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Sporcaccione d’un prete

Quante volte abbiamo riso e scherzato sulle manie dei preti, sulle leggende che accompagnavano i loro tic. Quante volte ci siamo nutriti di quella satira popolare che sbeffeggiava il clero ponendolo allo stesso livello del popolo. Immaginando le loro tuniche sollevate e i loro organi sessuali deliziati dalle attenzioni di una fedele perpetua o di un giovane seminarista, magari un po' timido e perplesso.

Li abbiamo disegnati dentro i loro confessionali ad appropriarsi dell'innocenza di fanciulle che pagavano un'indulgenza al prezzo di una punizione servita direttamente da un servo di dio. E pensavamo dio a segnare le punizioni rese in un pallottoliere, felice voyeur ultraterreno che tutto può guardare e di tutto può godere. Abbiamo intuito i vizi e le virtù di una umanità per nulla santa che nascondeva perversioni dietro una croce in nome della quale tutto era lecito. Tutto. Proprio tutto.

E li ascoltiamo ancora questi stessi preti, vittime perenni dello sberleffo del Vernacoliere o dei laici che alla loro innocenza non hanno mai, ma proprio mai, creduto. Li ascoltiamo indicarci il cammino, offenderci e calunniarci, pontificare sulle nostre vite e sui nostri bisogni, paragonare omosessuali a pedofili e praticanti dell'incesto. Sentiamo perenne il loro fiato sul collo mentre si affannano a "moralizzare" le nostre società.

Li notiamo – perchè alla lunga si notano eh? – mentre continuano a ispezionare dentro le nostre mutande per vedere chi o cosa viene a farci visita. Stiamo a sentire le loro minacce mentre con toni da fanatici posseduti e forse un tantino in acido dichiarano che a quelli che non obbediscono, che non seguono la retta via, spetterà un inferno fatto di fiamme e fuoco, di dolore e grida, di pene indescrivibili e insopportabili.

Tutte minacce buone per intimorire i vivi perchè se sei morto non capisco come tutto ciò possa spaventare. Sono loro: quelli che il mostro cattivo esiste, che le donne che pensano e studiano e provano a varcare i confini del ghetto ritagliato apposta per loro vanno arse vive, sono quelli che stringono accordi con i dittatori per favorire gli affari di stato e poi si fottono miliardi attraverso il concordato, quelli che ci chiamano "cattivoni" se rubiamo le caramelle e che si sono inventati quella decina di comandamenti buoni a lasciare la ricchezza ai ricchi e la fame ai poveri.

Sono loro: quelli che repressi in quella maniera delirante di gestire e farsi gestire la sessualità diventano stupratori di anime e di corpi. Siamo stati abituati a riderne perchè tanto quelli lì non sono assoggettabili alla giustizia terrena. Sono come i poliziotti del G8 di Genova: se commettono un abuso vengono promossi o solamente trasferiti. Due regni, quello della giustizia terrena e divina, così lontani ma in fondo così simili tra loro. Entrambe a proteggere i potenti e i contesti entro i quali quegli stessi potenti proliferano. Perciò pare strano che dopo "solo" 32 anni a Firenze vi sia qualche intonacato che voglia consegnare al linciaggio del "popolo" e alla giustizia terrena un prete sporcaccione e di conseguenza un po' eretico.

La storia non mi fa pensare bene. Solo mi fa tornare con il pensiero al periodo di Savonarola e dell'inquisizione spagnola. Così la chiesa non ripensa di rimettere in discussione la segretezza nella quale sono costrett* ad ansimare e toccarsi o farsi toccare per dare sfogo ad un bisogno naturale e fisiologico che associato alla repressione diventa si animalesco e perverso. Non ripensa di liberare queste anime in pena condannate a enormi maledizioni solo se rivelano quello che deve restare un gran segreto. No. Si chiede di fare pulizia. Di mandare al rogo uno sporcaccione schifoso che ha per anni stuprato ragazzini e ragazzine con la scusa di salvare loro l'anima.

Chiedono di dare una condanna esemplare perchè le famiglie tornino ad avere fiducia nei signori intonacati e riaffidino i pargoli e le pargole a viziosi dalla pelle unta, dalle gocce di sudore che scendono sulla fronte ad ogni carezza lieve, ad ogni sfiorar di dita, ad ogni abbraccio e segno d'affetto che è normale mostrare per un bambino e una bambina ad un adulto. Chiedono il flagello e la rinascita del movimento dei flagellanti. Che si torni a parlare di peccato mortale e di cecità conseguente ad ogni sega. Che si torni a dire che le donne non hanno un anima e che gay lesbiche bisex trans & transgender sono frutto del contagio di una malattia terribile. Non è ancora abbastanza cari preti e monache che con le vostre doti come spose del signore avete arricchito il vaticano. Non basta ancora. Potete fare di meglio, credetemi.

Siamo tutt* qui ad aspettare che lo spettacolo cominci. Che si dia inizio alle danze. Che si torni a bruciare i libri sconci e i supporti digitali hard. Poi arriveremo ai roghi in pubblica piazza di traditori, perversi e peccatori che non sanno resistere ai richiami della carne. Infine arriveremo a Vladimir Luxuria o ad Helena Velena. E qui è un bel problema. La chiesa di sicuro non è attrezzata per questa nuova categoria di abominii. Non può forgiare dittatori autorizzati allo sterminio legalizzato ne può convincere tutto il mondo che queste persone meritano la prigione o alla peggio di morire.

Così i preti saranno un po' tristi ma nascosti dietro le finestre del vaticano. nel frattempo fuori scorrerà un fiume di gente per il Pride del 9 giugno 2007 e si scopriranno a dimenare il culo sotto le tonache e a ritmare i piedi al suono di una bella canzone di Madonna. Uno dopo l'altro a cantare "Like a vergin" in silenzio, con il corpo fino a che ad uno di loro non scappa una nota e poi ancora una. Infine un coro, meraviglioso e grande il desiderio di scendere e unirsi a quella splendida e colorata folla. "Like a vegin", cardinal bagnasco. "Like a vergin", papa ratzinger. Noi si va, scendiamo giù a ballare, a farci strofinare di schiuma e poi finiremo la serata in una dark room perchè è questo che vogliamo. E' questo che vogliono.

E la domanda – a questo punto per nulla irriverente – viene spontanea: ma invece di sfogare i vostri istinti con anime non consenzienti perchè non vi rilassate e trombate un po' con gente adulta che ci sta? Qui fuori, dove voi dite che dilaga il vizio, invece è tutto molto semplice. Niente raggiri o effetti speciali. State pur tranquilli perchè nessuno si prenderà gioco di voi. C'e' posto per tutti. E se il ricatto è che vi fottono il posto di lavoro e uno stipendio, inventatevi un bel sindacato intitolato a Santa Madonna Ciccone e buttate giù una piattaforma, una linea programmatica.

Siete voi la maggioranza, i cardinali sono molto meno e se fate sciopero e lasciate sguarnite tutte le chiese, i conventi, i luoghi di preghiera, gli altari, ogni sorta di avamposto, loro capitoleranno in un attimo. Non ci vuole nulla. Basta solo dire che non ci state più e che se non vi mollano un paio di concessioni voi li lasciate nella merda. La chiesa è una industria. Assumete coscienza di lavoratori e chiedete la licenza di trombare. Chissà! Intanto già questa potrebbe essere una soluzione, no? 🙂

 

Nota Bene: La foto di Montoya fa parte di una collezione di immagini segnalate nel post Pornocattolicesimo di Fastidio 

—>>> Della faccenda se ne discute anche QUI<<<— 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. FikaSicula says

    Ciao Nerone 🙂
    ti ringrazio molto.
    Se vuoi copia e diffondi pure il post come ti pare 🙂
    Ciao

  2. FikaSicula says

    Ecco un articolo che spiega come, quando e perchè i preti pedofili sono sfuggiti alla giustizia terrena: Leggi QUI

  3. Nerone says

    Bellissimo articolo. Sarebbe da diffondere.

  4. FikaSicula says

    Bacissimi anche a te Alba :)***
    e auguri al Buddha comesichiama 😛

  5. alba says

    oggi 8 aprile nacque il budda Shakyamuni …
    baci
    alba