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Shock economy e instaurazione di un regime neoliberista

Comincio a pensare che dovrò trovare un modo per tenermi al riparo da tutta questa gioia per le dimissioni di berlusconi. La vedo assai agitata questa gente che se fosse gioiosa dovrebbe gioire e invece ha il forcone in mano ed è pronta a linciare o a dare fuoco alla prima fedelissima del premier  e insulta tutto ciò che non si muove allo stesso ritmo. Chi non salta berlusconi è. Chè c’è l’obbligo di essere felici. E io non salto e col cazzo che sono berlusconi. Non salto perché non me ne frega niente di fare la comparsa per la prossima puntata del programma di santoro. Non salto perché che berlusconi sia andato via o meno questo non vuole dire niente e non salto, ancora, perchè chi lo sostituirà è peggio di lui.

Domani, quando repubblica e il corriere e rai tre diranno che l’italia è un grande paese, che i segni di ripresa ci sono tutti, che la gente deve aver fiducia mentre gli stanno togliendo tutto da sotto il culo, domani quando giornali e tv che prima si dicevano antiberlusconiani metteranno in atto quanto hanno già fatto durante le prove tecniche di repressione, con la loro istigazione alla delazione, con l’induzione e il controllo del dissenso, con la divisione dei manifestanti tra buoni e cattivi, mentre tutto ci crollerà addosso, quando tutte le fonti stampa, incluse quelle della famiglia del premier, si esprimeranno in un coro unanime, è allora che vedremo la censura e la morte di qualunque speranza di democrazia.

Calerà il buio, ci sono tutte le premesse e ogni forma di opposizione sarà denigrata, uccisa, volutamente eliminata. La nostra credibilità infangata, la nostra memoria storica trafitta, il nostro senso critico anestetizzato.

E’ il coro unanime, tutto va bene, va tutto bene, ora siamo felici, ora è tutta un’altra cosa, diamo fiducia, certo, diamo fiducia a gente che non è stata eletta da nessuno e che si autonomina ad amministrare la sorte di un paese, quello in cui vivo, spero, mi dispero, lotto e sogno, quello in cui leggo e racconto ciò che l’intelligenza mi impone di vedere, quello che da domani sarà in mano ad un governo di persone che sono calate dall’alto per decidere la mia sorte senza che io possa dirmi scontenta.

E vedo tutti quanti lì felici, qualcuno titubante ma in fondo è solo questione di dettagli, vedo casini con la sua bandiera in retro-intervista che parla a tu per tu con il presidente sarkozy e non credo possibile che disturbi solo me che lui si conferisca tanta autorevolezza dall’alto del suo 4/5 % nazionale (?). Chi è costui? Quale parte del paese rappresenta? E poi c’è bersani e tutta la sua banda di gente che raccoglie consenso spostando il culo sempre più a destra, dalle posizioni securitarie alla richiesta di interventi militari in val susa contro i movimenti no tav. Alleati di polizie e generali, gente che aveva deciso genova g8 2001 prima del governo berlusconi, quelli che hanno inventato i Cpt, poi diventati Cie, quelli che hanno fatto leggi e controleggi sulla flessibilità e sono quelli che vanno a braccetto con confindustria, svenduti a quella gente, ai ricchi imprenditori, ché dei lavoratori e dei precari se ne fregano. E poi? L’altro è di pietro che dopo il 15 ottobre invocava la legge reale, la fine dei diritti e della democrazia e chiedeva interventi repressivi contro quelli che avrebbero dovuto essere pronti ad indagini telepatiche preventive solo per aver pensato cose zozze sul governo. Poi c’è il partito di fini che ha fatto di tutto per spostare la discussione sulle puttane, sui bunga bunga, su tutto quello che poteva indebolire l’immagine di berlusconi per soffiargli lo scettro, perché di proposte alternative da fini, quello della bossi-fini, quello della destra europea alla sarkozy, non ce ne aspettiamo neppure una. E questi si ritroveranno a fare accordi con il pdl, che poi era la logica bipartisan che il pd ha sempre voluto, e tolto di mezzo berlusconi gli riesce facile e sarà difficile per noi trovare il modo di riemergere da tutto ciò che abbiamo previsto in questi anni e mesi di azioni e strategie che abbiamo analizzato un po’ per volta avendo chiaro che l’obiettivo sarebbe stato lo spostamento a destra di tutto l’asse politico/istituzionale, l’attuazione di politiche gravissime che peseranno sul piano economico e sociale su tutti noi, grazie alla shock economy, direttamente importata dagli stati uniti e utile anche in europa per fare un po’ quello che gli pare.

La shock economy è quella cosa che con lo spauracchio della crisi, l’illusione (il bluff) del crollo verticale, consente ai poteri forti di attuare selvagge speculazioni e gravissime politiche di privatizzazione. Naomi Klein ne parlava come modalità di instaurazione di regimi neoliberisti a seguito di grossi shock che potevano essere terremoti, disastri, tzunami, azioni terroristiche (strategia della tensione). Da noi è un dejà vù che ricorderete per il terremoto in abruzzo. Ora, assenza di scosse telluriche a parte, la dinamica dello shock è tutta esercitata in termini virtuali. Il terrore per le cifre, l’azzeramento, i crolli in borsa, l’evocazione della “emergenza nazionale” (in nome della quale si esigerebbe unità e accordo su qualunque cosa), lo spread o quel che è. La shock economy attuata con la complicità di mezzi di propaganda e partiti di stampo pseudo/progressista ha l’obiettivo di inventare parallelamente allo shock una finta soluzione, un motivo di gioia, una illusione di rinascita, un successo (la vittoria di un candidato progressista? obama? questo almeno è quello che ci dicono tutte le persone che realizzano #occupywallstreet. un governo di unità nazionale nettamente filointegralistacattolico/neoliberista? e noi faremo #occupycosa?).

Bisogna illudere la gente impaurita per lo stato in cui versa il paese che un uomo capace, forte, una figura autorevole e/o autoritaria, risolverà tutto. Bisognerà convincere la gente ad affidarsi come fanno i bambini dopodiché quella gente accetterà qualunque cosa. Affinché il piano sia completo bisogna anche fare in modo che la figura autoritaria succeda a qualcuno che nel frattempo sia stato definito (e sicuramente lo è e andava bene finché è convenuto) come gravemente lesivo per la democrazia. Bisogna sacrificare un soggetto X e Berlusconi è l’ideale, perché alla fine sebbene conscio del suo ruolo, troppo rozzo, tamarro, e troppo egocentrico per mettersi da parte. Perfetto per rendersi insopportabile. Ottimo per far credere che sia lui il vero nemico e dunque è la sua testa che bisogna offrire al popolo per fargli accettare con gioia cose anche peggiori.

E’ quello che avviene in ogni guerra imperialista, quando i poteri economici si insediano in territori e colonizzano dopo aver decapitato fisicamente o simbolicamente la testa o la statua dell’imperatore, del re, del dittatore, di colui il quale fino al giorno prima godeva di benefici e favori. Poi c’è un nuovo governo come per l’afghanistan che per le donne stabilì norme ben peggiori rispetto a quelle fatte dai talebani, e quel governo è collegato in tutto e per tutto a quei monopoli economici che ne decidono la nascita e la morte. Governi fantoccio in cui ciascuno conosce il proprio ruolo e che in realtà non rappresentano alcuna garanzia di progresso e di futuro.

Governi che in genere sopravvivono grazie ad un accordo con aree sempre moderate e integraliste che si concedono il privilegio di ledere un bel po’ di diritti civili in cambio del consenso all’altrui controllo dei settori economici e militari del paese.

Non è così incomprensibile, in fondo, ma mi chiedo, davvero è così difficile capire che quello che sta accadendo è qualcosa che nessuno di noi decide? Davvero non si capisce che un governo deciso dalle banche e dalle grandi imprese non c’entra nulla con la democrazia?

Non credo al coro populista che dice che un buon governo debba essere eletto dal popolo perché se le elezioni sono truccate il popolo non decide nulla, ma qui siamo addirittura oltre. Qui non ci sono state elezioni e stiamo accettando che delle persone mandate a commissariarci per conto della Bce amministrino una cosiddetta repubblica che avrebbe di suo una Costituzione con un presidente che dovrebbe garantirla e i parlamentari tutti. Quei parlamentari che se non fossero impegnati a contare soldi e privilegi dovrebbero dare tutti le dimissioni, adesso, subito, per mantenere fede al giuramento fatto su quella carta costituzionale che oggi come oggi, per quanto mi hanno insegnato gli studi di diritto, ti ci puoi pure pulire il culo.

E non è neppure che io sia una grande aficionados e pasionaria in difesa della costituzione ma è giusto per dire che quello che succede non è normale e mi dispiace, si, ma per motivi diversi io sono d’accordo con quegli screanzati del centro destra e devo dire che questo assomiglia ad un golpe, non contro berlusconi e il suo governo ma contro di me, di noi, dei cittadini e delle cittadine tutte, e dopo un golpe io non mi aspetto niente di buono e soprattutto niente di nuovo. Ma proprio niente. Niente di niente.

Qualcuno dica a quelli che celebrano festa che stanno partecipando alla scena di instaurazione di un regime peggiore del precedente. Qualcuno dica che le persone che stanno in piazza a cantare le alleluje somigliano a quelli che qualche tempo fa tiravano giù dal piedistallo la statua di saddam hussein. Qualcuno dica a quelli che cantavano Bella Ciao che l’italia non è liberata, semmai è consegnata in mano ad un oppressore straniero, la banca, la bce, che nessuno di noi ha scelto. Qualcuno dica a tutt* che questo è il momento di farsi sentire e di manifestare dissenso verso questa maniera di gestire la nostra vita, perché non siamo noi gli abusivi che calpestano questo Stato ma loro.

Qualcuno dica che non siamo noi le guastafeste perché non c’è nessuna festa e quello che vedete è un’illusione. Non è nulla. E’ solo un trucco che era prevedibile se aveste messo assieme tutto quello che è avvenuto in questi anni, dettaglio dopo dettaglio, senza lasciarvi anestetizzare e ipnotizzare da volgari imbonitori mediatici e politici.

Io voglio partecipare al cambiamento e non farò cori da stadio buoni per le tv compiacenti. Io voglio progettare e costruire un luogo che sia meraviglioso per me e per chi verrà dopo di me. Io non sarò funzionale a nessun potere e io, ancora, so dove sta la verità, la guardo tutti i giorni quando vedo che nelle mie tasche non c’è nulla, che nonostante la fatica mi tocca svenarmi per campare, che non ho futuro a meno che non lo sogno e me lo invento, che non ho diritto di dire e pensare nulla.

Io so tutto. Esattamente come tutt* voi. E allora perché non vi fermate un attimo a pensare?

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Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze, Scritti critici.


4 Responses

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  1. mariobadino says

    Come hai ragione… Ripubblicherò questo post!

  2. AnonJace says

    Dopo Silvio ci tocca il cetriolo globale http://www.youtube.com/watch?v=sjj5Qz8rkbo

  3. frapa says

    Lasciaci gioire un po’ pero’ 🙂

  4. Giovanni R. says

    Grazie fikasicula, grazie compagne di FaS.

    Ci fate sentire meno soli.

    Un abbraccio, Giovanni