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Su “L’Italia sul due” hanno chiamato le madri: “mostri”!

La conoscete "L’Italia sul due", no? Il solito contenitore gossipparo, privo di spessore e di qualità della fascia televisiva pomeridiana. Nella trasmissione in altre occasioni si è mostrato di simpatizzare per la "causa" dei padri separati. L’argomento è stato proposto in più tempi, più volte, in più modi. Oggi hanno esagerato.

Con i soldi pubblici, quelli del canone che pagano anche le donne, le madri, tutte, hanno realizzato e trasmesso una fiction in cui c’era un padre separato che doveva versare un mantenimento per i figli. Un bel giorno decide di non versarli perchè aveva l’idea grandiosa di stupire i figli con effetti speciali, ovvero si era prenotato una bella vacanza in kenia alla quale ha dovuto dire addio perchè il giudice gli ha ricordato che i suoi figli venivano prima dei suoi vezzi da safari-man. L’obbligo è scattato ovviamente su denuncia della madre che ha fatto valere la legge per garantire un diritto ai suoi figli. 

Tralasciando la enorme mole di misoginie, di frasi patetiche, di immagini a istigazione all’odio per le donne che nella fiction erano contenute la cosa grave sta nel commento. Si è parlato di vendetta. Una madre che esige i diritti per i figli lo fa per vendetta? Quale vendetta?

La conclusione di Milo Infante, accostata ai commenti misogini contro le madri si sintetizza in una parola: "mostri".

Che la rai, per mezzo di redattori, autori e presentatori, possa permettersi di chiamare "mostri" le madri che usando le leggi in vigore quindi mai compiendo qualcosa aldilà della legge, madri che esigono diritti a tutela del benessere psico-fisico dei propri figli, addebitando loro l’intenzionalità della "vendetta" è una cosa gravissima.

La rai deve risarcire le donne e le madri. Non c’è nessuna trasmissione che parli di noi. Che ne parli nel modo corretto. Tutto ciò è atroce ed è un delitto compiuto giorno dopo giorno mentre la censura imperversa e viene meno ogni possibilità di democrazia per chi esprime opinioni diverse dalle lobby potenti.

Tutte le donne che pagano il canone possono recarsi presso una associazione per i consumatori per una class action collettiva contro l’azienda Rai. Inviate cartoline, mail di protesta, fatevi sentire. E’ vostro diritto. Nessuno può permettersi sulla rai di chiamare "mostri" le madri.

Devono chiederci scusa o ci risarciscano. Immediatamente.

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Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali.


6 Responses

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  1. Laura says

    Ma si vede che non l’hanno trovato e così hanno ripiegato su di una fiction…che dementi: tutta l’organizzazione dei padri separati è una fiction

  2. mancina07 says

    giusto appunto, ho appena visto a Rai 3, a Mi manda rai 3, la sig,ra Stefania Cantatore dell’Udi di Napoli accompagnata da un’avvocatessa, in merito a quello schifo di pubblicità del caffè, a parte che non le hanno consentito di poter esprimere pienamente il suo pensiero, ma quanto una deficiente di nome Alda Deusiano, credo, ex qualcosa in rai, ha avuto un atteggiamento ridanciano, addirittura alle parole dell’avvocatessa sulla questione della pubblicità sessista, lei asseriva che bisognava essere “più leggere” che c’erano cose più importanti, e che anzi lei aveva rischiato il licenziamento per aver indossato una maglietta in trasmissione con la scritta Dalla (non è un cantante) ed a quanto mi risulta non fu epurata certo per la maglietta, cmq io da donna sono offesa dal comportamento che questa persona ha avuto nei riguardi della Sig.ra Cantatore e della faccenda, se lei da donna non ha capito la volgarità ed anche il messaggio negativo insito in essa, siamo alla frutta e dunque non mi meraviglia più nulla in TV, l’opera di demolizione ad uso ed abuso dei soliti ha già pienamente fatto notevoli danni, non è più tempo di restare a fare chiacchiere tra di noi
    abbiamo lasciato troppo campo libero, credo che sia l’ora del “rinascere” , della rivendicazione nelle piazze, nel ritrovarci tutte insieme a prescindere dalle bandiere, per riconfermare che le donne sono insieme e che rappresentano l’unica alternativa…

  3. carla says

    mostro un corno
    se non c’ero io a crescere mio figlio mentre suo padre si rifiutava di pagargli perfino le tasse della scuola volevo vedere come faceva. ma per favore!

  4. muni says

    ma infatti se non paga il mantenimento perde il diritto all’affido. se nella trasmissione sostengono il padre che non paga appoggiano una cosa illegale. infatti non potevano fare l’esempio di un padre povero ma hanno fatto di uno che non aveva soldi perchè si doveva pagare la vacanza in kenia, perchè il giudice stabilisce il mantenimento sulla base della effettiva disponibilità del padre. tutte le lamentele sono piagnistei irresponsabili. da non crederci.

  5. maurizio says

    e comunque la rai se appoggia le lamentele di un padre che non vuole pagare il mantenimento ai figli nonostante le decisioni dei giudici è come se dicesse ai padri di trasgredire la legge. questo la rai non dovrebbe farlo a prescindere. chiamare mostri le madri che agiscono nella legalità e coccolare i padri che agiscono nella illegalità è una cosa grave di per se. lo dico da avvocato matrimonialista.

  6. giusy says

    ma sono fuori di testa!
    io vado subito a scrivere una mail. mostri noi? e i padri pedofili? e quelli che ammazzano i figli e le mogli? i mostri saremmo noi perchè esigiamo che i padri si assumano le loro responsabilità anche dal punto di vista economico? evviva gli eterni peter pan che demonizzano le mamme cattive che vogliono farli crescere. e allora non avanzassero pretese sui figli, mai. se non si assumono responsabilità da adulti cosa vogliono essere esattamente? compagni di gioco dei loro figli? per parlargli male continuamente delle madri? che schifo! mah!