Skip to content


Il partito dei padri separati

Ieri, mentre si scopriva che l’ennesima donna era stata uccisa da un uomo, mentre a Rosarno al grido di "proteggiamo le nostre donne" la mafia locale cacciava via gli stranieri senza paga dopo averli sfruttati per il tempo di raccolta, mentre a palermo si sapeva che ad aver violentato una ragazzina di 14 anni erano stati due minorenni, mentre al 26esimo minuto di una edizione del tg2, evidentemente sponsor di turismo sessuale, il cronista invitava a visitare Stoccolma "anche perchè è una città con tantissime belle ragazze gioiose, sempre allegre, pronte a fare amicizia", mentre su facebook i soliti "noti" con falsi profili femminili strapieni di dettagli "antifemministi" e di preferenze a favore di spazi per "padri separati" continuavano ad argomentare come ritengono che stupro e violenza contro le donne siano una invenzione delle femministe, siano un modo per assoggettare i maschi allo strapotere delle donne (?), siano in qualche modo da "depenalizzare", regole che ritengono debbano essere valide per tutti i maschi bianchi di pura razza italica, per i romeni e i neri dio vede e provvede, mentre, dunque, in rete si manifesta sempre più quello che probabilmente in un immediato prossimo futuro diventerà il "partito del *presunti* violenti pronto a lanciarsi nella grande sfida della "democrazia", il corriere si preparava a pubblicare l’ennesimo articolo misogino (non vogliamo neppure prendere in considerazione il vomitevole articolo che sulla stessa notizia ha pubblicato Il Giornale).

La notizia: lui, già condannato precedentemente per molestia, viene ri-condannato per molestia per aver chiamato la ex moglie dopo la mezzanotte.

Il molestatore sostiene di aver chiamato per sapere notizie del figlio che per tutto il giorno era stato a mare con la madre.

L’allusione: avete presente la mente paranoica di chi ritiene che ogni azione venga compiuta per fargli un danno? Il corriere abbraccia dunque la linea della difesa e allude alla possibilità che la madre abbia scelto di portare il bambino all’aria aperta a godersi il mare e il sole invece che tenerlo chiuso in casa per non permettergli di ricevere attenzioni paterne.

La notizia: semmai la donna avesse avuto obblighi restrittivi rispetto agli orari in cui poteva portare il bambino fuori al mare, obblighi di disponibilità a fare incontrare il bambino con il padre, normalmente decisi in sede di separazione, sarebbe stata lei alla sbarra e non lui. 

La donna sostiene infatti che dopo la mezzanotte il suo ex non aveva alcun motivo di chiamare perchè il bambino, com’era ovvio, dormiva e lui avrebbe potuto telefonare il giorno dopo.

Il corriere: Favorire la versione del molestatore, esattamente come in taluni casi favorisce la versione dello stupratore (se italiano) presentando le donne vittime di molestia, come in questo caso, o di stupro, come in vari casi precedenti, come bieche carnefici, tarantole avvelenate che non attendono altro che poter infierire sui maschi, include questo giornale come altri (Il Giornale, talvolta La Stampa, ogni tanto La Repubblica, per parlare dei giornali online) nella lista delle fonti di informazione di questo potenziale partito nascente che prova in tutti i modi a recuperare agibilità molesta e spesso violenta nel territorio della difesa dei diritti delle donne vittime. 

Ricordiamo, dato che ne abbiamo già parlato tante volte, che la lobby dei padri separati, sta minando fortemente il terreno dei diritti delle donne.

I gruppi dei padri separati partono da lontano, riferimenti misogini che vengono dall’america e che in europa hanno fatto proseliti, in un crescendo di rivendicazioni che trovano in italia ottimo ascolto nel centro destra.

In alcune regioni hanno ottenuto finanziamenti e grazie alla destra hanno la legge sull’affido condiviso che obbliga le donne ad avere rapporti con i padri dei loro figli anche quando questo significa essere in gravissimo pericolo di vita.

Ricorderete certo il caso in cui una donna fu uccisa dall’ex marito presso una sede dei servizi sociali, proprio durante un incontro mirato tra padre e figlio. L’ex maritò ne approfittò per portare a termine la sua vendetta perchè per la legge che regola la "bigenitorialità", secondo alcune sentenze, essere cattivi mariti non significa essere cattivi genitori. Ed è per questo che spesso i "cattivi mariti" si servono della genitorialità per continuare a molestare, fare stalking, fare violenza, quando non addirittura uccidere la ex moglie. E’ per questo che l’associazione avvocati matrimonialisti italiani proprio in occasione di quell’atroce delitto disse di aver denunciato da tempo una situazione piena di incongruenze in cui le donne rischiavano ogni giorno e con esse anche i bambini spesso vittime ammazzate da padri assolutamente privi di qualunque sentimento al di fuori dell’egoismo, e disse che la legge andava modificata in qualche modo impedendo ai genitori violenti di stare a contatto con i figli.

E una proposta di legge, ancora in discussione, effettivamente ci fu da parte della parlamentare leghista lussana che da un lato promuove la castrazione chimica per i maschi violenti e dall’altro favorisce violenze in famiglia rendendo ancora più rigido l’obbligo di affido condiviso che secondo la sua relazione introduttiva sarebbe "impedito" dalla discrezionalità dei giudici. Discrezionalità che lei. assieme ad altri firmatari, decide non debba esserci perchè secondo il suo punto di vista, e cercatemente quello delle associazioni di padri separati che l’hanno ispirata, l’affido condiviso deve essere la regola.

Qualora non vi fosse l’affido condiviso ella descrive possibili gravi conseguenze circa l’alienazione genitoriale di cui potrebbe soffrire un bambino. Nulla viene detto a proposito della morte imminente cui potrebbe incorrere la madre di quel bambino o il bambino stesso nel momento in cui un padre violento viene messo nelle condizioni di poter avere accesso alla vita della ex moglie e dei suoi figli.

L’affido condiviso non è l’unica cosa che guadagnano i "padri separati". L’altra cosa che vogliono è la trasformazione dell’assegno di mantenimento in altre formule incomprensibili che ottengono l’unico effetto di deresponsabilizzarli sul piano economico della genitorialità e di porli in una situazione di potere di gestione dei rapporti con la ex moglie.

Un ex marito livoroso che ottiene l’affido condiviso ha accesso alla vita, alla casa, al tempo, alle risorse della sua ex moglie come e quando vuole. Qualora lei dovesse per qualunque ragione sottrarsi ad una telefonata, un incontro, qualunque cosa perchè si sente in pericolo, perchè oggetto di molestia, lei potrà fare regolare denuncia ma dovrà attendere i tre gradi di giudizio prima che un giudice tenga conto della sua situazione e riconsideri la possibilità (non la certezza) di revocare l’affido condiviso.

E’ capitato che donne rifugiate in centri antiviolenza per sfuggire alla violenza dei propri ex sono state denunciate per sottrazione di minore, i centri antiviolenza combattono queste battaglie assieme alle donne senza avere "tempo" per poter dedicarsi a contrastare la devastante campagna denigratoria che fanno i padri separati a sfavore delle donne.

Capita frequentemente che uomini altrimenti reputabili stalker, molestatori, ex mariti violenti, potenziali assassini, vengono messi in condizione di poter perseguitare la loro ex moglie, e ricattarla, e pressarla talmente tanto da non farle intravedere alcuna via d’uscita. Sono frequenti infatti i casi di suicidi, autolesionismo, depressione, disturbi dell’alimentazione, etc, tra donne che vengono tacciate come poco credibili mentre subiscono violenze psicologiche e/o fisiche terribili delle quali, più spesso, nessuno le aiuta a rendersi conto.

Le associazioni dei padri separati però nel frattempo denunciano una situazione di povertà che riguarderebbe solo gli uomini (invece le donne di questi tempi, sai che pacchia!). A roma l’amministrazione alemanno ha battezzato un centro di ospitalità per "padri poveri" (le madri povere tornano dai genitori o vanno al macero). In svizzera la hunziker, socia della donna di destra bongiorno nella associazione contro la violenza sulle donne, annuncia la nascita di una casa rifugio finanziata da una organizzazione parallela a quelle dei padri separati che stanno in giro per il mondo, per uomini che subirebbero le "minacce", le "urla" e gli "spintoni" delle donne. Pensate che noi non abbiamo abbastanza case rifugio per sfuggire agli "stupri", ai "maltrattamenti" che rendono invalide numerose donne, alla "persecuzione" costante, alla "violenza econimica, psicologica e fisica", al "femminicidio".

Le cifre sulla violenza sulle donne sono abbastanza evidenti. Sebbene il governo punti a punire i delitti contro le donne quando sono commessi da stranieri mentre, per l’appunto, favorisce la forzata "coesione" familiare togliendo alle donne ogni forma di difesa per sopravvivere ai matrimoni, non può comunque mettere in discussione dati che si premura a fornire esso stesso soprattutto per fare propaganda alla legge sullo stalking.

I denunciati per quel reato sono soprattutto uomini, soprattutto ex mariti, ex fidanzati, ex conviventi. Questo dicono le questure, questo dicono i numeri.

Tuttavia i padri separati sostengono che le donne non subirebbero violenze, che quelle denunciate sono tutte false e che invece sarebbero gli uomini vittime di violenze inenarrabili compiute dalle donne, censurate dai media, trascurate dai giudici, ignorate dall’opinione pubblica alla quale si rivolgono, non senza una certa insistenza, in maniera costante e organizzata.

Dati falsi, interpretazioni soggettive dei numeri, teorie squinternate, associazioni che radunano acidi e astiosi uomini che nelle loro conversazioni a tema chiacchierano volentieri di donne come se fossero un esercito di scimmie che vive solo per impedire agli uomini di esprimersi nel pieno del loro vigore.

Uomini alfa, uomini beta, uomini che denunciano le proprie debolezze ma che si arrabbiano se c’è chi li descrive diversamente da quei machi vigorosi cui tutto il mondo attribuisce la responsabilità di salvare i deboli. Uomini difettosi che vorrebbero essere considerati come "persone" fragili ma che propendono per quell’inclinazione violenta che esibisce testosterone e cultura cameratesca.

C’è di più. La legge sull’affido condiviso ha attivato anche l’istituto della "mediazione familiare". Un mediatore familiare è colui (o colei) il quale in caso di separazione dei coniugi ha il compito di affrontare e risolvere il conflitto per arrivare ad una soluzione che favorisca l’affido condiviso. Mediatore familiare può essere uno psicologo o un avvocato. Per diventarlo bisogna fare un master/corso. Il corso è programmato, ideato, dalle stesse persone che hanno auspicato la legge sull’affido condiviso. I corsi di formazione vengono spesso a persone che ruotano attorno alle associazioni di padri separati. I libri che circolano in questi corsi e il programma di studio praticamente dicono le stesse cose che dicono loro. Per fare i mediatori familiari, psicologi e avvocati hanno l’obbligo di frequentare questi corsi. Ne deriva che tante persone che prendono l’abilitazione sono formate a pensarla come i padri separati.

Le associazioni di donne che si occupano di violenza non sono coinvolte in questa faccenda, non gestiscono corsi, ma continuano a restare in trincea sul terreno della guerra per salvare vite umane, essendo troppo impegnate nel concreto a impedire che le donne vengano sterminate ed essendo impegnate a sopravvivere dato che governo, regioni e comuni di destra le hanno lasciate senza un euro.

Questa è solo una parte del quadro per come si presenta in realtà. Bisogna dare un’occhiata alle sentenze che riguardano la bigenitorialità per capire quando è enorme il problema, quanto sono sovraesposte le donne e i bambini e quanto sia sbilanciata tutta la questione a favore degli uomini.

Ovviamente ne riparleremo, con maggiori dettagli, risorse, link, come abbiamo provato a parlarne fino ad ora in una ricerca che ci ha impegnate per tanto tempo a mettere assieme parola per parola, dettaglio dopo dettaglio, per capire che la guerra contro le donne si conduce anche grazie al modello familista promosso dallo Stato e sicuramente grazie a chi finge di ostacolare la violenza sulle donne a parole per poi relegarle nei fatti a situazioni senza via d’uscita.

La nostra richiesta, argomentata in più occasioni, è abbastanza semplice. L’affido condiviso è già una possibilità senza che vi sia nessun obbligo giacchè l’obbligo interviene proprio in situazioni di grave conflittualità. Perciò, laddove esiste questa conflittualità è opportuno prima accertare che donne e bambini non siano in condizione di pericolo e non siano soggetti a nessun tipo di violenza da parte dell’ex marito.

Ci piacerebbe che la legge sull’affido condiviso non esistesse perchè non ha ragione d’essere ovvero ci piacerebbe, ritenendo proprio perchè donne che ambiscono a condividere equamente i ruoli di cura con l’altro sesso, che la legge fosse rivista. Non in direzione di maggiori obblighi ma di una attenzione verso le persone fragili coinvolte nel problema.

Sarebbe ottimo dunque che la sentenza di affido condiviso fosse quantomeno "sospesa", in presenza di denunce a carico dell’ex coniuge per violenza, molestia, stalking, stupro, maltrattamenti, fino a compimento dei tre gradi di giudizio.

Bisogna accertarsi che il coniuge "presunto" violento non sia in grado di nuocere a donne e bambini. Non si può ritenere il diritto del padre superiore al diritto di madre e figlio di salvarsi da violenza fisica, economica, psicologica. Non si può anteporre l’alibi del diritto del bambino ad avere rapporti con il padre quando è proprio quell’ostentato, usato (dal padre) diritto ad esporlo a violenza psicologica e ad una situazione di conflitto a tal punto che spesso il giudice preferisce sottrarre il minore ad entrambi i genitori affidandolo a case famiglia e ai servizi sociali.

Uno stato che favorisce una guerra tra i sessi grazie all’uso dei bambini è uno stato che si macchia della complicità di centinaia, migliaia di episodi di violenza sulle donne e sui bambini quando queste avvengono in ambiente domestico.

Il genitore violento, senza distinzione di sesso, razza, religione, non deve avere accesso alla vita, alla casa, al tempo dell’altro genitore e al figlio/a.

E’ o non è questa una richiesta di buon senso?

L’alternativa significa assumersi al responsabilità di acuire il terreno di conflitto. In francia, per esempio, una figlia ha denunciato il padre per violenza, il giudice non le ha creduto e ha deciso per l’affido condiviso. Madre e figlia hanno allora rapito l’avvocatessa dell’associazione "sos papà" in un disperato tentativo di fare valere la rivendicazione della ragazza che non aveva alcuna voglia di stare con suo padre. Metodo certamente sbagliato. Rivendicazione giusta. Se una figlia, della quale si dice di voler difendere i diritti, non vuole stare con il padre, perchè obbligarla?

—>>>Ecco un post con sentenze eloquenti sulla materia

Leggi anche:

[Tutto alla voce: Misoginie]

Canada: padri separati, misoginia e apologia del femminicidio

Padri separati: ecco la nuova lobby

Violenza maschile: quando le donne vengono usate come prestanome
Storia di una madre povera
Appropriazione e stravolgimento del linguaggio
Sovversione comunicativa
Come realizzare una lobby per criminalizzare le donne: istruzioni per l’uso!
L’utilità sociale di una persona di valore
Siamo uteri che camminano
Madri? In galera!
PAS: sindrome da alienazione genitoriale o impunità per il genitore abusante?
Firenze, affido condiviso: luci ed ombre. Proposte di modifica
C’è clochard e clochard: per le donne il Tso e per certi maschi un comodo bivani


Nuovi messia alla guida del movimento per l’impunità dei maschi violenti

Mantenuti con i soldi pubblici in quanto maschi appartenenti ad una lobby sostenuta dalla destra

Donne senzatetto, servizi sociali e leggi che ci obbligano a morire di violenza domestica

Dopo gli stranieri: la crisi è colpa delle donne. Parola della Lega!

Le buone madri vanno in paradiso. Quelle cattive vanno dappertutto

I bambini che assistono alla violenza in famiglia sono vittime della stessa violenza

L’affido condiviso è usato come una clava contro le donne

Ancora parole d’amore

Sentenza: Padri separati legittimati ad usare la forza

Sentenze: Un padre separato sessista e misogino non è idoneo ad educare un@ figli@

Identikit dei padri separati in rete 

Il partito dei padri separati

La violenza economica che riguarda tutti/e

A proposito di parole d’amore

La forza e la fragilità delle madri

Quando i maschi e i padri separati fanno lobby e la vittima è la donna: ossia stalking e mobbing sottaciuto e impunito

Cyberstalking e squadrismo digitale

Affido condiviso: no grazie

Se la stampa istiga al femminicidio

Web sessista: maschilisti, negazionisti e padri separati
Madri separate: le nuove povere!
Sessismo, maschilismo e misoginia in rete
La sessualità secondo il maschio pensiero
Vogliamo
il diritto di attraversare il web senza essere costrette al silenzio.
Stalking digitale e squadrismo maschilista in rete 

La teoria maschilista della schiavitù femminile
La negazione dell’orgasmo e lo stupro
Wikipedia e il sessismo: come i maschilisti hanno distorto il senso di una parola
Chi tocca i maschilisti muore!
Wikipedia e il maschilismo, ancora
Wikipedia under attack fascio-maschilista, update
Wikipedia in mano a fascisti e maschilisti?
Siti antifemministi: chi sono, cosa fanno, cosa vogliono
La rete non è neutra
   

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


One Response

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Fede says

    Oh, è atroce, perchè non si capisce che un marito violento non sarà mai un ottimo padre perchè considra gli altri cose senza empatia?
    E intanto, molte altre donne muoiono così, perchè un bastardo decide che sono di loro proprietà, ma la gente non se ne frega.
    Nella mia città ieri una donna si è suicidata, tutti a dire che per suicidarsi bisogna essere proprio fuori di testa e poi, guarda caso, esce fuori che il compagno la picchiava e la maltrattava… ma nessuno farà niente, di sicuro, perchè lui è italiano!