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Pas in Italia: chi la pensa come Gardner?

Dal blog di Roberta Lerici:

Ecco un esempio di quanto le teorie pseudoscientifiche del dottor Richard Gardner, inventore della PAS,(Sindrome da alienazione parentale) abbiano mietuto proseliti in Italia. Purtroppo questo avviene quando in America e nel mondo la comunità scientifica ne ha preso le distanze in modo deciso. In Italia, però, essendo sempre un po’ in ritardo, qualcuno vorrebbe addirittura inserirla in una nuova legge sull’affido condiviso (DDL 975-o Affido Condiviso BIS) come discriminante per ottenere l’affido dei figli.

Naturalmente ognuno è libero di pensare ciò che crede, ritengo però pericoloso che persone ufficialmente dedite alla “tutela dell’infanzia”, sposino le stesse tesi di un uomo “che sostenne che non vi fosse nulla di particolarmente sbagliato nella pedofilia, incestuosa o meno. “Uno dei passi che la società deve fare per fare i conti con l’attuale isteria è “venirne fuori” ed assumere un atteggiamento più realistico verso il comportamento pedofilo,” scrisse in “ Sex Abuse Hysteria – Salem Witch Trials Revisited (1991)” ( L’isteria dell’abuso sessuale – I processi alle streghe di Salem rivisitati, ndr). La pedofilia, aggiunse, è una pratica largamente diffusa e praticata tra letteralmente miliardi di persone”. Intervistato una volta su cosa avrebbe dovuto fare una madre se il suo bambino avesse lamentato di subire abusi sessuali da suo padre, Gardner replicò: “Cosa dovrebbe dire? Non dire queste cose di tuo padre. Se lo farai, ti picchierò.”

E ancora dall’Observer UK  sulla PAS Il lavoro di Gardner ha creato una generazione di madri e figli terrorizzati dalle sentenze da lui influenzate. In uno dei suoi casi, una donna fisico da lui etichettata come “alienatrice parentale”, e secondo lui inadatta ad ottenere la custodia dei suoi bambini, fu poi colpita a morte dal suo ex-marito. Ma Gardner non cambiò il suo punto di vista; le bugie di lei, insisté lui, avevano reso il marito temporaneamente psicotico”

[…]

…Ma le teorie di Gardner hanno trovato una loro legittimazione anche in un caso di pedofilia familiare denunciato prima dalla ex moglie, poi dalla maestra della scuola frequentata dai figli e supportato da ben 4 ricoveri al pronto soccorso, un incidente probatorio in cui i bambini confermavano gli abusi e 3 CTU in cui i bambini hanno continuato a ripetere di aver subito abusi sessuali dal padre. Il Consulente, infatti, ha scritto:”…relativamente alla narrativa degli elementi abusivi…si rileva come dai colloqui e dai test non siano stati evidenziati sentimenti di sessualizzazione traumatica specifici …si può parlare di un generico stato di confusione e smarrimento legati alla separazione . …le bugie dei bambini sono state indotte da adulti attraverso la manipolazione, anche inconsapevole, da parte della madre con la quale però i figli hanno un forte legame affettivo…Si consiglia un supporto terapeutico per la signora.”

La denuncia per abusi sessuali è stata archiviata e i bambini sono stati tolti alla madre e collocati in casa famiglia dove, però, è il padre a poterli vedere o prelevare senza alcuna precauzione, mentre alla madre sono stati imposti incontri protetti di un’ora tre volte al mese.

La “terapia della minaccia”

Un altro obbrobrio sposato dai seguaci di Gardner nostrani è la “terapia della minaccia”. Scrive L’Observer:” Questa non è solo una tattica pacchiana, garantita dall’inizio per proteggere all’atto della separazione gli interessi dei padri , di gran lunga i più entusiastici sostenitori di Gardner, ma ha anche distrutto le vite di centinaia, forse migliaia di famiglie americane negli scorsi 15 anni. In uno stato dopo l’altro, le corti si sono rimesse alle credenziali accademiche di Gardner ed hanno consegnato la custodia dei bambini nelle mani dei loro presunti abusanti, persino nei casi in cui referti della polizia, referti medici e testimonianze di insegnanti ed assistenti sociali avevano supportato le accuse della madre.

Minacciare con il carcere oppure la sospensione delle visite con il genitore  (di solito la madre) con cui il bambino ha il legame più stretto, è un modo per cercare di costringere il figlio ad accettare un rapporto con il genitore che in molti casi rifiuta perchè violento o abusante. Diversi bambini che hanno accusato i padri di aver abusato di loro, in nome della PAS sono stati costretti ad incontrarli lo stesso e se urlavano o piangevano (come di solito accade ai bambini più piccoli), sono stati minacciati di non vedere mai più la mamma o di farla finire in prigione. Questi bambini si sentono continuamente ripetere da psicologi e assistenti sociali che se faranno tutto quanto si dice loro,( incluso magari dividere la stanza con il genitore presunto abusante), un giorno potranno tornare a vivere con la loro mamma.Nel frattempo, però, verrà loro impedito di vedere i parenti stretti, verranno allontanati dai loro amici, dai loro animali, dalle case in cui sono cresciuti. Questo li renderà più fragili e inclini ad accettare quanto viene loro imposto dalle varie figure istituzionali che hanno il compito di portare a termine la missione di riavvicinare un figlio al genitore che rifiuta.

A questi bambini si dice in realtà una bugia, perchè in molti casi il padre,per paura che venga messa in dubbio la sua innocenza,  finisce per chiedere l’affido esclusivo del figlio, anche se a lui di quel figlio non importa nulla, un affido esclusivo che alla fine potrebbe anche ottenere  in nome di una inesistente patologia psichica diagnosticata alla ex moglie. Il destino di quel bambino, allora, sarà  nel migliore dei casi quello di finire in una casa famiglia per qualche anno, e nel peggiore quello di essere collocato dal padre, in quanto “vittima” di una donna malata che ha manipolato il figlio a tal punto da convincerlo a dichiarare di aver subito abusi sessuali da lui.

Alle persone che devono decidere del destino di tanti bambini, consiglio di rileggere meglio le teorie di Gardner, che non prevedono la diagnosi di PAS nei casi in cui i bambini accusino uno dei due genitori di aver abusato di loro. D’altra parte, è stato dimostrato al Consejo General del Poder Judicial, dopo uno studio accurato su 530 casi, che di tutti questi casi, solo uno si poteva qualificare come falso. Secondo il CGPJ, questo studio  del 2009,  dimostrerebbe che le false denunce per violenza sessuale sono un “mito”.

—>>>Testo integrale del post QUI.

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Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pas.


One Response

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  1. Serbilla says

    Da quando ho iniziato a seguire questa storia della Pas non mi faccio capace di come le persone, persone che dovrebbero essere un attimo preparate, attenti,giudiziose, si facciano così facilmente manipolare dando credito ad una teoria assurda, formulata da uno che dice cose abominevoli.
    Se aprissi su facebook una pagina, chiamandomi che ne so “Gennaro Esposito” e cominciassi a scrivere in bacheca le dichiarazioni di Gardner come se fosse roba mia, quanto ci metterebbe la postale a rintracciarmi?