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Le inchieste di pelo della Trombatrice Precaria: sesso virtuale!

Tornano le inchieste di pelo della trombatrice precaria. Le altre potete trovarle QUIquiquiqui,quiquiquiquiquiqui.

Nostra signora della tromba si inerpica sul mondo della conoscenza virtuale. Che è più igienico, come dice lei, e costa anche meno.

E’ una cosa che tutte le femmine precarie possono fare e che risolve assai quando si tratta di madri di famiglia, con figli, che può essere che c’hanno bisogno e che la realtà non stimola più la fantasia.

In questo caso sappiate che ci sono in giro, su internet, dei filantropi che non aspettano altro che di farvi sentire delle divinità. Vi vogliono con quattro mani e tre teste, peggio della dea khalì, ma alla fine si accontentano pure di vedere una tetta sola.

Con ‘sta storia che oramai tutti i computer sono dotati di web cam incorporata e che i social ti chiedono di mostrare pure le mutande la soglia del pudore s’è abbassata e per le pornodive si profilano anni difficili ché c’è una grande concorrenza.

Fior di casalinghe, lavoratrici, precarie e disoccupate che hanno bisogno di appagamento sessuale e che non hanno alcun timore a mostrarsi e manifestarsi come tante madonne che appaiono a chiamata. Infili un gettone e quelle si materializzano sul video. Solo che invece che un bottone qui si parla di seduzione spicciola. Di quella che dovrebbe stuzzicare la fantasia e che stimola l’ormone.

La trombatrice precaria ha un ormone da ricercatrice e dunque si presta volentieri a qualsivoglia esperienza. Le hanno detto che chattare è una cosa utile. Fino a quel momento aveva conosciuto uomini in modo “normale”. Si era addobbata come un albero di natale. Aveva fatto la ceretta. Voleva arrivare al dunque e al massimo è arrivata al cioè. Cioè… che si fa? Che si dice? A casa tutti bene? Allora ok, oggi, domani, un pompino, se c’hai bisogno mi chiami. Sempre a disposizione.

In effetti, pensa la TP, su internet non c’è il problema della depilazione. Il pelo non si vede, si abbattono le conseguenze della ricrescita, volendo si può pure evitare di lavarsi le ascelle, puoi fare scorregge mentre scrivi, e non hai bisogno di metterti l’abito nuovo e il tacco 12. Accendi, ti posizioni, e come sei e sei, dall’altra parte ti appare qualcuno che ti dice che sei la parente stretta di miss universo, che c’hai lo splendore tra le cosce e il fascino pure sulle unghie dei piedi. E tu che gli dici a uno così? Ma vieni, bello mio, ma certo. Io sono fascinosissima e sono qua tutta per te.

L’immaginazione è una brutta bestia, fa delle cose che da sola non potresti fare, dunque la trombatrice precaria che si accinge a percorrere la strada della avventuriera del sesso virtuale deve essere dotata anche di un particolare estro artistico, ci deve avere il coccio di littra, la conoscenza della lettera, della scrittura, perché dipende da quello che scrivi, da come lo scrivi, e se hai un microfono è meglio e dipende tutto da come respiri.

Assolutamente sconsigliato ansimare quando hai il raffreddore perché all’altro gli fai calare tutte le fantasie. E se hai una voce squillante è meglio che parli a bassavoce perché ti può sentire la vicina di casa che poi vaglielo a spiegare a zia ciccina come mai tu facevi si si, che bello, ce l’hai grossissimo, pare un’astronave, si si, atterrami sul prato... mentre lei dalla finestra ti vedeva parlare con un monitor.

La TP incontra uno che abitualmente si prestava in questo senso. Ci sono quelli che lo fanno di mestiere. Escono poco e fanno fatica a cambiarsi le mutande. Dunque sono tolleranti. Non gli importa se tu non cambi le tue.

La prima volta lui le dice che è bellissima. Non l’aveva ancora vista. Ma già erano fiori d’arancio e figli e tutte le cose di contorno che a lei non gliene fregava niente ma le seccava dire che voleva solo trombare (virtualmente).

Poi si fece più interessante. Cominciò a osare. E fammi una sorpresa, e dimmene di più, e fammela vedere, e girati di là, e inclinati di più, e alza quella coscia, manifestati come la madonna, occhi al cielo e tetta spavalda, mettiti a quattro zampe e toccati l’orecchio. Non era sesso virtuale. Erano le olimpiadi.

Lui per ricambiare mandò una sua fotografia con l’occhio vitreo. Tanto perché lei sapesse con quale occhio aveva a che fare. La stessa posa ferma, paralizzata davanti al monitor. Eccitante da fare schifo (‘nsomma!). Una rarità, sicuramente.

Lei cominciò a dare segni di cedimento quando l’esibizione segnò un punto di non ritorno: non era fisicamente possibile seguire tutte le istruzioni. Non era mica una bambola svitabile!

Tra l’altro la TP ha, credo, trovato l’unico esemplare che non amasse ricambiare con una esibizione altrettanto vivace. Un collezionista che alimenta la sua personale collezione di orgasmi live di femmine scostumate.

Alla prima volta la TP, che era abituata a fare il suo dovere e ricambiare il favore (???), cosa che non vale in senso virtuale perché il favore lo faceva a se stessa, gli chiese se voleva che lei dicesse qualcosa per farlo “concludere” e lui niente. Un signore, proprio. Non sporca, non sputa, non ti fa il solletico, non ti punge con la barba ed è pure gentleman, pensò la TP. Ma in seguito cominciò a sospettare le peggio cose. Vedeva sempre e solo il busto fermo con l’occhio vitreo. Nessun movimento sotterraneo mentre lei faceva corse a ostacoli e si svitava tutta.

Le venne in mente che forse era infortunato, sulla sedia a rotelle, e pensò, mischino, allora la performance è d’obbligo, ché ‘stu povero figghiu ha bisogno. E fu il momento più intenso delle esibizioni. La TP si ripassava la parte con le pubblicità dei telefoni porno e tentava di imitarle anche se venivano una cacata e le veniva da ridere ogni due minuti.

Poi però cominciò a pensare che il mezzo busto fosse un montaggio e che dietro poteva esserci di tutto. Pure un alieno, per quello che ne sapeva lei, dato che non lo conosceva. Allora vinse ogni timore e chiese un appuntamento. Fissarono e avevano sognato grandi cose. Tutto pronto, lei doveva accoglierlo nuda, lui avrebbe dovuto mettere la colla sulle mani e non staccargliele di dosso, tutto era stato programmato per diventare l’appuntamento più faticoso del secolo. Tipo che c’erano da perdere circa 3000 calorie in mezza giornata.

E ti farò questo e ti farò quest’altro e poi ti dirò così e tu dirai certo. E poi, e poi, e poi…

Quando venne l’ora x che si dovevano incontrare lui le disse che aveva un problemino di salute. Il suo problemino di salute era la moglie che rispose al telefono della Trombatrice Precaria e che disse che le aveva spaccato il computer e che lui non avrebbe potuto più comunicare fino a data da decidere.

La TP la ringraziò moltissimo per averla avvisata e decise che il mondo virtuale non era meno rischioso del mondo vero. Rischiosissimo!!!

Un consiglio: se vi imbattete in qualcuno che vuole vedervi online, pretendete di vedere com’è fatto. Per intero e non solo frammenti. Che non si capisce perché mai solo per loro il detto “anche l’occhio vuole la sua parte” debba valere. Oltretutto è inutile che vi fate chiamare “VannaPienadiVoglie” se poi mostrate la faccia. Se volete mantenere la privacy mettetevi una maschera.

Si esige comunque curriculum vitae e foto di tutte le componenti fisiche non ultima pure quella del mezzobusto ma non solo. La Trombatrice Precaria, dall’alto della sua esperienza, vi augura tante trombate andate a buon fine e se volete socializzare esperienze e testimoniare informazioni che ci sono utili come ispirazione dite pure. Siamo qui a prendere appunti!

Posted in Narrazioni ultimate, Satira, Sensi.


2 Responses

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  1. Angela ciliberti says

    Avevo gia letto tempo fa che per esempio su l italia il velinismo ed escort si dava la colpa alle donne stesse di avidita, e non ricordo piu che altro, adesso in usa capita lo stesso per quanto riguarda gli stupri.
    notte
    http://www.corriere.it/esteri/11_ottobre_01/stupri-park-slope-abiti-castigati-tortora_526b0d7c-ec2b-11e0-827e-79dc6d433e6d.shtml

  2. Mariella says

    Favolosa.