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#occupy cervello: nulla da festeggiare!

Sarà che noi oramai facciamo #occupy-skype da quando siamo tornat* dal feministblogcamp (*fikasicula* tiene continue conferenze stampa, cercatela e vi elargirà succose ricette su come si procede alla cottura del gelo di mellone).

Sarà che ci si preparava ad essere indignados pure per l’unghia incarnita, anzi soprattutto per quella. Ma questa calma piatta di questi giorni un po’ ci inquieta. Va bene la prudenza, ammettiamo pure “il senso di responsabilità” evocato da gente che la guardi e si vede bene che si droga pesante già dalla colazione. Ammettiamo tutto. Ma festeggiare proprio no.

Cioè, parliamo delle testate di certi giornalacci, che noi li conosciamo bene, che c’hanno sfrantumato le ovaie per mesi e mesi nel senso che l’indignazione era cosa buona e giusta, tre ave marie, e quattro padre nostro, tu che sei nei cieli e liberaci dal premier, amen. E noi avevamo avuto più d’un sospetto quando la lotta in piazza si nutriva di parole proprie e i giornalacci già ti davano dell’anarchica/insurrezionalista/valsusina/fihasicula/impellicciata/grecoromana/blackbloc e pure tendente a metterci le corna all’ex marito.

Ovvero, l’indignazione è giusta quando è teleguidata. Se è indignazione do-it-yourself non se ne parla. E ora che c’abbiamo il cambio di governo con un tale che giuro non si capisce da dov’è uscito ma che sicuramente piace a confindustria, alle banche, a tutto l’ambaradan della moneta in tasca a quelli che per il culo ci piglian sempre, noi festeggiamo?!?! E che cazzo c’è da festeggiare?

Cioè, ti dicono che ti sputano fuori un tizio che s’è scazzato con la Merkel dicendole che c’ha il culo grosso e poi ha scazzato con tutti gli altri per i motivi più svariati, e che rassicurante, per i mercati, certo non è, nel senso che c’ha sempre quell’arietta da furbetto che pensa ad essere solvibile per se’ ma dell’italia tutta è da mo’ che se n’è fregato, insomma ti dicono che quello se ne và e piazzano uno che è pure peggio di lui, perché è più *credibile*, c’ha sostegno, è lui la banca, mica pippoli, e festeggiate?

I titoli dei giornali plurindignati mo’ non s’indignano più. Sono tutti festeggioni e per fare rima, se non fosse sessista direi che faranno la figura dei coglioni, ma non lo dico ché tanto poi vorrò vedere come faranno a giustificare il fatto che alle prossime elezioni il centro destra vincerà ugualmente perché la gente, quando parlerà di tagli e tasse e avanzamenti dell’età pensionabile e poi della militarizzazione della Val Susa e della vendita dei terreni a demanio pubblico e della svendita dei beni tutti per essere garante del debito italiano, il debito che hanno fatto i porci, perché io non l’ho mai fatto, quella gente lì si ricorderà la faccia dei triumviri del cavolo, i centri e sinistrati e cattomischiati, che non vedevano l’ora di togliere il comando a Berlusconi per fare esattamente quello che avrebbe fatto lui (e pure peggio!).

Peccato, per davvero, lo spreco dell’indignazione, e dall’esterno senti vocine flebili e composte, a parte qualcheduno che chiede le elezioni subito. Tutti a battersi il petto e a guadagnarsi la gloria, perché l’italia sprofonda e allora si scoprono bagnini giusto loro che non sanno neppure nuotare.

Che c’è allora da festeggiare? Che ci si guadagna con la consegna dell’Italia in bancarotta a questa gente? Faranno leggi assurde in quattro e quattrotto, ci segheranno la vita, ancor di più, in nome dell’austerità, i diritti dei lavoratori spariranno, le donne saranno massacrate in nome del welfare, pensione a settantanni, chissà che altro si inventeranno, e quelle che già una pensione ce l’hanno tremano perché pensano che tra poco sarà lì che andranno a ravanare.

Cioè: sarebbe questo il momento di indignarsi, no? Per dire che berlusconi o monti le cose non possono deciderle sempre loro. Occupy piazza, parlamento, strade, occupy-yourself, occupy-cervello, occupy almeno il cesso di casa tua ma cazzo occupy qualchecosa invece di stare a sogghignare come un deficiente (o una deficiente, e scusate il maschile inclusivo) perché t’hanno drogato di minchiate e t’hanno fatto credere che il nemico tuo era berlusca. Lui è un uomo solo, e dietro c’è tutto il resto. Tolgono la sua faccia, dopo avergliela inzozzata, che non mi frega un tubo se è candido come un giglio oppure no, perché a ‘sto punto il problema non è questo.

Occupy redazioni dei giornali che fino a un giorno fa ti mostravano la foto di berlusca con la palpebra calata, la faccia da tossico e la tristezza nelle orecchie e ora spargono foto di ‘sto tizio, quello nuovo, con le mani aperte come il cristo, lo sguardo rivolto al cielo, in segno di accoglienza e di serenità. Ed è tutta comunicazione ragionata. Ce lo devono fare piacere, non c’è dubbio. E se non ci piace sono cazzi. I manganelli manganelleranno, le polizie polizieranno, la repressione reprimerà e noi la prenderemo sempre in quel posto.

Lo dico da donna che non può fare neppure occupy-utero, visto che c’è sempre qualcuno che ne avanza la proprietà. Smettiamo di festeggiare o festeggiate con moderazione, insomma non vi ‘mbriacate che la lotta e lunga e dura e servite lucidi.

Vi ricordate com’era la storia del cavallo di Troia, si? Neppure quella? Allora cominciate a leggere l’Eneide. Ché forse per il prossimo secolo ce la facciamo…

—>>>Occupyquarchecosa.bho

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.


2 Responses

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  1. antonella says

    Come non ce la ricordiamo: timeo danaos et dona ferentes.

  2. germana says

    grazie per questo lucido intervento. condivido appieno.