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Libia: un altro Kosovo?

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E’ particolarmente inquietante lo scenario che si sta delineando negli ultimi giorni.
Siamo passati dal trattato di amicizia italia/libia alla possibilità che le basi militari americane siano utilizzate per una nuova “missione umanitaria” come fu quella del Kosovo. Una delle tante guerre sollecitate diffondendo quello che è vero per ogni guerra: che lo stupro è un’arma e che le donne vengono violentate una ad una.

Da che nei quotidiani italiani si diceva che erano morte solo alcune centinaia di libici a che invece ora siamo alle fosse comuni, alla strage, al disvelamento di notizie che già circolavano da tempo su twitter, nei canali video, dove i libici tentavano in tutti i modi di dire al mondo quello che stava accadendo.

Ma in questa rinata scoperta dei diritti civili di un popolo in lotta sembrano nascondersi altri interessi.
Gheddafi come altri dittatori, prima foraggiato, armato e arricchito dai governi occidentali, quello italiano in testa, e poi spodestato, costretto alla fuga da chi non intende lasciare al popolo libico la libertà di gestire il dopo Gheddafi.

Bisogna andare a “liberarli”. Giusto ora. O bisogna piuttosto andare a controllare le risorse di quel territorio mettendo a capo della Libia un governo fantoccio, corrotto e sporco, qualunque esso sia, che di sicuro non restituirà ai libici il riconoscimento di alcun diritto?

Sembrano essere tutti d’accordo. Un intervento militare, il controllo delle risorse, vari incidenti di percorso con relativa strage di civili inermi, la militarizzazione di tutto il territorio, a sorvegliare i pozzi petroliferi. I soldati a controllare l’esodo degli stranieri perché persino il centro sinistra concorda con il ministro maroni che senza la libia si prevedono orde di stranieri che approderanno sulle nostre coste.

C’è da chiedersi quanti stranieri sono stati sterminati in libia, in mare, nelle carceri, per impedire che varcassero la soglia del mediterraneo. E c’è da chiedersi come mai quello sterminio di migliaia e migliaia di esseri umani non ha destato il minimo interesse nella comunità tanto umana da mandare eserciti che continuino i respingimenti.

Il nostro governo è titubante e non perché in italia abbiamo riscoperto l’articolo 11 della costituzione ma semplicemente perché c’è chi spera che Gheddafi torni al potere, ci venga a fare visita, metta su un parco romano la sua bella tenda da dittatore mentre varie figure istituzionali si premurino a preparargli un pubblico di varie centinaia di donne alle quali può dire quanto è figo essere un criminale di guerra.

Andrà come andrà in ogni caso NON sarà un successo. E la tristezza è sempre più infinita.

Ps: l’ultima volta che Gheddafi si è arrabbiato con l’italia ha mandato un missile che per poco non beccava Lampedusa. E si dice che il dc9 di Ustica sia stato abbattuto perchè qualcuno l’ha scambiato per un volo libico in cui c’era a bordo il dittatore. Dato che terrei che la sicilia, per quanto smandruppata, restasse a galla, con tutti i suoi abitanti, direi che abbiamo una serie di ragioni per preoccuparci.

—>>> Vi ricordo che sul nostro Twitter c’è chi sta traducendo, per nostra conoscenza, le news più importanti che arrivano dalla Libia.

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Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, Scritti critici.