Claudia ci segnala questo articolo a proposito di un orrendo spot greco, quello che vedete sopra, che sceglie di banalizzare l’accusa di stupro rivolta a Strauss Khan e di immaginare un episodio a metà tra il film porno e lo spot con Rocco Siffredi. La “presunta” vittima viene immaginata così come potrebbero immaginarla certi nostro goderecci “creativi” (vedi “Brava Giovanna!”), nell’atto di svolgere lavori di fatica senza fatica nè sudore, con un abitino succinto, atteggiamento provocante e ammiccamento spiccio nei confronti dell’aggressore. Lui viene descritto come un soggetto in preda ad un feroce desiderio, quello della patatina, rispetto alla quale non può assolutamente resistere.
In realtà, come noi sappiamo, uno stupro non ha nulla a che fare con queste “giustificazioni” oscene e con questa cultura della banalizzazione di qualcosa di così grave. Una cameriera normalmente è stanca, si fa un culo così e non porta divise sexy per provocare gli ospiti. Se viene aggredita e stuprata dice di no, è incazzata, tenta di resistere, piange per l’umiliazione, sopravvive, denuncia (non ci passa su e non si fa una risata). E quello che protegge di se stessa, a parte il suo corpo, è qualcosa di molto diverso dal concetto volgare racchiuso nella “patatina”. La donna ridotta ad un buco, ad un oggetto di interesse che addirittura secondo questa pubblicità sembrerebbe ingiusto sottrarre agli stupratori.
Assieme alla segnalazione Claudia scrive anche:
“no parliamone.. per quanto sia rozzo e sessista lo spot con Rocco Siffredi non si riferisce a nessuno stupro. Complimenti per l’articolo a questi di newsnotizie! Poi mi domando quante persone comprerebbero un prodotto che si fa beffe della strage delle torri gemelle, voglio dire: lo stupro non è un delitto altrettanto odioso?”
E voi che ne pensate?
NB – ci segnalano che del post si è scritto anche su una pagina dell’immancabile Repubblica, senza nessuna critica, come si può registrare un qualunque fatto folkloristico. La pagina sta QUI e gli indirizzi mail di repubblica ai quali rivolgere le vostre critiche stanno QUI.
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Ottimo articolo! Ma le donne greche non si indignano?
In Italia ci saremmo indignate eccome e avremmo chiesto allo Iap di sospenderlo…o magari è alla stampa italiana che non interessa questo dettaglio? (l’indignazione delle donne).
Lo spot è sbalorditivo! Ridicolizza lo stupro, l’avvenimento grave che è il caso Strauss Khan e insinua un legame di complicità tra la vittima e il violentatore. Orrendo!!!