Volevo parlare d’altro. Della serie, machissenefrega, con tutti i problemi che abbiamo. Oltretutto stavo facendo la rassegna violenta di tutto il mese di aprile. Sono morte delle donne, l’ultima ieri, sempre per mano dell’ex, del fidanzato o del marito. Poi mi è venuta una rabbia enorme, soprattutto nel vedere tante persone che conosco commentare ammirat* le parole "epocali" della moglie del premier.
Cosa c’entra la morte di tante donne con Veronica Lario, la moglie vittima che resta ad accudire il focolare con i figli nonostante il marito sia uno a cui piace la figa?
C’entra molto. C’entra con la cultura nazional popolare tutta lacrime e patemi d’animo, che nega alle donne uno spazio attivo e le relega al ruolo di agnelli sacrificati sull’altare del patriarcato da ammirare proprio per l’incapacità di agire.
Un po’ di sere fa il Ghezzi di Fuori Orario ha messo in onda per varie nottate uno specialone sui film di Matarazzo. Polpettoni anni ’50: Catene, I figli di nessuno, L’angelo bianco, eccetera eccetera. Tutti film nei quali la donna si divide in tre possibili ruoli: la donna che agisce ed è sempre orrenda, cattiva da fare schifo, quella nobile che si sacrifica in silenzio, una martire, che non è umana, a tal punto che diventa donna angelo, e quell’altra che fa sempre da contorno, la vecchina che è madre dispotica, serva rompi-ovaie, ostetrica di fiducia e via così.
Di uomini ce ne sono un paio: uno è quello che insidia la donna, la quale deve sempre rifiutarsi pena la gogna permanente, e l’altro è quello fantastico, meraviglioso persino quando uccide per gelosia ed è un inseminator senza eguali: le sue donne restano sempre incinta, rinunciano alla prole, non lo informano per non farlo soffrire, finiscono quasi per essere arse vive e alla meglio restano in convento.
Il drammone popolare è un plot semplice, i settimanali di gossip ne sono pieni, i tg berlusconiani danno notizie sulla calvizie di tizio e sulla coscia rifatta di caio mentre svelano drammi e retroscena: si è rifatta la coscia per amore e perchè vuole una famiglia e tanti figli, si è infilato dei peli di topo in testa a seguito di un tumore della madre, voleva essere perfetto prima di dargli l’estremo saluto. Il gossip è oramai l’espressione più fedele della cultura nazional popolare e gran parte dell’informazione è fiction, finzione, intrattenimento.
Veniamo ora a Veronica e al cavaliere aspirante poligamo. Guardatemi negli occhi e ditemi con tutta sincerità se credete anche solo per un attimo alla scena di questa vedova bianca inconsolabile, che risiede in ville in cui se dici buongiorno ti risponde l’eco, con i figli tutti al capezzale a soffrire con lei tra una uscita in ferrari e un viaggio alle seychelles.
La domanda che sorge spontanea è: ma perchè diamine non divorzia?
Perchè il divorzio non è da dramma popolare e da’ alla donna un ruolo attivo. Cioè: è lei che decide di mandare ‘affanculo qualcuno perchè non si fa trattare di merda da nessuno.
Come funziona il dramma popolare? Sfrutta l’immagine della pluriplastificata moglie del cavaliere per mettere in azione i seguenti elementi:
– Lui fa il master superpinna remake
– Lei lo riprende sulla stampa (a nessuno viene in mente che esiste il telefono e un sacco di altri mezzi per dirsi due cose tra coniugi)
– Lui chiede scusa e chiarisce (dargli modo di chiarire e riempire i giornali di questa cacca nazionalpopolare è una idiozia senza limiti)
– Lei riceve l’ammirazione di un mondo maschile e di una mentalità maschile che le donne le vuole proprio così: agnelli sacrificali che si emozionano appena per un attimo giusto per dimostrare che non sono delle vegetali. Sono vive, respirano e tra una cura estetica e un massaggio esclusivo si indignano anche.
– Lui risponderà ammirato che Veronica è la MADRE dei suoi figli e che merita sommo rispetto. Prima di tutto la FAMIGGHIA. E poi aggiungerà, in calcio d’angolo, che quella donna le piace tanto quando si arrabbia.
Volendo approfondire – e sono cosciente di stare sprecando minuti preziosi – diciamo anche che l’intervento della Lario "normalizza" la polemica che viene fuori da scazzi e pressioni tutte interne al pdl e la riduce ad una questione tra coniugi: onore e lacrime, gelosia e maternità offesa.
Se An si incazza e tira fuori l’antisessismo (per nulla credibile) di comodo perchè evidentemente ci sono grandi escluse e esclusi nelle liste, la signora Berlusconi riduce il dibattito politico ad una misera scaramuccia tra marito e moglie che si risolverà con l’applauso di tutti e tutte e con 10 punti di popolarità in più per il cavaliere.
La Veronica Lario che si indigna e difende "il suo onore" in pubblico è un bluff e oltretutto ci fa un gran danno. Criticare il sessismo delle liste esprimendo il ruolo di donna inattiva, agnello sacrificale, chioccia amorevole che nutre i suoi cuccioli mentre il papa’ fa il galletto in giro per il mondo, è quanto di più osceno si possa fare.
Yvonne Sanson non avrebbe saputo fare di meglio. Oltretutto, volendo proprio dare una opinione estetica sui personaggi, Amedeo Nazzari in confronto a berlusconi era un mostro di appeal.
Non si capisce, infatti, perchè se la topa che è autorizzata a girare in parlamento deve essere formato velina, noi dobbiamo accontentarci di figure "politiche" che da mussolini a brunetta, da mastella a berlusconi, rappresentano il massimo della bruttezza cosmica. Se dittatore deve essere almeno che sia george clooney.
Torno a fare la rassegna violenta di donne che hanno reagito davvero e sono state ammazzate per questo…
Ps: per un motivo o per un altro la nostra attenzione viene spostata altrove. Ma i nostri problemi restano tutti lì.
Update: ovviamente è tutta colpa della sinistra e Berlusconi dixit "Noi vogliamo rinnovare
la nostra classe politica con persone xy xy e che magari non siano
maleodoranti e malvestite come altri personaggi che circolano nelle
aule parlamentari candidati da certi partiti".
Della serie: l’opposizione puzza e non veste prada. Poi ci spiegherà Berlusconi se abbiamo frainteso anche questa battuta. Come dire: in parlamento si va a fare la sfilata, mica a rappresentare i cittadini e le cittadine. In parlamento dunque può entrare solo una certa classe sociale, la casta, che può permettersi abiti di lusso. Monarchi e popolino, ecco il futuro anti-egualitario formato premier. Battuta infelice che sa di disprezzo verso i precari, le precarie e verso tutte le persone che soffrono la crisi economica di questi tempi.
Leggi, se vuoi, anche la discussione proposta da Gennaro Carotenuto:
Eppure non capisco le critiche… Per una volta che la signora Lario scioglie il suo proverbiale riserbo…
(eh eh) 🙂
“La Veronica Lario che si indigna e difende “il suo onore” in pubblico è un bluff e oltretutto ci fa un gran danno. Criticare il sessismo delle liste esprimendo il ruolo di donna inattiva, agnello sacrificale, chioccia amorevole che nutre i suoi cuccioli mentre il papa’ fa il galletto in giro per il mondo, è quanto di più osceno si possa fare”.
Diciamo appunto che è un controsenso. Lei critica il sessismo e poi contemporaneamente fa altro sessismo che lei mantiene per l’onore della famiglia!! ma xke nel 2009 dobbiamo ancora sentirci divise come un un muro tra sante e puttane?
Cmq è osceno..sembriamo indietro di 50 anni..anzi 100!! ma se è cosi in politica altrove è anche peggio!!!
post magistrale, come molti altri tuoi.
di solito leggo e taccio ma oggi mi hai tirato il commento dalle dita.
cosa ne sa la signora veronica di quello che vuol dire separarsi per una donna normale, una che tira la carretta tutti i giorni e bada ai figli e vorrebbe pure ritagliarsi uno spazio di vita privata?
e, intanto, le donne continuano a morire per mano maschile ma questo non interessa a nessuno.
vanità di vanità .
Perché forse a divorziare, quando hai passato la vita a tirar su figli e fare la vestale, non conviene. Finisci in mutande sulla strada, e dopo anni di stile di vita diverso, è dura.
Perché la signora in fondo si è messa insieme all’industrialotto sposato e con prole a inizio di una carriera che nessuno, con la miglior volontà del mondo, può definire promettente, ci ha fatto una figlia, si sono sposati, ci ha fatto altri figli e sono venuti su forse anche bene.
Una storia comune a tante donne, che vengono talmente convinte di valer poco, che alla fine scelgono in nome dell’amore e della famiglia la via più semplice. e vengono tutte pesantemente penalizzate dal divorzio.
E noi che alle nostre figlie stiamo ancora a raccontare la favola del principe azzurro che arriva sul cavallo bianco e ti risolve tutti i problemi. Mah.