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La Rai sessista appoggia la lobby dei padri separati

Rai uno mattina, ore 9.15, la lobby dei padri separati ottiene ancora uno spazio televisivo senza nessun contraddittorio. In studio c’è Cinzia Tani che elenca numeri e dati come se li avesse imparati a memoria dalla cartellina stampa delle associazioni che strumentalizzano qualunque vicenda per esasperare il conflitto tra i generi e tra genitori.

Il servizio parla in modo drammatico di una crescente modalità "violenta" da parte delle madri per aggirare la sottrazione dei figli e l’affido alla parte paterna. Per dimostrare questa strampalata tesi si servono di un fatto recente avvenuto in sicilia in cui il conflitto tra genitori era così grave che il padre aveva preferito sapere i bambini in una casa famiglia piuttosto che vederli con la madre. Tra litigi e leggi che di sicuro NON aiutano la risoluzione di questo genere di conflitti è intervenuto il padre della donna, un uomo, che ha commesso l’errore di ammazzare l’ex genero. Visto in chiave siciliana si tratta soltanto di uno scontro tra due differenti livelli di patriarcato dove le donne sono semplicemente vittime delle stesse modalità cruente che i padri, in ogni caso, mettono in atto.

Cosa c’entri questo con la presunta "modalità violenta" attribuita alle donne non si capisce. L’unica cosa che risulta evidente è come ancora una volta la rai, il servizio pubblico, sia usata per generare odio contro le donne, per diffondere notizie condite di pregiudizi senza che vi sia una reale informazione e soprattutto senza che vi sia una analisi puntuale delle conseguenze atroci, di grave esasperazione dei conflitti che la legge 54 del 2006 sull’affido condiviso ha creato.

Se non c’è mediazione alcuna, se si arriva a preferire i figli in un istituto piuttosto che con un familiare, se si lascia che una legge consenta agli ex mariti la possibilità di usare i figli come mezzo di pressione e di ricatto contro le ex mogli, se soprattutto la legge non tiene conto del fatto che l’uomo, qualora mostrasse atteggiamenti violenti, molesti, di persecuzione o stalking contro la ex moglie, non dovrebbe avere accesso ne’ alla ex moglie ne’ ai figli, se accade tutto questo, senza mai giustificare qualunque atto violento, è facile immaginare che i conflitti si risolvano in modo cruento.

Il compito di una legge è quello di prevenire simili fenomeni e non di indurli. Compito di una legge è favorire l’interesse delle parti deboli e non di chi continua a diffondere notizie false su povertà presunte dei padri separati, sulla loro debolezza economica a fronte di una legge che consente loro di avere in affido figli e in assegnazione la casa lasciando in mezzo alla strada ogni donna interessata.

Grave che la rai insista in questa campagna misogina. E dato che non si può boicottare perchè il canone è obbligatorio allora alle donne non resta che unirsi per una class action contro l’intera azienda. Sarebbe un’idea, no?

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Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali.


3 Responses

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  1. I. says

    ho idea che si serviranno di questo fatto per sollecitare la discussione e l’approvazione della proposta di legge lussana…

  2. laura says

    le associazioni dei padri separati già lo hanno eletto a martire della loro causa. figuramoci se non speculavano su una tragedia come questa.
    una tragedia annunciata, direi, e se speculano ancora sulla faccenda non fanno altro che istigare altro odio contro le donne e autorizzare gli uomini ad ammazzare le ex mogli per risolvere questi conflitti.

  3. Rossella says

    Sono per la class action, contro la rai e contro la mediaset, in tutte le sue forme. Per qualsiasi protesta e “rivoluzione” io ci sono. E’ giunto il momento di cambiare le cose.