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La parabola discendente dei padri separati

http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:hpiW2CuubjtU1M:http://4trading.files.wordpress.com/2008/02/image-thumb166.png?w=537&h=274&t=1Accendo la tv, vado su rai tre e vedo un noto presentatore tv (che comincia con il parlare di amor paterno e finisce per parlare di patti prematrimoniali, mantenimento da non dare alla ex moglie e dunque in definitiva di vil denaro) e un avvocato matrimonialista (falsabusista, di quelli che arrivano come corvi il giorno dopo ogni femminicidio per dire che ci fosse stata la legge, la femmina sarebbe ancora viva) parlare a sostegno del progetto di legge che obbligherebbe i giudici ad attribuire l’affido condiviso anche in situazioni di violenza e introduce una malattia inventata che è fatta per salvare i carnefici, padri violenti, e criminalizzare o patologizzare le vittime.

Apro un quotidiano e vedo un calciatore pronunciare quasi le stesse parole (a proposito, la ex moglie dice che è lui che non è presente, altrochè). Un copione che sembra essere stato scritto per loro. Apro un settimanale e leggo una lettera dello stesso presentatore tv in cui scrive le stesse cose dopo aver detto che “ha taciuto per cinque anni”. Inverosimile.

Potremmo portarvi fior di rassegne stampa in cui lo stesso presentatore si è speso assieme alla lobby dei padri separati, a battesimo dei residence pagati con i vostri soldi, soldi pubblici, per garantire un comodo bivani agli uomini, separati, associati alla lobby, già stipendiati, ma che dichiarano uno stato di indigenza perchè avrebbero difficoltà a farcela con l’affitto. Come milioni di altri individui che in quei residence però non metteranno mai piede.

Privilegiati mantenuti con i soldi pubblici mentre le donne sono e restano povere, obbligate a tornare nelle famiglie di provenienza, e mentre tante persone, uomini, donne, stranieri, hanno problemi ben più gravi e vengono sgomberati e cacciati via dalle amministrazioni pubbliche.

E’ lo stesso presentatore tv che ha ricevuto forse la solidarietà concreta di tanti colleghi di una rete rai, quella di stampo leghista, che ha dedicato intere fasce pomeridiane a parlare male delle ex mogli e a santificare gli ex mariti.

Ma la stagione mediatica consta anche di un cantante di rango, e poi di tanti altri giornalisti e personaggi che sembrano aver sottoscritto tutti quanti lo stesso patto, come fosse una specie di piano di rinascita del padre padrone.

Ve ne abbiamo già parlato così come vi abbiamo già detto che la lobby in questione si muove proprio come qualunque altra lobby. Visibilità pubblica includendo i vip e bastonate metaforiche (mica tanto) alle donne, alle femministe e a tutti gli uomini, e in italia se ne sono espressi tanti, che trovano il loro progetto di legge parecchio discutibile.

Ci capita di leggere commenti di loro simpatizzanti i quali ci tengono a sottolineare quanto e come siano non temibili i nostri interventi. Infatti ci chiediamo come mai, potendo contare su una tale potenza di fuoco mediatica, con tutti i media a disposizione per dire parole a raffica, ci sia qualcuno che sembra avere l’interesse a intimidirci, zittirci, censurarci, clonare le pagine facebook delle donne che la pensano come noi e clonare i siti di tutte le femministe per oscurarle.

Come mai se quello che diciamo non è importante ne hanno così tanta paura? Come mai c’è chi passa intere giornate a fare revisionismo delle voci di wikipedia per riscrivere la storia con le stesse parole usate nelle campagne di propaganda dei padri separati? Come mai c’è chi fa di tutto per nascondere i numeri della violenza maschile contro le donne? Come mai c’è chi intende eliminare dal dibattito politico ogni voce critica che metta in luce tutte le contraddizioni e le mistificazioni di questa campagna?

L’altra domanda che ci facciamo frequentemente è: quanto costa tutta la faccenda? Per esempio: chi paga per i corsi della mediazione familiare? Perchè i centri di mediazione familiare nelle proposte della lobby dovrebbero sostituire i centri antiviolenza e i consultori? Chi paga per i corsi di formazione sulla Pas? Quanto costano? Chi incassa? Qual è il circuito di denaro che ruota attorno al mercato delle separazioni e dell’affido dei minori? Come mai le amministrazioni di destra finanziano progetti a favore della lobby? Perchè la lobby dovrebbe pesare sulla spesa pubblica? Ma soprattutto: la gente, tutto questo, lo sa?

Come mai è ripartito adesso il bombardamento mediatico, come già lo scorso anno, a fronte di un progetto di legge in discussione al senato [1] [2] sponsorizzato dalla lobby e supportato da tutte le componenti più a destra del parlamento?

Noi non siamo in parlamento ma seguiremo l’iter istituzionale e vi diremo per filo e per segno chi voterà cosa e chi invece no, perchè è essenziale che sappiate chi sta progettando l’inferno per voi.

Sappiamo per certo però che quella dei padri separati è una parabola discendente, altrimenti non capiamo tutta la violenza virtuale, il nervosismo, le pressioni di strani personaggi, certamente assai appassionati della materia, che in rete non fanno altro che istigare odio contro le donne e gli uomini che non condividono quel percorso. E’ infatti una parabola discendente negli Stati Uniti, dove la lobby è nata nel 1985, in Canada, in tutta Europa e l’Italia è come fosse un ultimo rantolo prima della fine di un disorientamento culturale, un revisionismo delle politiche di genere, che ha prodotto conseguenze disastrose dappertutto e dappertutto ha subito un arresto.

La lobby è stata radiografata, dappertutto le informazioni circolano, in molte lingue, e noi le leggiamo tutte o quasi, il vittimismo del padre padrone non funziona più e se anche il parlamento, ovvero questo parlamento dal quale ci si può aspettare tutto il peggio possibile, dovesse approvare una legge mettendo in mano agli ex mariti una ulteriore arma di ricatto e di violenza contro le ex mogli e i bambini, sappiamo che in termini culturali hanno perso, schiacciati a destra, tra omofobi e maschilisti della peggior specie, tra i lamentosi falsabusisti e i razzisti della lega, tra i reazionari piddiellini che volevano depenalizzare la violenza sui minori e i radicali del pd che a partire dal tempo in cui il loro leader offrì legittimazione e candidature a personaggi sporchi di mafia sembrano aver scambiato il garantismo con l’impunità, tra leghisti che vogliono fare a pezzi la legge 194 e teorici che hanno le idee piuttosto confuse sulla pedofilia.

Se volevano farla passare come una operazione di progresso, ebbene, non ci sono riusciti. Proprio non ci sono riusciti.

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