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In Piemonte la schiavitù delle donne costa pochi euro al chilo!

Se vai in Piemonte trovi una guerra contro le donne in generale. Nei consultori pubblici provano a infilarci quell* del Movimento per la Vita e con i consultori privati comprano embrioni un tanto al chilo ricattando le donne sul più grande assillo: la dipendenza economica.

Quanto costa in Piemonte la libertà di scelta? 6000 euro spalmati in 24 mesi, 250 euro al mese, per non abortire. E questo progetto privato, a fronte dei pezzi pubblici che vengono privatizzati e/o smantellati, lo paghiamo noi, con soldi pubblici. E’ l’istituzione che valuta il corpo delle donne come un contenitore che deve arrivare a termine del suo ruolo e valuta l’embrione avente diritto ad una percentuale minima di reddito, quel reddito minimo garantito che non viene riconosciuto a disoccupati, precarie, tanta gente massacrata, senza futuro.

Che male c’è a dare una mano a una donna se è in difficoltà? Nulla se lo fai rispettando la sua libertà di scelta, se non ricorri al ricatto, se non la stendi su un tavolo operatorio per estrarle a forza un figlio che non vuole avere. Nulla se consideri come fosse un regalo un gesto irrispettoso, pagato con i soldi dei contribuenti, per umiliare una persona, farla diventare un’accattona, a pietire assistenzialismo dalle istituzioni invece che diritti: all’istruzione, alla sanità, alla casa, al lavoro.

Se non risolvi quei diritti di cui invece non godiamo i tuoi 250 euro non risolvono davvero niente perché con quei 250 euro non ci puoi prendere in affitto neppure una stanzetta, non puoi comprarti da mangiare, non puoi pagare le bollette, non puoi pagare il gas per tenere il riscaldamento acceso per non far venire la polmonite ad un bambino e a te stessa, non puoi nutrirlo, svezzarlo, allattarlo, non puoi comprare vestiti e pannolini, non puoi comprare gli strumenti igienici per non fargli venire nulla di rischioso alla sua pelle, non puoi tenerlo in vita, per capirci e quando questi figli periranno come mosche, o quando per un pasto queste madri saranno costrette a ricoverarli in ospedale, considerando l’ospedale una fonte di sostegno che non c’è più, vorrei capire cosa succederà.

24 mesi per illudere una donna che può avere un figlio e tutto il resto della vita per pentirsene e farla sentire doppiamente in colpa per aver desiderato mille volte di non fare quella scelta, di non avere nessun figlio, di non voler mettere al mondo un altro precario, schiavo delle contrattazioni economiche sulla sua testa, dell’avvilimento che percorre tutte le nostre vite, dell’impotenza e della rabbia per non  poter fare nulla. Schiavo di una logica ipocrita che non aiuta le donne e gli uomini in quanto persone ma valuta le donne soltanto partorienti e ne quantifica il compenso, 6000 euro a futuro operaio e schiavo, a futura badante e madre, a futuri servi di un sistema che investe soldi per scartare creature che vengono da altre parti del mondo e poi non trova i soldi per mettere in piedi un welfare che restituisca alle donne il diritto al reddito e al lavoro.

Quanto costa il business per ammazzare e incarcerare gli immigrati? Quanto costa il business per sottoporre le donne a torture psicologiche? Quanto costa reggere un’economia orientata dall’ideologia integralista di un gruppo di persone accecate dall’odio nei confronti delle donne?

Non so cosa farete voi ma a quei soldi io sputerei perché sono un’umiliazione. Casomai voglio che mi si garantisca il diritto a costruirmi una vita autonoma ché invece così è la perfetta mossa per renderti dipendente (da loro, da un uomo, dalla famiglia di provenienza) fino alla fine dei tuoi giorni.

Libertà di scelta è diverso da ricatto, costrizione, baratto. Libertà di scelta è quello che ci vuole. Il resto è un’offesa alle donne tutte.

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. mary says

    Che schifo tra l’altro 250 euro non sono nulla, ma poi pensiamo ci rendiamo conto che in Italia ormai veniamo considerate uteri o oggetti sessuali? Possibile che qualcuno finanzi le donne per farle stare a casa e avere figli e dipendere tutta la vita dall’unico reddito del marito (sempre che non licenzino anche lui vista la crisi)?
    Perchè non ci danno soldi per creare pportunità lavorative per donne? semplice perchè ci volgiono a casa perennemente incinte!
    ma basta, voglio andarmene via da questo paese, queste notizie mi scoraggiano.

  2. lauracast says

    D’accordo su tutto tranne che su questo: “non puoi nutrirlo, svezzarlo, allattarlo”. Questo pensiero denuncia un’altra forma di schiavitù, quella che ci porta a pensare di avere bisogno dell’industria per nutrire un lattante.
    Resta immutato il problema di sussistenza che le donne condividono con i poveri e i pensionati.
    lauracast