Dove mai avranno visto la "fiaccolata" i grandi quotidiani italiani, repubblica, l’unità, e le televisioni come il tg3 e il tg5 proprio non si capisce. Qualcun@ di voi vede una fiaccola [Foto]?
Vi copio e incollo il pezzo di Sarah di Nella che su Carta ha ben raccontato cosa è stata la street parade:
La notte rosa di Take Back the Night
Erano in tante sabato a Piazza Vittorio per riprendersi la notte. Già dalle 18, mentre dai camion partiva la musica, le donne del Ladyfest erano intente a insanguinare palandrane e mattarelli da cucina. «Stasera tocca a te» recitava un cartello, «Lady da paura» diceva un altro. C’erano anche le streghe delle Mele di Eva, la squadra femminile di rugby delle All reds del centro sociale romano Acrobax. Molte migranti sfilavano insieme ad Action A. C’erano anche tanti uomini. E molti fotografi e giornalisti. Che poi hanno raccontato la manifestazione come una fiaccolata convocata per chiedere «Verità e giustizia per Brenda».
Ovviamente i cartelli per Brenda, la transessuale coinvolta nel caso Marrazzo e uccisa nella sua abitazione proprio nella notte della giornata mondiale contro la transfobia, non mancavano. Il 20 Take back the night affermava infatti che «Brenda era una delle tante sex workers che giorno e notte lavorano nell’illegalità, sfruttate ed umiliate, da un sistema omofobo, transfobico e repressivo. Ogni giorno donne, lesbiche, omosessuali, transessuali, migranti vivono un’esistenza di marginalità e precarietà, nelle strade invase da ronde e picchiatori, diventano visibili solo quando salgono alla ribalta dei fatti di cronaca nera, picchiate, violentate, uccise». Ma i media non hanno saputo, né tantomeno voluto, andare oltre.
«Normalizzare, addomesticare, relegare i contenuti importanti espressi nella manifestazione di oggi in una semplice, commossa ‘fiaccolata’ contro la transfobia, per chiedere protezione per le trans e per Brenda, per quanto Brenda sicuramente meritasse questo e molto di più, significa servirsi dell’iniziativa per legittimare la militarizzazione del territorio, il securitarismo diventato l’obiettivo principale di quella parte della comunità glbt che frequenta Casa Pound e va a braccetto con Alemanno, significa fabbricare pathos attorno all’idea che Marrazzo – e dunque il Pd – sia stato oggetto di complotto e persecuzione, significa censurare contenuti scomodi e lasciare la scena mediatica alla manifestazione per eccellenza. Quella voluta dalle giornaliste che chiamano le folle delle aderenti all’appello di Repubblica e a quello de L’Unità e che non disturberà nessuno per l’assoluta inconsistenza dei suoi contenuti», si legge sul blog Femminismo a sud.
Eppure la Ladymurga scatenata che suonava sotto il tunnel di Via Tiburtina, circondata da manifestanti ballerini, dava più di tante immagini il senso della scommessa di Take back the night. Quella di riappropriarsi della notte attraverso azioni festive, agli antipodi della falsa sicurezza militarizzata spacciata dal governo. Perché, come recitava uno striscione, «Meglio in piazza di notte che in famiglia con le botte».
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Per il resto come già detto, vi invito a leggere:
L’inutilità di certe manifestazioni (ma non parlo di questa)
E se ne avete ancora voglia:
Beni comuni: se si privatizza anche il dissenso
Il sessismo di Repubblica online
Repubblica, l’Unità e la mercificazione delle idee e delle lotte
Il sessismo di repubblica e l’oscenità dell’intelligenza
Femministe: queste sconosciute
Contro il femminismo autoritario
Non si discute più di politica
Manifestazione del 28 novembre: la genesi
Report a proposito dell’assemblea del 31 ottobre a Bologna e della manifestazione del 28 novembre
Ma chi va con le trans
Morale e moralismo: a proposito di certe donne che sorvegliano i comportamenti privati
Il femminismo che Repubblica non può utilizzare
Contro Annozero e il giornalismo che riduce il pubblico a tifoseria
Le femministe non sono mai state zitte
Il presunto silenzio delle donne e le politiche di disciplinamento
Le tante voci di donne che non trovano spazio nei media ufficiali
Quando le donne di potere cancellano le altre come inutili rumori di fondo
Quando le donne parlano
Sesso e potere, chi parla e chi tace
La rivoluzione siamo noi
Abbasso il culo de l’unità
Antiche e noiose
Dove siete?
Silenzio o censura?