L’istigazione all’odio deve pur avere un motivo. Quella che viene realizzata contro di noi pare ne abbia uno bello grosso. Chi la realizza sembra esser infastidit@ principalmente dal fatto che parliamo di violenza maschile contro donne e bambini. Così anche aver scritto un post in cui si commenta, dispiaciute e inorridite, l’ultimo terribile fatto di cronaca in cui un padre ha accoltellato la sua figlioletta di tre anni diventa motivo per segnalare la notizia ai frequentatori di qualche pagina facebook i quali sommeranno altri motivi a quelli che già gli sono stati forniti per odiarci.
Chi ha utilizzato la pagina facebook per istigare all’odio contro di noi ha cancellato il suo link e dunque anche i commenti certamente pieni d’odio che saranno seguiti ad esso. Si è dimenticat@ però che in giro ci possono essere persone che hanno twitterato i link della pagina facebook. Così abbiamo questo esempio, purtroppo parziale, che si aggiunge a mille altri che abbiamo documentato, nel quale si fomenta odio contro di noi segnalandoci addirittura come “blog degli orrori” ovvero tutto il male possibile contro il quale una persona oculatamente impaurita può pensare di voler agire. C’è di più, nella stessa pagina dove abbiamo trovato questo ed altri esempi di istigazione all’odio contro di noi c’è la pubblicizzazione di varie altre pagine facebook in cui il femminismo viene descritto come fosse il male del mondo, quello da abbattere.
Come abbiamo già scritto noi temiamo che in italia possa accadere quello che è già avvenuto in canada dove un antifemminista fanatico sobillato da una campagna misogina e antifemminista di quel periodo ha ucciso 14 donne e ne ha ferite altre dieci nel massacro del politecnico. Continuiamo a dire che abbiamo ragione di ritenere che c’è chi ci dedica molta attenzione poichè hanno mostrato di perseguitarci in ogni modo possibile.
Ecco dunque il primo screenshot twitter. Se riscrivete l’url arriverete dritti sul nostro blog:
La pagina twitterata è un fake gestito da maschilisti:
Rintracciabile anche dal fatto che evidentemente qualcuna delle persone iscritte a quella pagina in realtà ha gradito e condiviso il link:
Poi ci sarebbe questo cosiddetto movimento che noi temiamo sia costituito da pochi e soliti individui. Da notare l’icona scelta in cui si specifica che sono ricercate femministe vive o morte. Una simbologia, assieme ad ossimori di dubbio significato, che vengono inculcati nell’immaginario collettivo come si trattasse di un indottrinamento di tipo militare:
Qui c’è la promozione diretta della pagina nella fake che ci è già nota:
Tutto ciò riguarda tutte le femministe, con una attenzione a noi che veniamo perseguitate e citate nel web assai frequentemente in ogni modo possibile. Al punto tale, e non ci vergogniamo a dirlo, da indurci a temere per la nostra stessa incolumità e a farci rinunciare a partecipare ad iniziative pubbliche in cui sia pubblicizzata la nostra presenza. Ovviamente possiamo provare quello che scriviamo, qui e altrove.
Quello che ci preme è indicare come la costruzione di un ipotetico nemico, cioè noi e le femministe, possa portare al progetto di un singolo, fragile di mente, la cui mano potrebbe essere armata per responsabilità morale di chi sta tessendo questa tela nella quale farci lentamente morire, virtualmente e metaforicamente parlando…
Quello che ci preme è condividere con voi la consapevolezza che la manipolazione dell’informazione, specie quando a fare opinione sono soggetti che non ci sembra abbiano il coraggio di mostrarsi in pubblico per dire le stesse cose, crea la legittimazione culturale per compiere delitti, leggi “razziali”, discriminatorie, sessiste, contro le donne e a favore di uomini che non sapremmo davvero come definire.
Quello che ci preme fare, come sempre facciamo, è una analisi della comunicazione fascista, ovvero quella comunicazione che disumanizza i soggetti, crea paura contro di loro, tesse odio, per giustificare leggi e progetti sociali discriminatori.
Lo stesso fecero i nazisti con gli ebrei. Lo stesso fanno gli attuali razzisti con altre etnie. Lo stesso viene fatto quotidianamente contro le donne, soprattutto contro le donne che lottano contro la violenza maschile su donne e bambini.
Vi abbiamo dunque detto quello che ci riguarda, dal personale al politico, ma vi abbiamo anche raccontato come funziona la comunicazione manipolatoria e persuasiva oggi. Quanti sono i compagni e quante le compagne che non possono dire di aver subito, in altre forme, lo stesso trattamento? Quante sorelle e quanti fratelli sono stati vittime di campagne di odio e di criminalizzazione utili a produrre una discriminazione sociale, leggi repressive e marginalizzazione politica? Alle femministe succede la stessa cosa e anche questo è fascismo.
Per conoscere le puntate precedenti, leggi anche:
L’istigazione all’odio contro le femministe continua
Sai che novità, minacciano di farci oscurare
Una normale giornata di istigazione all’odio contro le femministe
Una normale giornata di odio contro le donne
Gli uomini violenti non sono un problema solo per le femministe
Le certezze di facebook parte II°
Diritti digitali: per le donne nel web solo censura
Massively wrong asshole: ovvero maschilisti in azione
Vanno fermate, con metodi anche illegali!
Ai maschilisti non piace che diffondiamo immagini contro la violenza su donne e bambini?
Se volete approfondire qui e qui. Giusto per avere una idea delle bugie falsabusiste che alcuni diffondono a proposito delle femministe, dei centri antiviolenza, dei dati reali sulla violenza sulle donne, delle statistiche su molte cose…
Ammirate: http://www.repubblica.it/rubriche/la-storia/2010/09/13/news/sereni_figli-7023031/?ref=HREC1-7