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Quanta amicizia tra Italia e Libia

Avete mai letto il trattato, quello al quale ci siamo opposte, sono state raccolte firme, abbiamo manifestato, ed è comunque stato firmato?

Potete trovarlo in versione integrale QUI.

In particolare evidenziamo alcuni articoli.

Mentre Stati Uniti, la Nato, Francia, Inghilterra pressano per utilizzare le basi, il suolo e l’aria italiana per condurre un embargo e un intervento “umanitario” contro la Libia, ecco cosa l’Italia è impegnata a rispettare:

Articolo 3
Non ricorso alla minaccia o all’impiego della forza
Le Parti si impegnano a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza contro l’integrità
territoriale o l’indipendenza politica dell’altra Parte o a qualunque altra forma incompatibile con la
Carta delle Nazioni Unite.

Articolo 4
Non ingerenza negli affari interni
1. Le Parti si astengono da qualunque forma di ingerenza diretta o indiretta negli affari interni o
esterni che rientrino nella giurisdizione dell’altra Parte, attenendosi allo spirito di buon vicinato.
2. Nel rispetto dei principi della legalità internazionale, l’Italia non userà, ne permetterà l’uso dei
propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia e la Libia non userà, né permetterà, l’uso dei
propri territori in qualsiasi atto ostile contro l’Italia.

E poi c’è la questione del vile denaro perchè l’Italia ha regalato alla Libia, in cambio della sorveglianza delle coste e dei respingimenti degli stranieri, 5 miliardi di dollari, per un importo di 250 mila dollari all’anno per vent’anni.

L’articolo otto infatti dice così:

Articolo 8
Progetti infrastrutturali di base
1. L’Italia, sulla base delle proposte avanzate dalla Grande Giamahiria e delle successive discussioni
intervenute, si impegna a reperire i fondi finanziari necessari per la realizzazione di progetti
infrastrutturali di base che vengono concordati tra i due Paesi nei limiti della somma di 5 miliardi di
dollari americani, per un importo annuale di 250 milioni di dollari americani per 20 anni.
2. Le aziende italiane provvederanno alla realizzazione di questi progetti previo un comune accordo
sul valore dì ciascuno.
3. La realizzazione di questi progetti avverrà nell’arco di 20 anni secondo un calendario temporale
che verrà concordato tra le due Parti, libica ed italiana.
4. I fondi finanziari assegnati vengono gestiti direttamente, dalla Parte italiana.
5. La Grande Giamahiria rende disponibili tutti i terreni necessari per l’esecuzione delle opere senza
oneri per la Parte italiana e le aziende esecutrici.
6. La Grande Giamahiria agevola la Parte italiana e le aziende esecutrici, nel reperimento dei
materiali accessibili in loco e nell’espletamento di procedure doganali e di importazione esentandole
dal pagamento di eventuali tasse. I consumi di energia elettrica, gas, acqua e linee telefoniche
saranno pagati con l’esenzione delle tasse.

Sempre in riferimento al vile denaro c’è l’articolo 18:

Articolo 18
Collaborazione energetica
1. Le due Parti sottolineano l’importanza strategica per entrambi i Paesi della collaborazione nel
settore energetico e si impegnano a favorire il rafforzamento del partenariato in tale settore.

Poi c’è la parte che parla di militari, soldati, armi, eserciti l’uno a servizio dell’altro e da quello che si legge sembra quasi il patto tra Hitler e Mussolini perchè secondo il patto sottoscritto l’esercito italiano dovrebbe correre in difesa del dittatore libico. Ecco cosa dicono i successivi articoli:

Articolo 19
Collaborazione nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico
di stupefacenti, all’immigrazione clandestina
1. Le due Parti intensificano la collaborazione in atto nella lotta al terrorismo, alla criminalità
organizzata, al traffico di stupefacenti e all’immigrazione clandestina, in conformità a quanto
previsto dall’Accordo firmato a Roma il 13/12/2000 e dalle successive intese tecniche, tra cui, in
particolare, per quanto concerne la lotta all’immigrazione clandestina, i Protocolli di cooperazione
firmati a Tripoli il 29 dicembre 2007.
2. Sempre in tema di lotta all’immigrazione clandestina, le due Partì promuovono la realizzazione di
un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, da affidare a società italiane in possesso delle
necessarie competenze tecnologiche. Il Governo italiano sosterrà il 50% dei costi, mentre per il
restante 50% le due Parti chiederanno all’Unione Europea di farsene carico, tenuto conto delle
Intese a suo tempo intervenute tra la Grande Giamahiria e la ‘Commissione Europea.
3. Le due Parti collaborano alla definizione di iniziative, sia bilaterali, sia in ambito regionale, per
prevenire il fenomeno dell’immigrazione clandestina nei Paesi di origine dei flussi migratori.

Articolo 20
Collaborazione nel settore della Difesa
1 Le due Parti si impegnano a sviluppare la collaborazione nel settore della Difesa tra le rispettive
Forze Armate, anche mediante la finalizzazione di specifici Accordi che disciplinino lo scambio di
missioni di esperti, istruttori e tecnici e quello di informazioni militari nonché l’espletamento, di
manovre congiunte.
2. Si impegnano altresì ad agevolare la realizzazione. di un forte ed ampio partenariato industriale
nel settore della Difesa e delle industrie militari.
3. In tale ambito, l’Italia sosterrà nelle sedi internazionali la richiesta della Libia di indennizzi per i
danni subiti da propri cittadini vittime dello scoppio delle mine e per la riabilitazione dei territori
danneggiati, con tutti gli Stati interessati.

Infine all’articolo 23 viene citata persino la giornata della amicizia italo/libica fissata per il 30 agosto.

Che dite: ce la possiamo fare a restare amicissimi con questo criminale in pieno delirio di onnipotenza?

Non si sa ma quel che è certo è che in una certa villa dopo il lettone di Putin potrete trovare un pezzo di mobilia targata Gheddafi.

—>>> Vi ricordo che sul nostro Twitter c’è chi sta traducendo, per nostra conoscenza, le news più importanti che arrivano dalla Libia.

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