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Roderigo&Kalandar propongono la canonizzazione di Franca Viola (Sigh!)

961franca_viola_2Guerra all’ultimo post. Per chi si appassiona a queste cose. A chi non interessa passi oltre. Sono risposte dovute ma è dibattito di bassa Lega.

Kalandar, amica di Roderigo, interviene ancora su Metaforum e subito Roderigo ripubblica sul suo blog (a proposito, abbiamo scoperto che di blog e spazi in rete Roderigo, colui al quale piacciono le Geishe, ne ha parecchi, tutti per niente interessanti ma si impegna, effettivamente 😛).

Kalandar, come d’altronde Roderigo, ha la capacità di leggere e proiettare su ciò che FikaSicula scrive grandi paure, visioni apocalittiche, di morte, distruzione, fine dell’umanità, strage di donne dappertutto.

Colpo su colpo, cara, ricordi?

Inizi male. La polemica è stata ingaggiata da Roderigo, te e una serie di altre persone contro FikaSicula a proposito di Finché Morte Non Vi Separi. Se non aveste ingaggiato una guerra per imporle il vostro metro narrativo sulla questione della violenza lei non avrebbe mai neanche saputo della vostra esistenza. Com’è andata si spiega, infatti, perfettamente QUI. Dopodiché siccome è necessario delegittimare FikaSicula associandola a contesti vari vi siete messi un po’ a sparare nel mucchio e il mucchio dice la sua, prescindendo da FikaSicula e prescindendo da FaS (a proposito, ancora non ci è stato detto perché le donne del Movimento Femminile per La Parità Genitoriale, ree di aver firmato e supportato la nostra petizione contro la violenza di genere, sarebbero tanto cattive).

Poi: “violenza maschile” significa che la violenza attiene ad un preciso genere. Viene attribuita a quel genere. Ogni contestazione viene fatta a quel genere. Non si tratta di cultura, patriarcale, del possesso, di quel che vuoi, ma di un “maschile” rigorosamente violento. Questo è quello che dice chiunque risolva la questione della violenza secondo una teoria biologicamente riduzionista che vede ancora il mondo diviso in maschi e femmine con stereotipi sessisti annessi (uomo cattivo, violento, guerrafondaio, donne con istinto materno, votate alla cura, angeliche creature dell’universo). Questo è quello che voi dite. Se questa non è criminalizzazione stereotipata e sessista di un intero genere che parte dall’assunto che gli uomini per “natura” sarebbero tutti violenti così come le donne per “natura” sarebbero tutte non-violente, dimmi tu cos’è.

L’analogia corretta è che la violenza di genere attiene ai ruoli di genere, quelli attribuiti per cultura, e incastra ogni genere, uomini inclusi, a interpretarli. La posizione di dominio perpetrata a partire da quella cultura viene veicolata da ogni genere, donne incluse, che educano i bambini a essere machi, bulli, tanto quanto lo fanno certi uomini. Il mondo che ti si presenta dinanzi è fatto di persone che hanno tutte responsabilità precise e che non sono assolvibili in base al genere. O si vorrebbe negare che esistono donne che diffondono stereotipi sessisti a piene mani, che sono omofobe, violente? Questo si chiama negazionismo, direi, e deresponsabilizzazione di massa. Personalmente gradirei non essere deresponsabilizzata, grazie!

In quanto a Roderigo nessuno lo insulta. Le nostre sono “critiche politiche” al pari delle sue e ancora è lui che è in polemica pretestuosa e delegittimante con noi e non il contrario. Noi abbiamo risposto dopo mesi e mesi di post accompagnati da discussioni denigratorie sul vostro forum e su tutta facebook. Abbiamo risposto tra l’altro tentando di disinnescare e di riportare il dibattito su un piano quantomeno politico dato che era solo orientato in termini personali.

Il signor Roderigo può avere una opinione su quello che gli pare ma di fatto è lui che nega a FikaSicula di avere una opinione su un femminismo che non somiglia al suo. Suo di Roderigo. E’ lui che la delegittima costantemente e che nega a lei il diritto di dirsi femminista. E’ lui che la colloca politicamente dove lei non starebbe mai. Lui stringe attorno a FikaSicula, e continua a farlo, il perimetro dell’unico femminismo che lui concepisce (che poi è quello radicale della Dworkin, antiporno, antisexworkers, antislutwalk, anti-tutta la lunga serie di femminismi che si sono sviluppati dagli anni 80 in poi) tutto proteso a santificare le vittime e a colpevolizzare, patologizzare, demonizzare le donne che non si dichiarano tali.

E’ lui che impone a noi tutte di leggere il fenomeno della violenza sulle donne alla sua maniera, sua, di lui, un paternalista che esige che le donne, ecco, ed è questo il punto, siano tutte martiri, è lui che vuole le Sante Maria Goretti, come immagino anche tu voglia la stessa cosa, giacché ne parli, perché senza il martirio il ruolo di tutori e paternalisti non avrebbe senso. Cosa farebbe un Roderigo qualunque se una vittima dichiarasse di voler autodeterminare la propria lotta e la propria liberazione? Delegittima, criminalizza, toglie patentini femministi, si fa tutore della parola pubblica delle donne per toglierla o restituirla quando e a chi piace a lui. Di fatto, cara, lui in questo momento dà voce a te perché gli somigli e la toglie a noi tramite te perché abbiamo tutt’altra opinione. Lui è quello che pretende di sapere cosa è bene per noi, renditi conto. Non pensi che questo uso sovradeterminante della parola pubblica delle donne sia un tantino patriarcale? Noi si.

La storia degli Israeliani viene fuori perché il tuo amico ha messo in discussione una cosa scritta da FikaSicula a proposito dell’uso del Femminicidio come brand perché la parola Brand l’avrebbe usata il Giornale. Così ho risposto:

Ridurre poi tutto il ragionamento che FikaSicula fa in relazione alla violenza sulle donne usata come Brand, da Snoq e altri soggetti che su quel tema continuano a farcisi campagne elettorali, sulla pelle delle donne uccise, ad una similitudine con Il Giornale, fa il paio con quelli che ad ogni persona che difende i palestinesi dicono che sono antisemiti. Stessa reazione dogmatica. Stessa intenzione di delegittimare in origine ogni ragionamento tirando fuori olocausti e massacri, che ci sono stati, per zittire ogni obiezione politica e ogni forma di opposizione critica. Potremmo quasi dire che i talebanismi di un certo modo di vedere la lotta contro la violenza sulle donne oramai sono identici alla politica degli Israeliani che criminalizzano un intero popolo e tacciano di terrorismo e antisemitismo chiunque dica loro che stanno compiendo una seria e autoritaria violazione dei diritti umani.”

Non ho poi ben compreso la tua obiezione al Donnismo ma a parte dirti di leggerti bene quello che FikaSicula ha scritto per obiettare con più argomenti, giacché dalla tua banalizzazione intuisco che non hai compreso molto, quello che posso dirti è che io la trovo una lettura interessante. Molto. E realistica. Senza la quale non comprenderei come mai quel che dici tu somiglia pericolosamente a quello che dicono le Snoq, per esempio. Dite le stesse cose. In quanto donne.

Dopodiché c’è tutto il solito abc sulla vostra, vostra di un intero gruppo, concezione della questione della violenza sulle donne. Qui a noi piace essere concrete e quello che leggiamo è tanta fuffa. In soldoni, la vostra proposta qual è? Obbligare le donne con la tortura a denunciare? Rinchiuderle in una stanza finché pentite non dichiareranno di essere state a lungo collaborazioniste col nemico? Fare loro, come dice FikaSicula, il lavaggio del cervello di modo che poi verranno fuori dalle vostre stanze con una percezione della violenza che somigli più alla vostra? Fare cultura cos’è per te? Rieducare le masse femminili un po’ alla Goebbels secondo quello che è il tuo livello di percezione della violenza? Facendo in modo che tutte sentano uguale indignazione nei confronti di ciò che infastidisce te?

Non ho davvero ben capito, Kalandar, dove vuoi andare a parare con ‘sti discorsi su innocenza o colpevolezza delle vittime. Nessuno credo abbia mai diviso così nettamente il mondo come fai tu che vedi le cose solo per schemi dicotomici. Buone e cattivi e se non sei completamente buona allora sei cattiva. Capisco la tua difficoltà a guardare le cose in modo più complesso e ad elaborare una notizia fondamentale: lo schema netto di divisione tra buoni e cattivi, tra bene e male, al mondo, non esiste. Mi spiace dover essere io a dirti che babbo natale è una invenzione ma evidentemente mi tocca. La dicotomia santa/puttana va superata anche per quel che riguarda le vittime di violenza (ché se non sono vittime le consideri complici, pericolose e cattivissime o malate, no?).

Dunque, se ho capito bene, per te e il signor Roderigo: la vittima deve essere una martire e già che tirate in ballo il Forum Maschile, al quale ci associate a forza (magnanimi!), mi pare che neppure loro parlino di Santa Maria Goretti. Anzi. Dicono che Roderigo abbia una visione della vittima “mistica”, di una purezza estrema, che con il suo sacrificio salva il mondo. E questa visione misticheggiante e pura della vittima la vediamo anche noi in Roderigo (oddio!!! un punto in comune con il Forum Maschile…) al punto che abbiamo promosso in tempi non sospetti la campagna Corpi Liberati contro la Violenza sulle Donne. Liberati. Sessuati. Sporchi. Che ancora, pur se vittime, mai vittimiste, scelgono cosa fare del proprio corpo.

Dunque è dalle vostre parti che si celebra la beatificazione delle vittime, dove la militanza contro la violenza sulle donne è contrassegnata da aureole visibili a distanza e dove l’uomo, sedicente femminista, che tenta di delegittimare le donne che non declinano il femminismo come dice lui, non per nulla sembra un prete, laico, ma pur sempre un prete a sorveglianza del dogma e dell’ortodossia femminista.

Infine arriviamo al punto, perché lo so che è quello che vi smuove le viscere, che fa dire alla tua amica che bisogna sparare a FikaSicula, virtualmente (con le parole, certo), prima che apra bocca, e che più volte vi ha fatto scrivere qui e là sul vostro Forum che bisogna più o meno fermarla perennemente contestarla perché sarebbe pericolosa.

E il punto è che tutta la tua articolata (complimenti per lo sforzo e la civiltà, finally!) opposizione si basa su una verità fasulla. FikaSicula non ha mai scritto di perdono e preghierine a fine vita di una vittima di violenza. Non c’è discorso più laico e autodeterminato del suo. Lo spiega chiaramente QUI dove lei dice esattamente il contrario. Siete voi che esigete atti di contrizione, prove di fede, intepretazioni di un copione preciso che metta la vittima dove deve stare la vittima e il carnefice dove dovrebbe stare il carnefice. Siete voi che leggete il gesto di Franca Viola, nostra correggionale della quale andiamo orgogliose, come fosse, quello, un atto che la rende impareggiabilmente santa, la vostra santa, quella alla quale potrete portare fiori e dedicare iconcine, quella sulla quale chiunque potrà sviluppare un marketing antiviolenza basato sulla libera scelta di una donna che è stata rapita, stuprata e si è ribellata alla norma che la obbligava al matrimonio riparatore.

E a questo proposito, davvero, ti suggerirei di informarti bene prima di pronunciarti su questo perché, giusto per dire, una nostra cara amica che un tot di anni fa fu obbligata a sposarsi per riparare la fuitina e una gravidanza indesiderata, quando tentò di ribellarsi si trovò di fronte innanzitutto la madre, poi la zia, poi la sorella, infine, solo infine, il padre. Perché noi ci siamo ribellate tutte quante al sistema patriarcale che ci ha fottuto infanzia e adolescenza e quel sistema è fatto di precise responsabilità di chiunque, donne incluse. In questo contesto i tutori che dicono di voler importi scelte per il tuo bene impariamo a riconoscerli subito (grande scuola, vieni a farci un giro!), così anche le tutrici che prestano voce ai tutori, paternalisti e patriarchi, per legittimarli a imporre le loro regole sulla nostra pelle.

La lezione di Franca Viola, quella che noi abbiamo imparato e che voi non avete imparato affatto, è che la lotta parte dal basso, sempre, da una esigenza autodeterminata, in contrasto con il sentire dominante, senza accettare di seguire consigli di nessuno, avendo tutti contro, fidandosi solo della propria percezione, a fronte di un esercito di persone che tenta di rieducarti a sentire e percepire, come scrive FikaSicula, come copione impone.

In quanto alla vendetta, immagino, da quel che leggo, FikaSicula parla di vendetta sociale. Sui carnefici si esige siano disponibili a farsi linciare dalla gente come voi, dal pubblico, dai lettori, dagli appassionati di Quarto Grado e delle trasmissioni di Barbara D’Urso. La vendetta è sociale, è un’esigenza di catarsi, è l’obiettivo contro cui scagliare il medioevo di ritorno fatto di mostri e demoni e possedute da esorcizzare, è voi vorreste che quella vendetta fosse compiuta grazie alla legittimazione da parte della vittima che giustamente, a volte, vi fa una pernacchia e decide per se’ come risolversi la questione.

E sui reati, si, mi fa piacere che sei così in contatto con la questura. Noi un pochino meno, in effetti. Dicci, dunque: se lei non vuole denunciare la obblighiamo? Se non vuole denunciare le diciamo che sono cazzi suoi?

E’ mai possibile che una donna come te che si definisce femminista e che si permette, come Roderigo, di togliere il patentino femminista e di scomunicare FikaSicula compia ragionamenti così grossolani? E’ mai possibile che l’unica cosa che sapete fare è il megafono istituzionale? E le vittime? Ce l’hanno un proprio sentire oppure no? Non vi interessa? Avete mai pensato che sia necessario ascoltarle ed essere disponibili ad aiutarle, invece che patologizzarle e censurarle, a recuperare voce, ad autorappresentarsi e a riappropriarsi del proprio diritto di decidere autonomamente per se’? Ma se è vero, come è vero, che le vittime di violenza vengono fuori da una situazione di subordinazione in cui la loro parola non contava nulla, giusto voi che dite di volerle aiutare come prima cosa cosa fate? Negate loro diritto di parola e le delegittimate se non dicono e non fanno quello che volete voi?

Allora quel che fate, spiace dirlo, ma è da irresponsabili. Perché uccidete le vittime due volte. Anzi. Quando sono morte vi facilitano il compito perché potete parlarvi addosso e raccontare le vostre belle favole fatte di mostri, orchi cattivissimi e sante vittime martiri come Maria Goretti. Quando sono vive, invece, le scomunicate o le considerate un po’ malate se tentano di trovare soluzioni proprie.

E si ritorna al complesso della colpa, vero Roderigo? Dunque che si fa? Rinchiudiamo in un reparto psichiatrico le donne che non vogliono denunciare?

Proposte concrete, su, che qui abbiamo un sacco da lavorare. Proposte. Per risolvere la violenza. Prevenirla e ragionare di cultura. Quella vera. Perché siete tanto bravi a censurare le conclusioni altrui ma non ci avete ancora detto qual è la vostra posizione. Fin’ora registriamo che il vostro punto di vista è “Non stiamo dove sta FikaSicula“. E’ pur sempre un inizio ma, capirete, che non è abbastanza.

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