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Topo Seveso: Produzioni di morte, nocività e difesa ipocrita della vita

A Milano, sabato 14 aprile, ore 14 c/o Usi sanità, via Bligny 22 (tram 29-30)

Una riflessione aperta su Seveso, i veleni, nocività, lotte territoriali, autodeterminazione con interventi di:
Collettivo Maistat@zitt@
Laura Centemeri sociologa
Nicoletta Dosio movimento NoTav
Milena Sant epidemiologa
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Vi ricordate di Seveso (10 luglio 1976 – tragedia negli impianti chimici dell'ICMESA)? La fuga di diossina? L'avvelenamento di una zona enorme fatta di terra e persone? Qualcun* ricorda che la gente fu avvertita del disastro dopo molti giorni e per un po' si tentò di sminuire, sviare, coprire…? Ricordate dei feti delle donne incinte, tutte contaminate, che si erano ammalati, deformati in una Italia dove ancora l'aborto legalizzato, la legge 194, non esisteva? Molte donne, divenute contenitori di morte, loro stesse contaminate, abortirono in paesi stranieri e a pochissime fu permesso di abortire in Italia.

Che poi la faccenda degli aborti fu molto più complicata. Non si conoscevano gli effetti della diossina sui feti, gli unici dati che si avevano riguardavano gli effetti dell'agente Orange in Vietnam, e la cosa più folle è che perché le donne potessero fare l'aborto terapeutico dovevano dimostrare che era a rischio la loro sanità mentale caso mai gli fosse nato un figlio deforme. Per questo dovevano fare il colloquio con uno psichiatra che decideva per loro. Quei colloqui erano pura follia!

Le polemiche furono condite con la stessa retorica del periodo medioevale, nazista o quella di oggi in cui il papa continua a lanciare strali contro le femministe (le donne da amare sarebbero solo quelle vittime. Le altre,  le femministe moderne che a suo dire tenterebbero di somigliare agli uomini – quanta ignoranza dentro il vaticano -, invece sono da mandare al rogo…).

In tant* dissero che la faccenda di Seveso e della diossina erano gonfiate apposta per permettere che si arrivasse alla legalizzazione dell'aborto (e stiamo parlando solo di aborto praticato per fini terapeutici). Poi, molto poi, si arrivò alla legge 194, ma tant*, tropp* furono quell* che continuarono a insistere sul tema della difesa della vita.

Anche se era deforme e mostruosa, anche se era morta. Perchè di vite deformi e morte si sarebbe trattato se quelle donne avrebbero portato le gravidanze a compimento. Ma allora, come ora, la chiesa e i cattolici serrarono le fila e fecero un'altra delle loro innumerevoli – mai finite – crociate sulla pelle delle donne. Di questi temi e di quello che è rimasto o è ancora rispetto a Seveso si discute in una iniziativa a cura del Collettivo MaiStat@Zitt@, sabato 14 aprile a Milano.

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TOPO SEVESO*

Produzioni di morte, nocività e difesa ipocrita della vita

Una riflessione aperta con interventi di

Collettivo Maistat@zitt@
Laura Centemeri sociologa
Nicoletta Dosio movimento NoTav
Milena Sant epidemiologa

Il disastro dell’Icmesa del luglio 1976 diede vita a discussioni e battaglie sociali su armi chimiche, produzioni nocive e diritto d’aborto; e sin da allora le parole ‘nocivo’ e ‘vita’ furono a loro volta armi da usare in modo strumentale per nascondere le responsabilità e i danni reali.

Anche oggi residui tossici, armi chimiche, materiali altamente contaminanti
e grandi opere dall'impatto ambientale devastante garantiscono la prosperità al mercato neoliberista e producono morte.

E oggi come allora le istituzioni ignorano deliberatamente il rischio quotidiano
per la salute della popolazione, e parlano di "difesa della vita" solo quando
si tratta di attaccare il diritto delle donne all'autodeterminazione.

Quali sono stati gli esiti di quelle battaglie? Cosa è cambiato in trent'anni in materia di tutela e di consapevolezza dei rischi? Cosa significa oggi 'nocività’, e che importanza assumono le lotte territoriali contro il Tav, gli inceneritori, le trivellazioni petrolifere, le basi militari?

Milano, sabato 14 aprile, ore 14
c/o Usi sanità, via Bligny 22 (tram 29-30)
info e contatti: maistatezitte@autistiche.org

—>>> Scarica il Volantivo in Pdf : Topo_Seveso.pdf

* Il Topo Seveso (Mus sevesinus) è un topo geneticamente mutato dalla contaminazione la diossina, scoperto nel 1995 da ricercatori che studiavano gli effetti del veleno sugli animali nell’area dell’Icmesa.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


2 Responses

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  1. elena ballarin says

    Nel marzo del 1977 arrivarono le analisi compiute nei laboratori di Lubecca sui feti abortiti (quaranta) : nessuno di questi presentava le temute malformazioni.

    Spero il mio commento non venga cancellato, il mio non è nemmeno un commento, è una aggiunta di notizie….dovere di completezza.