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PAS: sindrome da alienazione genitoriale o impunità per il genitore abusante?

Qualche tempo fa scrivevamo a proposito della cattiva abitudine che ultimamente hanno preso i servizi sociali a sottrarre i bambini alle madri su sollecitazione di certi "padri separati" sulla base della cosiddetta sindrome di alienazione genitoriale. I bambini vengono assegnati in case famiglie e istituti in attesa di una risoluzione del conflitto. In realtà molto spesso restano lì senza che si faccia alcun progresso, come se cadessero dentro un buco nero istituzionale dal quale diventa difficilissimo tirarli fuori. Sono quei padri che preferiscono che i bambini restino lì piuttosto che saperli con le madri alle quali vogliono fare dispetto. Sulla sindrome da alienazione genitoriale facciamo una autocitazione e riprendiamo parte di un vecchio post. Subito dopo scriveremo chi l’ha "inventata" e perchè:

"In italia numerosi/e figli e figlie vengono sottratti alla madre perchè il padre, grazie alla legge sull’affido condiviso, rivendica quei figli e se non li ottiene decide comunque di segnalare ai servizi sociali la madre in quanto inadeguata.

Sono numerose
le perizie psichiatriche realizzate sui bambini su segnalazione dei
"padri separati". Fanno riferimento ad una fantomatica sindrome di
alienazione genitoriale che deriverebbe, in molti casi, da accuse di un
genitore verso l’altro.

La sindrome si
definisce in un disagio che i figli proverebbero nella situazione in
cui un genitore li mette contro l’altro. Tale sindrome, che grazie alla
legge sull’affido condiviso è stata giuridicamente legittimata dentro i
nostri tribunali, viene usata quando una madre subisce violenza dall’ex
marito o quando un bambino denuncia di aver subito violenza da parte
del padre e in tribunale, miracolosamente, tutto ciò si trasforma nella
ragione per cui la madre procurerebbe sindrome da alienazione
genitoriale alla prole.

Nulla si dice
circa l’inadeguatezza del padre in rapporto all’affido. Dovrebbe essere
inadeguato, per esempio, colui il quale fa violenza alla moglie o a suo
figlio. Il buon senso vorrebbe così.
Invece la legge voluta dalla lobby dei padri separati e dalla destra
(leghisti in testa) ha prodotto un quadro schizofrenico in cui un padre
violento, mentre subisce i processi a suo carico in relazione alle
accuse di abuso, può ottenere restrizioni a carico della ex moglie, può
denunciare persino i centri antiviolenza (che soccorrono le donne) per
sequestro di minore, può ottenere l’affido dello stesso figlio che
secondo le denunce si dice lui abbia molestato o può comunque ottenere
che quel figlio sia tolto alla madre e consegnato ai servizi sociali
(quindi relegato in un istituto) perchè le denunce della madre a
proposito della violenza subita vengono interpretate come "causa" della
sindrome da alienazione genitoriale.

Non è difficile
da capire: gli ex mariti trovano così un modo per mettere in dubbio le
accuse di violenza commesse nei confronti di donne e minori, evitano di
pagare gli alimenti, evitano pene circa il loro comportamento e usano i
tribunali e i servizi sociali per vendicarsi e punire le donne che
hanno osato ribellarsi, denunciare, mettersi contro di loro ed esporre
pubblicamente le angherie che subivano. Tutto ciò con l’aiuto dello
"Stato".


Non è un caso,
infatti, che assieme alla campagna in favore dei "padri separati"
vedete sempre qualcosa che si riferisce ai "falsi abusi". In ogni
forum, sito, spazio facebook in cui costoro sono presenti hanno la
necessità di smentire il dato ufficiale su femminicidii e stupri e
abusi nell’infanzia e passano il tempo denigrando le donne,
descrivendole come bugiarde, seminando odio contro di loro, ed
eventualmente divulgando notizie circa atti di violenza che le donne,
in genere americane o inglesi, avrebbero compiuto nei confronti dei
maschi.
"

La sindrome da alienazione genitoriale riconosciuta nell’acronimo Pas sembrerebbe un modo per ottenere impunità per il genitore abusante. Viene inventata da un tale Richard Gardner (e scusate se non citiamo wikipedia perchè è piena zeppa di tutte le trascrizioni fatte dai soggetti interessati) il quale sostiene, come si spiega nel blog bambini coraggiosi, che la pedofilia sarebbe "considerata come la norma dalla grande maggioranza delle persone nella storia del mondo" e il "padre abusante avrebbe avuto la sfortuna di vivere in un momento storico particolarmente punitivo verso questa pratica". 

Gardner ribadisce che la società in futuro dovrebbe "modificare" l’attuale "atteggiamento di condanna verso i pedofili, evitare le punizioni nei loro confronti e riconoscere invece il loro ruolo importante per la sopravvivenza della specie umana".

"La terapia proposta da Gardner consisterebbe nel costringere il Genitore alienante ad astenersi dall’esprimere opinioni negative sull’altro, costringendo anzi, assieme ai figli, a manifestare affetto. Per ottenere ciò si ricorrerebbe a misure del tribunale, minacciando la perdita dell’affidamento e così via."

"Il padre che ritiene di essere vittima di PAS anche in buona fede è comunque spinto a ricercare negli altri e mai in se stesso le colpe di ciò che avviene, mentre se non facesse riferimento a quella categoria, potrebbe essere agevolato nel farsi aiutare, per esempio, a migliorare la relazione con i propri figli."

Scrive Roberta Lerici:

"Ecco una sintesi delle teorie di Richard Gardner, inventore della PAS,
ovvero la "Sindrome da alienazione genitoriale". E’ importante
leggerle, per capire come mai tanti figli abusati, finiscono poi per
essere affidati dai tribunali, proprio al genitore abusante
. Gardner è
anche un teorico della grande percentuale di "falsi abusi" nelle cause
di separazione, una percentuale che, in realtà, molti autorevoli
studiosi affermano essere bassissima. La PAS non è attualmente
riconosciuta come malattia mentale, ma in Italia sono molti i convegni
in cui se ne discute. La pericolosità di un eventuale riconoscimento di
questa sindrome, però, risiede nel fatto che diagnosticando nel bambino
la PAS, si finisce per non credergli, quando afferma di non voler vedere
più uno dei due genitori, perchè ha abusato di lui
. In alcuni casi, i
giudici sottraggono il minore al genitore di cui egli si fida, per
lasciarlo nelle mani del suo aguzzino
. Oppure, in alternativa, il
bambino viene allontanato da entrambi i genitori, e affidato a una casa
famiglia, dove trascorrerà anche degli anni lontano dai suo affetti più
cari
. Non è raro, infatti, che per "guarire" il bambino da una malattia
inesistente, lo si allontani anche dai parenti legati al genitore che
si ritiene abbia convinto il figlio a raccontare bugie e addirittura
abusi sessuali. Ed ecco la sintesi delle teorie che i lettori del sito
riconosceranno, per essere state usate anche in diversi casi di
pedofilia extrafamiliare.
"

Ecco spiegata la PAS e le esemplari teorie di questo pensatore "moderno" che ha dato argomenti a tutti quelli che in italia hanno finito per costituire una lobby. Su un’altra fonte tutto si spiega con la massima chiarezza. Vale la pena leggere fino in fondo la rilettura di una delle basi teoriche che offrono a taluni padri separati la giustificazione per sfuggire alle proprie responsabilità, per esercitare persecuzioni e vendette sulle proprie ex mogli. Una cosa tra tutte: l’esimio pensatore sostiene che in caso di abuso del minore da parte del padre il danno al bambino sarebbe arrecato "dall’isteria della madre" e non già dall’atto di pedofilia in se’. Buona lettura.

>>>^^^<<<

…"Non aiuta certo la considerazione della teoria di Gardner ricordare le sue riflessioni sulla pedofilia come vantaggiosa per la specie e non intrinsecamente dannosa per il bambino. Gardner
riteneva che denunciare molestie sessuali poteva significare danni
psicologici per il minore, soprattutto in riferimento al senso di colpa
e al naturale processo di desensibilizzazione.
In uno degli ultimi articoli che ha pubblicato, Gardner (2002b) risponde metodicamente alle numerose critiche che gli sono state mosse, e afferma di non essere mai stato un sostenitore della pedofilia e di ritenere anzi che l’abuso sessuale sia un sopruso esecrabile. Tuttavia, i suoi scritti precedenti sono in contrasto con queste affermazioni.

Inoltre, anche se in alcuni articoli sostiene che ci sono casi veri
di abuso sessuale del tutto diversi dalle false denunce nei casi di
separazione (Gardner, 1999a), in altri luoghi ribadisce che
gli incontri sessuali tra bambini e adulti non sono necessariamente
traumatici e che la reazione di milioni di persone ai casi di abuso
effettivamente avvenuto è esagerata.
Alcune citazioni sono illuminanti rispetto alla sua posizione.

Per esempio, Gardner sostiene che la pedofilia sarebbe “considerata come la norma dalla grande maggioranza delle persone nella storia del mondo” e il padre abusante avrebbe avuto la sfortuna di vivere in un momento storico particolarmente punitivo verso questa pratica. L’autore ribadisce che la società in futuro dovrebbe modificare l’attuale atteggiamento di condanna verso i pedofili, evitare le punizioni nei loro confronti e riconoscere invece il loro ruolo importante per la sopravvivenza della specie umana.

Molto spesso, secondo Gardner, il bambino abusato non ha bisogno di psicoterapia. I principali danni non deriverebbero dall’abuso in sé, ma dalle reazioni innescate nella società una volta scoperto.

Particolarmente pericolose sarebbero le reazioni “isteriche” della madre: “Se la madre ha reagito all’abuso con isteria
(…) allora il terapeuta farebbe bene a cercare di calmarla (…) la sua
isteria contribuirà a far sentire al bambino che è stato commesso un
crimine ignobile e quindi diminuirà la probabilità di un qualsiasi riavvicinamento al padre. Bisogna fare di tutto per aiutarla a considerare il “crimine” nella giusta prospettiva. Deve essere
aiutata a comprendere che storicamente nella maggior parte delle
società questi comportamenti erano diffusi ovunque e tuttora lo sono”
.

Di conseguenza, i principali interventi terapeutici da effettuare sarebbero i seguenti (Gardner 1999a): • tenere
a bada l’isteria della madre e la sua eccessiva pudicizia che l’ha resa
probabilmente una partner sessuale poco soddisfacente;
rassicurare
il padre abusante e il bambino sulla normalità dei rapporti sessuali
tra adulti e bambini in altre culture e contesti storici;
aiutare il bambino sessualizzato a gestire l’erotizzazione eccessiva incoraggiandolo alla masturbazione.

Gardner sostiene pure che i giudici che perseguono gli abusanti hanno degli impulsi pedofili repressi e traggono una gratificazione voyeuristica nel condurre questi processi.
In sintesi, anche se ammette che ci siano casi di abuso sessuale
intrafamiliare, il teorico della PAS sostiene che siano facilmente
distinguibili dalle false denunce e che non si tratti comunque di un evento dannoso per il bambino. Colpisce il parallelismo tra il discorso dello psichiatra Gardner e le teorie dei movimenti filopedofili,
in cui si ribadisce l’innocuità dell’abuso sessuale, che non solo non
verrebbe mai praticato con la forza (in effetti all’abusante basta
ricorrere all’ascendente che ha sul minore e/o all’incapacità di
comprendere di quest’ultimo), ma provocherebbe piacere al bambino senza
conseguenze negative.

Queste spiegazioni corrispondono alle razionalizzazioni tipiche degli abusanti: essi
tendono a negare l’abuso anche ai propri occhi, a mancare completamente
di empatia nei confronti della vittima e a giustificare la ricerca
della propria gratificazione negando la sofferenza di quest’ultima
(Crisma e Romiti 2007).

Secondo altri, le affermazioni di Gardner riguardo alla pedofilia
sarebbero estrapolate dal contesto in cui lo psichiatra fa riferimento
alle teorie freudiane di attaccamento complesso dei bambini ai loro
genitori e di "perversione polimorfa" dei bambini. "Perversione"
perché il bambino è capace di perseguire il piacere indipendentemente
da scopi riproduttivi, e "polimorfa" perché lo persegue mediante i più
svariati organi corporei. Freud teorizza che lo sviluppo sessuale dei
bambini è legato alla relazione con ciascun genitore a seconda del
sesso del bambino e che lo sviluppo è correlato direttamente agli stili
genitoriali che potrebbe o anticipare la maturazione sessuale dei
bambini o, al peggio, arrestarlo, con gravi conseguenze nell’età adulta
(Bessette 2008).

Solo uno studio è stato condotto per una ricerca empirica
sull’evidenza della PAS, facendo un confronto tra i terapisti che
l’ammettono, adottando lo schema fornito da Gardner e concludendo circa
una omogeneità di risultati. Il limite di tale studio è che si dà per
scontato che tale schema sia valido, inoltre gli psicologi coinvolti
sono solo 18, già d’accordo con le teorie di Gardner (Rueda C., An
inter-rater reliability study of Parental Alienation Syndrome. American
Journal of Family Therapy 2004; 32(5) 391-403 cit. in Meier 2009). Si
può quindi concludere circa l’esistenza dell’alienazione parentale ma non sull’esistenza della Sindrome. Non
esiste nessuna prova scientifica dell’esistenza della PAS. Nessuna
associazione professionale ha accettato la PAS essendo senza fondamento
scientifico.

Al limite essa può essere usata per descrivere un particolare
disturbo del rapporto tra adulto e bambino le cui cause possono essere
le più varie. Essa non può essere descritta come disturbo psicologico e addotta come valido argomento legale.

Nonostante ciò la teoria di Gardner ha fortemente influenzato le
corti di giustizia e coloro che devono decidere circa l’affidamento dei
figli. Purtroppo ciò ha portato anche a un certo scetticismo
nei riguardi delle accuse di abuso sessuale nei contesti di
controversia tra ex-coniugi, dando per scontato che esse potessero
essere false.
La PAS viene spesso invocata anche in altri
contesti, ad esempio quando una madre si oppone a un cambiamento delle
disposizioni circa l’affido dei figli o quando un padre si difende da
accuse di abuso (non solo sessuale). Meier cita un caso in cui
un perito ha postulato l’alienazione nel contesto di accuse di abuso
sessuale, dopo avere assistito in uno spazio neutro all’incontro tra
padre e figlio.
L’incontro è stato giudicato molto affettuoso
e caloroso, al punto da escludere la possibilità di abusi (e affermare
nel contempo la presenza di PAS). Al contrario, la ricerca
indica che non si può valutare la veridicità delle accuse, osservando
le interazioni tra le parti; la maggior parte dei bambini abusati
infatti continuano ad amare i loro genitori abusanti e bramano
attenzione amorosa da loro
.

Questo modo di vedere le cose può portare non solo a non
credere al bambino e alla madre ma anche ad affidare il bimbo al
genitore abusante
.

Invece, si parla di "alienazione parentale" (= PA) o "bambino
alienato" come di un concetto valido, che descrive un fenomeno reale
vissuto da una minoranza dei bambini nel contesto
delle controversie in materia di divorzio e l’affidamento. Un "bambino
alienato" come colui che esprime liberamente e con insistenza,
irragionevoli sentimenti negativi (come rabbia, odio, rifiuto e/o la
paura) nei confronti di un genitore, sproporzionate rispetto alla reale
esperienza.

Si parla di PA in riferimento ad una particolare vulnerabilità del bambino unita a comportamenti di entrambi i genitori, al contrario della teoria della PAS che vede un unico GA come agente principale. Gli
studi compiuti hanno portato al risultato che spesso gli uomini
alienanti sono persone che maltrattano le mogli in presenza dei bambini.

Non si può accettare la terapia suggerita da Gardner di sottrarre il bambino al GA nei casi più gravi, ma ritiene sia necessario concentrarsi sulle necessità del minore piuttosto che sul diritto dei genitori.
L’obiettivo, da raggiungere attraverso la terapia, è quello di favorire
una relazione sana con entrambi i genitori, anche perché gli studi di
psicologia dello sviluppo mettono in evidenza che l’alienazione come conseguenza del divorzio (a meno che non si sia in presenza di abuso da parte di un genitore) è una fase che si esaurisce con la crescita. Il
concetto di PA può permettere un approccio più equilibrato al concetto
di alienazione, anche se nella pratica molti fanno confusione tra PAS e
PA e alcuni intenzionalmente parlano di PA nei Tribunali, per non
correre il rischio di ricevere critiche riguardo l’infondatezza scientifica dell’assunto.

Il problema è che sia gli assertori della PAS che quelli
della PA rischiano ancora di non distinguere tra i minori ostili nei
confronti di un genitore a causa di abuso o di trascuratezza e coloro
che sono stati alienati a causa di un condizionamento
. Questa confusione contribuisce inevitabilmente ad oscurare l’abuso come una
ragione per il rifiuto dei bambini di un genitore, e la tendenza a
caratterizzare erroneamente i bambini abusati come patologicamente
"alienati",
ignorando la realtà che essi sono effettivamente abusati.

Va notato che anche i bambini che subiscono violenza passiva ricevono un abuso e possono reagire con un atteggiamento ostile nei confronti per esempio del padre che maltratta la madre. Anche nel caso di genitori alienanti, solo il 6% dei bambini mostrava un rifiuto categorico e il 20% atteggiamenti negativi in modo costante. Esclusi i casi di vero e proprio abuso, soltanto il 10% risulta essere stato "alienato".

Quindi le ricerche hanno messo in luce che i casi di alienazione (che non facciano parte di un comportamento abusante) sono rari. La
tendenza dei sostenitori della PA a trattare l’alienazione come il
problema dominante che affligge i bambini di divorzio/separazione
continua la tendenza iniziata dalla teoria PAS ad emarginare e
mascherare il vero e proprio abuso e trascuratezza
. Si è così passati dalla PAS alla PA per escludere il concetto di sindrome ed affermare tuttavia la possibilità che un bambino possa essere condizionato a comportarsi negativamente contro un genitore senza alcun fondato motivo (Surface 2009).

Tuttavia il termine PA descrive un bambino che dimostra
forte avversione o antipatia per un genitore e tale atteggiamento può
essere una risposta adattativa e salutare a comportamenti violenti o
comunque non idonei dei genitori
. Un bambino può diventare alienato da un genitore che è infedele, violento, inaffidabile, che abusa di droga o alcool, o che ha abbandonato la famiglia. Allo stesso modo, PA può porsi all’interno di un normale processo di sviluppo dei figli.
L’alienazione può essere legata anche al comportamento di un genitore
che vorrebbe imporre il proprio modo di vedere le cose, la propria
Weltanschaaung, o la propria idea di educazione, di regole, di
disciplina e così via e ciò contro le opinioni dell’altro genitore. Tutto ciò anche all’interno di una famiglia "intatta". Il risultato potrebbe essere l’allontanamento dei figli dall’altro genitore.

[…] 

In conclusione, […]

La teoria di Gardner della sessualità umana, che vede il contatto sessuale adulto-bambino come buono e vantaggioso per la riproduzione della specie (anche se corretto dallo stesso Gardner negli ultimi scritti) non rende la sua teoria al di sopra di ogni sospetto. Anche l’uso del termine PA al posto di PAS (per aggirare gli ostacoli) non cambierebbe la sostanza: anche la PA potrebbe essere usata per non prendere in considerazione le accuse di abuso.

[…]

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Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pas, Pensatoio.


One Response

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  1. Natascia says

    dopo che al mio ex hanno negato l’affidamento congiunto, i servizi sociali (di cui si è richiesto l’intervento perchè lui “faceva uso di sostanze alcoliche e psicotiche, usa ammesso dallo stesso”) hanno ipotizzato che io perpetuassi pas ai miei bimbi, che più volte hanno lamentato di subire da lui e da suoi parenti e conoscenti, violenze psicologiche e fisiche. Questa relazione dei servizi sociali è la forza di un marito violento, mollato proprio per i suoi comportamenti violenti, scatenati da uso di….