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Le donne in web devono esigere la tutela della loro privacy

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/files/2010/08/cyberstalking.jpgSu repubblica di oggi si legge che per uccidere Teresa Buonocore i presunti assassini avrebbero usato una foto presa da facebook.

Abbiamo già detto che sarebbe il caso forse di ripensare le modalità attraverso le quali le donne partecipano a questo social network concedendo ampia possibilità di violazione della propria privacy.

Il web è esattamente come la strada, bisogna usare tutte le prudenze che usereste nella vita reale.

Il web, facebook tra gli altri social network, è frequentato da criminali di ogni genere. Molti sono quelli che hanno compiuto e compiono crimini contro donne e bambini. Molti sono balordi come gli arrestati per l’assassinio di Teresa Buonocore che possono usare le informazioni che voi mettete in rete per farvi del male.

Questo vale per le adolescenti che spesso si trovano vittime di uomini molesti che le ricattano per ottenere prestazioni sessuali e anche altro, e vale a maggior ragione per le donne adulte che sanno perfettamente come va il mondo e che devono imparare a sapere che il web non tutela la privacy e che inserire foto, dati, indirizzi, numeri telefonici, dettagli privati in rete è come consegnarsi al nemico senza neanche combattere.

Noi per prime abbiamo sempre detto che il web ci obbliga ad indossare un burqa per il numero indicibile di molestie, insulti, atti di persecuzione dei quali le donne sono vittime.

Noi per prime abbiamo detto che ci sono metodi per difendervi da ogni forma di cyberstalking.

Imparateli tutte, siate consapevoli del mezzo che usate, perchè la conoscenza e la consapevolezza è la vostra prima difesa. Siate consapevoli che il web non è casa vostra, non è una comunicazione telefonica unica che intercorre tra voi e un unic@ interlocutore, che siete su piazze virtuali strapiene di gente che ascoltano, leggono, vedono tutto quello che voi pubblicate.

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Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.