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Privilegi legittimati dall’odio contro le donne e contro gli stranieri

Padova è amministrata dallo sceriffo Zanonato. Famoso per aver costruito la muraglia di separazione tra cittadini italiani perbene e stranieri nonperbene, si becca i complimenti del ministro leghista maroni, è del pd ma è simpatico alla destra e convive piacevolmente con un contesto in cui i sindaci leghisti negano ai rom qualunque possibilità di vita, non ultimo l’utilizzo di un campetto di calcio per bambini di quell’etnia.

Anche a padova esiste, come in molti altri posti, l’associazione dei padri separati che fanno pressione per essere mantenuti in strutture pubbliche grazie ai soldi dei e delle contribuenti. Nell’articolo stavolta sono prudenti e parlano anche di madri che nell’associazione sono presumibilmente inesistenti giacchè non sono neppure citate nel titolo associativo.

L’articolo presenta la solita fotina con il babbo e il bimbino. La notizia ovviamente la da il semper fidelis corriere della pera e al romanticismo tenero della fotina contrappone parole piene di astio nei confronti delle donne come: "strozzati dall’assegno di mantenimento da versare all’ex coniuge" continuando a istigare odio e a diffondere falsità su falsità.

Sia chiaro che nessun giudice decide assegni di mantenimento per i figli superiori a somme che i padri possono permettersi. La strozzatura non sussiste perchè se illo non può permetterselo allora semplicemente non passa gli alimenti. La pantomima sui nuovi poveri – con regolare stipendio, quindi occupati – che hanno bisogno di abitare una casa a 9 euro simboliche mensili a spese delle parti sociali che ne avrebbero veramente bisogno non tradisce l’intento di questo genere di amministrazioni, quello dei mondi leghisti o affini alla lega in cui nel momento del bisogno si privilegiano gli uomini, bianchi, stipendiati, appartenenti ad associazioni organizzate, piuttosto che tutte quelle persone, donne e uomini, disoccupate, cassintegrate, di qualunque etnia, in condizioni di reale povertà.

L’accusa che insiste è comunque culturalmente devastante perchè si continua ad addebitare la "povertà" alle donne così come agli stranieri che verrebbero a toglierci casa e lavoro.

Il razzismo viaggia sempre di pari passo al sessismo. Sono due componenti essenziali che creano separazione, discriminazione e legittimano un vero e proprio odio verso alcune precise persone.

Nel tempo fascista e nazista si diceva che erano gli ebrei a togliere ricchezza ai popoli. La campagna d’odio che fu condotta contro di loro portò alla loro esclusione dai luoghi di lavoro, dalla vita sociale delle città e delle nazioni fino all’olocausto.

Tutti coloro che insistono nel dire che in un periodo di crisi economica la crisi dipende da chi è più debole, ovvero da stranieri o dalle donne, crea gli stessi presupposti di legittimazione ad una discriminazione crescente e ad una violenza contro stranieri e donne che sembrerebbe avallata da motivi di legittima difesa (mors tua vita mea).

Le donne sono da sempre le parti deboli di ogni separazione. Nelle relazioni coniugali rinunciano a vita e lavoro per crescere figli e assolvere alla cura familiare. Sono escluse dal tessuto sociale e lavorativo e alla fine di una storia, specie se in situazioni nelle quali devono salvarsi da gravi espisodi di violenza, restano completamente sole, prive di reddito, povere, con figli a carico e situazioni di strascico di molestie e stalking che spesso si concludono anche con tragici episodi di femminicidio.

Le donne sono "persone". Gli stranieri sono "persone". Realizzare provvedimenti che discriminano basati sul sesso, sulla razza o sulla appartenenza a determinate categorie sociali è un chiaro segno di autoritarismo razzista, sessista e fascista.

Non a caso lo stesso provvedimento è stato adottato dall’amministrazione di alemanno a roma – tanto occupata negli sgomberi di famiglie bisognose e di campi rom – la quale regala un contributo di 360 mila euro l’anno per mantenere comodi bivani per padri separati stipendiati che non ce la farebbero ad arrivare a fine mese.

Identica soluzione si sta trovando a milano dove la spinta (a cura del leghista salvini) in questa direzione è favorita da una campagna sostenuta da politici e molte fonti di dis-informazione.

Gli stranieri e le donne, pur partecipando attivamente al sostegno di un welfare basato sullo sfruttamento dei migranti e sullo sfruttamento gratuito delle donne nei lavori di cura, non ricevono alcun sostegno. Non c’è casa, affitto privilegiato, reddito garantito. Non c’è una soluzione plausibile per tutti e tutte. C’è solo il Cie per gli stranieri e la prigione e l’esclusione sociale per le donne di cittadinanza italiana.

C’è solo discriminazione legittimata dall’odio e da una campagna denigratoria nei confronti di donne e stranieri.

Il nazismo e i provvedimenti che discriminano sulle vite umane a seconda del sesso di appartenenza e della etnia di provenienza partono proprio da qui.

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Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali.