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Fornero: smettila di prenderci in giro!

Fornero, te lo dico con molta calma. Ho avuto una madre come te e non mi pigli per il culo. Ti conosco troppo bene tu e il tuo governo, dove lui decide e tu fingi di soffrire mentre partecipi pienamente e decidi pure tu di tutto quello che ci viene inflitto.

Quando mio padre prendeva una cattiva decisione allora mia madre piangeva o si lamentava – tapina – perché  tutto avveniva malgrado lei. E anche se delle decisioni le prendeva in ogni caso a lei ho creduto quando mi diceva che su tante cose non poteva farci niente, perché lei dipendeva economicamente da lui e dunque si trattava di tutt’altra situazione.

Ma tu, ministra, tu non sei la madre d’italia, come monti non ne è il padre, sempre deresponsabilizzato mentre taglia fondi con te che fai – pagata e volontariamente – lo specchietto per le allodole e l’attira/insulti e quegli insulti li attiri perché tu sei lì pagata anche con i miei soldi per fare di mestiere quella che dà un volto umano a cose che portano al suicidio gente che tu poi ti permetti di insultare.

Ci hai viste noi? Qualcuna ti chiedeva udienza a Torino e le hai chiamate non democratiche. Ed è quello il tuo vero volto.

Li hai visti i ragazzi e le ragazze in piazza che chiedono conto del proprio futuro? Vengono picchiati a sangue dalla polizia.

Hai visto quanti e quante precari/e che sono inchoosyate con te? Per quanto tu possa aver capito non hai capito ancora abbastanza.

E siccome non mi piace la dinamica indignata da linciaggio per cui tu spari stronzate e io mi sento in diritto di girarti insulti allora ti dico solo questo: non ti credo.

Non ti credo perché sei una donna che si autodetermina, non sei incapace di intendere e volere e siccome non hai alcun impedimento, fisico, finanche economico o professionale, se non ti piace quello che fa Monti allora pigli e TI DIMETTI. Perché noi si fa così, capito? E’ quello che noi facciamo quando qualcosa non ci piace. Si dice e si lotta per cambiarlo. Non si fa mica la scena dell’addolorata rassegnata agli eventi come se tutte le decisioni che state prendendo tu e monti fossero imprevedibile frutto del fato, della casualità. Era la stessa cosa che pretendevo da mia madre e lei però non lo poteva fare. Pigliare, lottare troppo forte o andarsene. Tu invece non vuoi e non lo vuoi fare perché ti sta bene fare quello che fai e ti sta bene quello che fa Monti.

Se non ti piace quello che fai non frigni, combatti, e tu stai combattendo dalla parte e per il motivo sbagliati e stai combattendo per affossare tutti/e noi. Quindi smettila di piangere, smetti di fare finta di essere la genitrice buona e responsabile che ruba ai poveri per dare ai ricchi ma si emoziona mentre lo fa perché non sei una madre che ha un figlio che ha bisogno di cure immediate per cui ti viene da piangere mentre fai una rapina al tuo parente prossimo.

Tu sei solo lì a prendere soldi per garantire che chi voglia fare affari li faccia e addio allo stato sociale.

Siete disumani, ecco tutto. Monti, il tuo governo e tu con loro. E mia madre l’amo profondamente. Tu, invece, mi sei del tutto indifferente. E non dico di più perché sono buona, credimi, sono tanto buona.

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Posted in Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.