricco e di sinistra, dunque filantropo ma al puritanesimo un limite dovrebbero pur darlo. Le immolestabili, insomma, stiano al posto loro. Oppure vadano all’Infedele.”
Un accusato di stupro che in Italia qualcuno definisce un “filantropo” riferendosi alla bruttezza delle donne che rappresentano la categoria da cui viene fuori la sua accusatrice.
Una battuta offensiva, per dire che per quanto lui abbia svolto un lavoro nell’Fmi, una organizzazione che dietro la filantropia nasconde azioni che impoveriscono il mondo, comunque dato che c’è un limite a tutto non può essere stato così magnanimo da aver prestato attenzione verso una di quelle femmine là.
Un ragionamento che nasconde secoli di misoginia e che svela un mondo fatto di maschi che, viagra o non viagra, solidarizzano tra loro, un branco di patetici soggetti che prima o poi sono calvi e vecchi e cadenti e ripassati al trapianto e alle cure energetiche per tenere botta alle serate “galanti”. Un branco di sessisti che riconosce alle donne diritto di parola e di rivendicazione in ragione del proprio aspetto (e non è neppure così in realtà perchè non gliene riconoscono affatto). Uomini che sono quelli che hanno fatto del nostro scenario pubblico, televisivo, quella trappola in cui è proibito, per le donne, invecchiare, mostrare con orgoglio le tracce del tempo, dell’esperienza, mentre loro, quei maschi lì, bruttissimi, inguardabili, orripilanti, forti solo del proprio potere vanno in giro a comprare donne come oggetti sessuali per i loro trastulli.
Buttafuoco, svela quello che in tanti stanno dicendo in queste settimane in difesa di Strauss Khan, ovvero in che razza di mondo noi donne siamo costrette a vivere, chiuse in un recinto in cui possiamo essere solo puttane o sante, baldracche o madri virginali, comunque senza diritto di parola.
E invece in questi mesi stanno succedendo tante cose a partire dalla marcia delle sguadrine (slut walking) che sta facendo il giro del mondo dopo che un poliziotto ha dichiarato che se le donne sono stuprate è colpa loro perchè si comporterebbero da puttane, e ora c’è la rabbia delle “immolestabili”, quelle che sicuramente si portano sulla pelle anni e anni di molestie nei loro servizi di camerierato e che ne avrebbero da raccontare più che le banalità che ci propina Buttafuoco in mille inutili parole, quelle che puliscono la merda che i ricchi lasciano nelle stanze dopo aver fatto i “giocolieri galanti” o i “presunti” stupratori con donne in vendita e già che ci sono anche con donne che sono lì semplicemente per guadagnarsi il pane. Quelle che ne hanno abbastanza di restare invisibili perchè esistono individui come Buttafuoco che impongono perfino una estetica della ribellione, come se le donne fossero stuprate o molestate perchè belle. Come se la molestia e lo stupro fossero un premio alla bellezza delle donne invece che un furto di dignità, libertà di scelta sessuale e diritti individuali.
Buttafuoco forse ignora che le donne sono immolestabili “sempre”, a prescindere dal loro aspetto, e ignora anche che le donne reali hanno cicatrici, e pieghe nella pelle, che non hanno fretta di nascondere perchè se ne fottono di essere decorative per compiacere lo sguardo di quelli come lui. Esistono donne reali, vere, la cui immagine non è ritoccata su photoshop e che non si fanno mettere un velo sbiancante in televisione per nascondere i segni del tempo come fa una qualunque showgirl del mondo mediaset.
Sono donne che di mestiere fanno cose diverse, si fanno un culo così a differenza di Buttafuoco e di tutti i cortigiani, gli pseudo intellettuali come lui. Donne che sono solidali tra loro e che in ragione della sorellanza che esprimono fanno paura, che vengono stigmatizzate per via dell’immagine come se le lotte dovessero avere uno standard estetico, come se Buttafuoco dicesse agli operai metalmeccanici che non somigliano agli attori di Hollywood e dunque dovrebbero starsene chiusi in casa per non turbare il suo senso estetico.
Ed eccole lì invece, a gettare in faccia al mondo la loro esistenza, quella che Buttafuoco vuole nascondere sotto il tappeto e che normalmente viene nascosta al mondo. Quella che viene presentata in televisione nei programmi di Ricci (velona) o della De Filippi (uomini e donne) semplicemente con dei personaggi illustrati come fenomeni da baraccone, roba da circo, senza dignità, senza valore.
Bisogna dirglielo a Buttafuoco che sono quelli come lui che noi, come dicono le Dumbles, dappertutto e immolestabili sempre, non caghiamo neanche di striscio, perchè siete vecchi, fisicamente e mentalmente, siete brutti, siete patetici, noiosi, e abusate ogni giorno della nostra intelligenza e della nostra vita.
Fateci un piacere: andate voi a nascondervi da qualche parte, perchè il mondo è nostro, è delle vostre madri che tenete nascoste perchè hanno troppe rughe o magari le portate dal chirurgo plastico perchè vi facciano fare bella figura, è delle donne che secondo la Lipperini non possono più invecchiare in Italia ma che invecchiano lo stesso e sono l’ammortizzatore sociale ed economico del paese, e lavano il culo a centinaia di vecchi, e fanno le “badanti”, le schiave che sempre di più vengono molestate e perfino uccise dai maschi che le hanno assunte per avere in casa una balia e una puttana a prezzo minimo, e sono stanche di essere raccontate in modo sbagliato perchè vogliono raccontarsi da sole.
Noi siamo con quelle cameriere, splendide, vere, bellissime, precarie come noi, che hanno disturbato la vista di un Buttafuoco qualunque e che in un solo colpo hanno spazzato via tanta di quella ipocrisia sessista che regna sovrana in questo posto chiamato Italia in cui al monarca è permesso comprare giovani bellezze nei villaggi e ai pennivendoli è permesso di restare seduti comodamente a corte a sostenere gli uomini di potere.
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so ch enon c’entra niente ma è un fatto curioso: io avevo una professoressa con lo stesso cognome, ha insegnato anche storia del risorgimento a Perugia e era un donna intelligentissima e acuta. Una studiosa dei movimenti femminiisti, morta prematuramente ed è lei l’unica Buttafuoco che voglio ricordare.
http://it.wikipedia.org/wiki/Annarita_Buttafuoco
Post grandioso: siamo unite sorelle!!u
Bellissimo pezzo!
la Agnese….
sono quelle come lei che relegano gli insulti nella sfera delle “ironiche provocazioni” e battezzano come “intelligenti” uomini misogini e banali. ma d’altronde scrive sulla 27ora che è un cumulo di banalità reazionarie in cui lei, per esempio, si preoccupa soltanto che non dicano che a manifestare per strada ci vadano le puttane. noi invece speriamo che di puttane ce me vadano sempre di più e che la marcia delle puttane inghiotta anche i moralismi prodotti da una che timidamente tira fuori il problema e poi sembra quasi solidarizzare con chi lo determina.
Ho letto l’articolo di Agnese, brrrrrrrrrrr.
Quello scritto da buttafuoco è rivoltante. In una volta sola tutta la misoginia, l’ipocrisia, le giustificazioni meschine che i pro-stupratori dicono e non dicono, e lui le dice senza vergognarsi. Ed ancora una volta: “ti stuprano se sei bella” che poi vuole essere solo un’altra accusa per la donna, perché parlare d’immolestabili significa appunto sottindere che ce ne siano di molestabili, alla faccia dei diritti delle donne, alla faccia anche delle leggi: è un’istigazione alla violenza! Ed il “stiano al loro posto” alla fine mostra quanta paura i buttafuoco abbiano delle donne. Omuncoli, sempre.