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La caduta dell’imperatore e la misoginia

Articolo del Corriere. Brutto. Come brutti sono stati gli articoli di questo periodo che hanno denigrato tra tutti i fuoriusciti dal Pdl solo la Carlucci, con tutte le scelte politiche che non condividiamo e che non le perdoniamo, ché il solo fatto di essere donna di sicuro non la mette al riparo dalle critiche né può costituire il fatto caratterizzante che la classifica in quanto infedele tra gli infedeli, traditrice tra i traditori. Quella che merita la lettera scarlatta sul petto da parte dei vari Fede & company.

Dopo la traditora dovevano esserci ovviamente pure le “orfanelle”. Tanto per gradire, Perché di misoginia in Italia non ce n’è mai abbastanza e allora a poche ore dall’approvazione in commissione senato della legge sulla stabilità si decide di puntare il dito su una cosa che può occupare le pagine dei giornali per far maturare un po’ di sano astio, ché deve essere grande soddisfazione, senza dubbio, consegnare l’Italia ai titolari della svendita di tutti i beni comuni pur di vedere un po’ rattristate queste donne. E prepariamoci anche a fare dei bei roghi o a rasarle a zero, mi raccomando, che è buona abitudine delle rivincite tra donne e uomini di tutte le epoche, invece che preoccuparci del fatto che il pelo e contropelo lo stanno facendo a tutt* noi, giusto ora, in questo preciso momento.

L’articolo in questione è vomitevole, viscido, sogghignante. Se la Carlucci è traditrice queste sono “troppo” fedeli e leali e non si capisce dunque se si tratta di una risposta, sempre avvalendosi dell’uso delle donne, a Fede&company o se si prosegua in direzioni già percorse per acchiappare ancora audience su un tema che solletica morbosi pruriti.

Sulla bacheca facebook di Malafemmina il thread parte così:

Ora che lui è in caduta libera il corriere può procedere al dileggio delle fedelissime. Non dovrebbe ma il tono di questo articolo mi procura un enorme disagio. delle tante cose che ci sono da dire oggi sulla situazione e sul governo bisogna proprio andare a infierire contro ‘ste donne?

Cristina dice:

fa il paio col fatto che cani e porci siano usciti dal PdL andando opportunisticamente in altri partiti, ma l’eco mediatico della cosa c’è stato solo con la Carlucci – la quale di fatto meriterebbe una pedagogica critica a prescindere, ma non c’è dubbio abbia avuto tale trattamento proprio in virtù del maschilismo più becero che domina tanto il governo quanto l’opposizione.

D. D. èd’accordissima. perché devono essere tacciate di opportunismo solo le donne, i loro colleghi maschi si arruffianavano al premier per le stesse ragioni, e avrebbero pure dato il culo, se lui sarebbe stato incline.

Barbara:Si, però andatelo a dire alle ricercatrici, ragazze che si sono fatte un c… così a studiare, che non trovano lavoro o guadagnano un quinto di quelle (omissis). Con tutto il rispetto per chi si guadagna onestamente il pane lavorando sulla strada.

Malafemmina:

Barbara a me da fastidio che si chiamino in quel modo. mi infastidisce davvero. e voler dare delle zoccole alle donne cercando di creare fratture tra le categorie femminili facendo la differenza tra donne perbene e permale lo trovo speculare a certe modalità normative che costringono tutte, me compresa, a ruoli e comportamenti più o meno leciti per i parametri della binetti o della bindi. e se non ci fosse un pregiudizio solo contro le donne, come quelle che vengono lapidate con astio in giro per il mondo, non si sarebbe puntato il dito contro le donne ma anche contro gli uomini che sono “zoccoli” altrettanto e che al cavaliere hanno svenduto tutto per una posizione di prestigio. com’è che non c’è la sfilata dei maschi plurilaureati e scavalcati da impiegati dei gruppi imprenditoriali del premier?

D.D. risponde:Non dico che sono nel giusto, ma sono esattamente la stessa cosa dei maschi, non c’è differenza nell´opportunismo maschile e femminile, e non ha senso evidenziarne uno sopra l´altro, fanno schifo tutti e due. Ma la logica di puntare sempre il dito sulle donne semplicemente non ha senso.

Roberta:

Ditelo alle ricercatrici? Io tra poco sarò una ricercatrice precaria, ma questo non mi mette al riparo dal provare fastidio nel sentir chiamare zoccola una donna per offendere la sua pur biasimevole condotta politica. Il punto è che questo termina richiama alla mente una mentalità maschilista vecchia come il tempo per cui una donna dalla libera condotta sessuale deve essere condannata…c’è un significato storico e sociale dietro questo termine carico di conseguenze per tutte noi…perché non si utilizzano gli stessi epiteti per offendere gli uomini politici? Ho affrontato l’argomento qualche giorno fa su un profilo di un gruppo di persone di sinistra, molto impegnate nel sociale, ma questo purtroppo non gli ha evitato di cadere in simili (come chiamarli?) “errori-orrori linguisti”. E sapete che mi hanno risposto? Che dietro l’utilizzo del termine zoccola, c’è dell’ironia (la barca affonda e quindi zoccola è il femminile di topo di fogna, più o meno questo tipo di ironia?!). E inoltre che le questioni semantiche di genere, mi hanno scritto, oggi non sono un’urgenza, rispetto ai problemi creati dalla finanza e crisi globale (sic!). Anche questa risposta purtroppo richiama alla mente un atteggiamento politico nei confronti delle femministe, vecchio come il mondo…scusate se mi sono dilungata.

Margherita:che articolo viscido. sentir dare della puttana (nonchè ovviamente della stupida ignorante capace solo di risolini idioti) non è mai stato così fastidioso come con questo tono scherzoso e divertito, viscido.

Valeria:concordo con te, Malafemmina. Poi mi scoccia questo infierire sulle donne da parte delle donne. Leggo sui social network: “non vogliamo più minettismi!, “vogliamo donne al governo competenti”… al di là del fatto che raramente un governo mi rappresenta, non capisco perchè un posto in un governo le donne se lo meritino solo se capaci e competenti. Ci sono e ci sono stati tanti uomini incapaci, incopetenti e stupidi, che una donna incompetente e stupida, si merita tanto quanto loro di stare lì. Ma no, invece, lei viene additata come comprata, asservita… gli altri, no? Anche qui, le donne infedeli. E quanti politici infedeli ci sono stati? Però loro non erano inscritti in una categoria di genere. (che noia! che barba!)

Bruno:Sono molto contento da “malafemmino” della nota su quell’articolo di merda. In questi anni ci sono cascati in molti nel sarcasmo e nelle battutine sessiste, anche alcuni insospettabili. Sarebbe ora di cancellare certi termini e certe definizioni dal lessico.

E voi che ne pensate?

Posted in Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Selene says

    Ohhhhh finalmente leggo quello che vorrei scrivere anche io in replica a mille pagine Facebook, mille articoli di giornali, e commenti dal vivo!

  2. cybergrrlz says

    cara Carol,

    dicci pure cosa ti interesserebbe sapere e noi ti diciamo tutto. osserviamo i media italiani da anni e abbiamo scritto tanti post in cui verifichiamo puntualmente la misoginia tra titoli e testi di articoli o nell’immagine televisiva. noi ci occupiamo più del web naturalmente. un abbraccio anche a te. Cg

  3. carol v. says

    Fondamentali le osservazioni, grazie. Svolgo la mia ricerca su donne politiche e media qui in Brasile, e mi interessa molto capire come la stessa questione si presenta in Italia. Ho scritto qualcosa sul tema qui: http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=8460 Mi farebbe piacere avere il vostro parere. Vi abbraccio!