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Nazismi e pedofilia

Noi siamo abituate ad analizzare i fenomeni e così faremo anche in
questo caso per riflettere assieme a voi su quello che sta succedendo in
questo periodo.

Sapete cos’è un rapporto autoritario? Quello che si esercita in termini
di abuso? E’ un rapporto che si realizza all’interno di strutture come
le istituzioni totali, per esempio.

Dov’è che l’uomo perde empatia verso l’altro e comincia a considerarlo
un oggetto? Nei luoghi in cui c’è una gerarchia e in cui l’autoritarismo
è tale da impedire totale impunità a chi occupa di quella scala
gerarchica i gradini più alti.

I ruoli in cui si esercitano gli abusi stanno ovunque e sono sempre
commisurati a sistemi di gerarchia e a rapporti di potere.

Il carceriere con il detenuto. Il controllore con la reclusa del lager
per stranieri (Cie). Il medico o l’infermiere con il paziente, il
malato, quello rinchiuso all’interno di un ospedale psichiatrico
giudiziario.

Le gerarchie sono anche sociali. Il rapporto di potere così si esercita
ancora tra chi occupa il gradino più alto e chi sta in basso. Il bianco
contro il nero, il cittadino europeo contro lo straniero, il cattolico
contro chi crede in altre religioni o contro chi non crede affatto,
l’uomo etero contro il gay, la trans, la lesbica. L’uomo etero contro le
donne.

La famiglia è una istituzione in cui spesso la dimensione autoritaria
non viene scalfita. La figura dominante e che esercita un potere è più
spesso l’uomo. Che stupra la donna, che la picchia, che la annulla, la
umilia.

Un rapporto violento che si esercita in situazioni nelle quali l’adulto è
più potente è sicuramente quella in cui un prete commette un atto di
pedofilia contro un bambino o un padre commette atti violenti contro un
figlio.

In generale l’abuso, che sia individuale o che sia sociale avviene
sempre in una situazione di legittimazione autoritaria, dove la classe
dominante si autorizza a compiere determinati atti e dove normalmente si
legittima qualunque discriminazione avviando campagne mediatiche che
progressivamente causano una perdita di empatia con la vittima.

E’ tipico dei soggetti autoritari istigare all’odio contro una certa
categoria di persone relegandole nella sfera degli oggetti verso i quali
si può compiere qualunque cosa.

Il carceriere massacrerà di botte il carcerato perchè ritiene di poterlo
fare. Il sorvegliante del Cie stuprerà la reclusa del lager perchè
ritiene di poterlo fare. Il razzista, l’omofobo, l’eterosessista si
sentirà in diritto di "punire" sadicamente i soggetti che egli odia.
Così come l’uomo immaginerà di poter ammazzare una donna e ancora di
poter disporre del suo corpo così come di quello dei bambini.

Una delle cose tipiche dei governi autoritari o delle dimensioni
scolastiche autoritarie è sempre stato lo sfruttamento di corpi
infantili per abusi di ogni genere. Collegi, istituzioni patriarcali, contesti psichiatrici infantili del tempo dei nazisti, per
esempio.

La pedofilia si accompagna ai contesti in cui donne e bambini non hanno
potere e le donne, in questi casi, sono le peggiori nemiche
dei pedofili
(perciò vengono ripudiate o uccise, fisicamente e
socialmente
). Dove non c’è un equilibrio di rapporto sulla modalità
di relazione tra adulti e bambini esiste sempre un padre padrone, una
donna relegata alla totale passività e un bambino che resta alla mercè
del padre.

I pedofili odiano le donne. I pedofili odiano le madri. Senza le donne
tra i piedi i pedofili possono fare ai bambini quello che vogliono.

La pedofilia, ovvero il controllo di uomini adulti sui corpi dei
bambini, avviene apertamente nei momenti di maggior autoritarismo. E’
anch’essa una forma di nazismo. E’ la modalità più estrema in cui un
adulto esercita un potere su una creatura totalmente indifesa.

Attualmente siamo in un clima autoritario. Su questo sarete d’accordo.
La propaganda contro alcune categorie di esseri umani ha raggiunto
livelli terribili. Gli stranieri vengono descritti come oggetti. Quello
che taluni scrivono e dicono è vera e propria istigazione al razzismo.
Poi c’è l’omofobia. Poi c’è la misoginia. Una istigazione all’odio nei
confronti delle donne che ha dell’incredibile. Come la campagna fatta
per demonizzare le maestre di pistoia che non appena sono state
trasferite agli arresti domiciliari hanno ricevuto delle molotov
di benvenuto
.

Di sicuro non
avviene
la stessa cosa contro uomini
violenti
con donne
e bambini/e che anzi vengono abbondantemente giustificati, coccolati e
salvati da una coalizione fatta da maschi per maschi, tutti solidali tra
di loro.

Poi accadono altre cose che quantomeno agevolano la disparità di
trattamento sociale tra maschi (gerarchicamente dominanti) donne e
madri (relegate all’ultimo gradino della scala sociale).

C’è un negazionismo diffuso sugli abusi e un revisionismo in relazione ad ogni forma di violenze maschili su donne e bambini. Questo a noi sembra parte della sintesi di una costruzione sociale già vissuta o raccontata e verificatasi molti decenni fa. Dare un’occhiata alla storia non può fare che bene.

—>>>Il trailer è tratto dal film "Il nastro bianco" che mostra perfettamente il rapporto tra autoritarismi e pedofilia.

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. luziferszorn says

    Ma di Alice Miller in Italia si parla pochissimo, anzi diciamo pure che ufficialmente non se ne parla affatto (non e neanche citata nei dizionari di psicologia). E a distanza di oltre un quarto di secolo dalla pubblicazione/traduzione dei suoi primi libri credo sia un fatto grave. Peraltro il tutto risponde ad una logica matematica del comportamento sociale, data la sua pozizione critica nei confronti della Chiesa, del potere e del concetto di autorità genitoriale (la critica ideologica al quarto comandamento rimane esemplare). Ho citato quel libro perché è in stretta relazione con la trama del film che avete citato voi. Non sappiamo se Haneke l’abbia letto ma è evidente che la percezione delle problematiche inerenti alle varie forme di abuso sui bambini e ragazzini ha molti punti in comune con la Miller, specie appunto nello sviluppo finale. Mi viene in mente LaRussa che aggredisce l’Armeni quando lei cita donne e bambini… Da manuale psicoanalitico…

  2. m. says

    di alice miller tutto sarebbe da leggere. comunque si lo conosciamo. grazie.

  3. luziferszorn says

    Alice Miller – la persecuzione del bambino. le radici della violenza (ed. originale 1980, prima edizione italiana, Bollati Boringhieri, Torino 1986).