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Il grande complotto ordito da FikaSicula

Giusto per riassumere il chiacchiericcio sparso che si diffonde per la rete. Quel che si dice di lei.

Ricorrono i termini “guerra”, “artiglieria”, “armi”. Perché qui si tratta di barricate in piena regola.

artiglieria

Dunque: questa signora ritiene che la sua guerra sia contro la “violenza maschile”. Indossa l’armatura e combatte. Una roba dignitosa, che credete. La sua collega di Forum nel frattempo è già pronta a sparare. A FikaSicula. Prima che apra bocca. Però virtualmente, eh, non sia mai che non ci si capisse su questo punto.

Sono convinte che lei sia una propagandiera (dico bene? sarebbe questa l’accusa?), una penna mercenaria, una che non scriverebbe in nome di una sua personale idea ma per conto del nemico. FikaSicula, che nel suo blog, quello in cui si è autoesiliata, dice “verso la fine della guerra fredda (e pure calda) tra i sessi” a qualcuna sembrerebbe armata. E dire che l’accusa semmai potrebbe essere di diserzione e così in effetti pare. Ma lei non può esporre sue opinioni sulla questione, firmare assieme a noi altre petizioni che parlano curiosamente di Violenza di Genere, non può fare proprio nulla perché se non pronuncia esattamente il verbo che parla di “Violenza Maschile”, pur essendo una che la violenza la conosce e l’ha analizzata in tutte le sue forme, viene tacciata di negazionismo.

Quindi, badate bene, la battaglia contro la violenza sulle donne è ostaggio di questa idea precisa e chiunque declini la questione in modo diverso, sicuramente avrà un secondo fine. Che diamine. Perfino su Bollettino di Guerra c’è il sospetto che contare le vittime di femminicidio, violenza di genere, sia una attività portata avanti per distrarre. Che strano: negare la violenza sulle donne contando e analizzando i delitti di violenza sulle donne. Sono diventate proprio brave queste negazioniste, eh? Le prime al mondo che dicono che la violenza sulle donne esiste ed è pure tanto più complessa. Molto di più che parlare di Femminicidio, cosa che oramai pronuncia chiunque e la pronunciano quelle che lei chiama Donniste per orientare la discussione su questioni che andrebbero trattate assai diversamente.

L’accusa ha una origine precisa. A queste persone non è piaciuto Finché Morte Non Vi Separi. E’ lunga da spiegare ma quello che dice quel racconto lei lo sintetizza qui. Lei dice che una donna che subisce violenza prima di essere vittima deve essere riconosciuta come soggetto autodeterminato. Non può essere istituzionalizzata, psichiatrizzata, non può esserle tolto il diritto di viversi la sua fase di conflitto, inclusa la co-dipendenza prima di un più definitivo distacco. Le dissero che scrivere quelle cose fosse pericoloso, perché la vittima non può avere titubanze in corso d’opera. Non può riappropriarsi di un modo per risolvere la questione che non passi dall’autovittimizzazione. Deve dare soddisfazione a chi la tutela, legittimare voci e presenze che vogliono linciare la persona che picchia.

Metti assieme questa cosa al fatto che ad un certo punto FikaSicula, dopo anni trascorsi a studiare quei linguaggi e quei problemi, decide di andare a parlare con antifemministi e padri separati, quelli che nella rete vengono identificati con pochi individui ma che di certo sono tanti di più e non si esprimono decisamente tutti a rutti, anzi, e lì c’è altra gente che decide che quel progetto di comunicazione abbia una origine precisa. Perché una donna autodeterminata può mai voler raccontare una cosa del genere? Ma certo: per rendere un servizio ad antifemministi e padri separati. Chiarissimo.

Ma c’è di più.

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C’è chi decide che sia diventata Pro/Pas, ma lei continua a sostenere che la psichiatria le fa letteralmente schifo e che prima che ci sia qualcun@ che arrivi ad usare quella sindrome per dirimere conflitti su questioni di affido vorrebbe analizzare, studiare, come fa sempre, e tentare di capire come si possa prevenire. La prevenzione del gruppo Anti/Pas è presto detta: i padri separati che chiedono l’affido sono tutti pedofili/violenti, le mamme che evitano di fargli vedere i figli fanno benissimo, dunque rimane che qualunque uomo separato non può mai dire che ha incontrato nella vita una donna stronza perché la donna stronza troverà una specie di tutela morale che le consentirà di opporre la sua santità a qualunque protesta fatta dal suo ex. E poi, insomma, i figli devono stare con le mamme e i padri devono solo pensare a mantenerli ed essere puntuali con gli assegni aspettando la visita settimanale o quindicinale per incontrarli. Parlano anche di “lobby” dei padri separati e per quel che abbiamo capito la lobby è fatta di tanti gruppi sgarrupati che certo, alla bisogna, diventano gruppo di pressione per ottenere delle migliorie legislative, come la “lobby” delle donne contro la “violenza maschile” giustamente tenta di ottenerne per salvaguardare i diritti delle vittime di violenza.

Insomma, da quel momento ogni cosa scritta e fatta da FikaSicula viene guardata con sospetto. Scrive una storia, un racconto, come ne scrive tanti, e si decide che sia perfino associata ad una organizzazione di estrema destra.

Le critiche non sono critiche. Parte un linciaggio in piena regola. Su facebook esigono che FaS prenda le distanze da Finchè Morte Non Vi Separi. Esigono che FaS prenda le distanze da FikaSicula. Lei mostra la tetta e dichiara la sua morte simbolica. Dopodiché si allontana e si fa un altro blog affinché ci lascino in pace. Comunque non avviene perché da quel momento in poi la ricchezza di espressioni di diversità espressa su FaS non si può più manifestare. Le discussioni sono intrise di accuse. Portare avanti confronti tra diversissime opinioni, così come avevamo sempre fatto, peraltro riportandole sul blog mostrando tanta ricchezza di contenuti, non fu più possibile. L’animosità, l’astio, di chi proponeva come unica chiave di lettura quella della “violenza maschile” era senza possibilità di dialogo. Avevano ragione loro e chiunque altr@ la pensi diversamente diventa automaticamente pro/violenti. FikaSicula li definì dogmi e talebanismi e osservare senza alcuna remora queste questioni intuendo la deriva scivolosa e autoritaria intrapresa, non fu quasi per lei possibile. Qualunque cosa lei diceva (e dice) era (ad è) assunta con un pregiudizio senza eguali.

Perfino le sue posizioni da sempre libertarie sulla non censura (e chi ha letto FaS in passato sa che non sono posizioni affatto nuove, come d’altronde tante altre) diventano segno di asservimento al maschilismo al punto che c’è chi sulle proprie bacheche facebook la chiama “cacciatrice di streghe”.

insulto

Frasi di questo genere (le più eleganti che abbiamo letto nei suoi confronti) sono state più o meno all’ordine del giorno per tanti mesi. E’ dileggio continuo. Interventi offensivi su bacheche di altre persone che parlano con lei. Biografie non autorizzate per descriverla per quella che non è. Una pioggia di insulti e sospetti e processi alle intenzioni per qualunque cosa scritta, detta, perfino pensata.

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In ultimo abbiamo fatto una petizione. Che sarà mai una Petizione contro la violenza di genere? E pure questa viene addirittura sconsigliata con prese di distanza di questo genere perché dietro di noi, che scopriamo di essere diventate un’associazione senza accorgercene, ci sarebbero dei movimenti violenti.

Aggravante, poi, il fatto che hanno firmato e pubblicizzato la Petizione niente di meno che quelle grandissime “violente” delle ragazze del Movimento Femminile Per La Parità Genitoriale. Che poi sono anche le nuove compagne dei padri separati. E il punto è che questa cosa gli ha interrotto due o tre certezze. Perché il mito è che padri separati e perfino nuove compagne sarebbero una specie di banda armata pronta a far fuori tutte le povere mamme e donne in circolazione. Invece chiacchierano con le femministe e firmano e pubblicizzano una petizione che parla di Violenza di Genere, violenza a gay, lesbiche, trans, cyberstalking, alfabetizzazione digitale, donne migranti sottoposte a violenza dalle Istituzioni, prevenzione invece che repressione nei casi di violenza, e allora per lasciare intatto il mito bisogna dire che è la Petizione ad essere sospetta.

Siamo un po’ stanche, lo è sicuramente lei. Stanca di non poter esprimere un’idea senza che si dica che sarebbe una specie di criminale. Stanca di scrivere un racconto e che ci sia qualcuno che deduca sciocchezze su sciocchezze. Stanca del dileggio quotidiano e insistente, delle risatine sarcastiche nelle bacheche facebook, dell’astio, del livore, del rancore immotivato, delle discussioni che le vengono dedicate da donne che si sono sentite tradite, persone che fino a l’altro ieri le dichiaravano amicizia eterna e il giorno dopo, per una differenza di opinioni, l’hanno bannata e fanno like e condividi, soddisfatte, su gogne senza fine. Stanca di dover giustificare ogni azione e di dover masticare fango quasi ogni santo giorno.

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Cos’altro si dovrà aspettare? Viene definita come legata a gruppi pericolosi, violenti, addirittura una che difenderebbe stupratori, che non avrebbe diritto di parlare di femminismo con altre femministe, perché c’è tutta questa gente, Anti/Pas e seguaci della corrente contro la violenza maschile che la ritengono pericolosa. Preoccupante. Da “criticare”, “colpo su colpo”. Sarebbe armata e al servizio di soggetti che vengono demonizzati a propria volta. Sarebbe una che ha venduto l’anima al diavolo, perciò i vade retro satana non si contano. Ogni sua opinione politica bisogna osteggiarla con pregiudizio perché il retropensiero è esattamente quello di cui sopra chiaramente sintetizzato ed espresso senza giri di parole. Tutta ‘sta gente s’è fatta mille film per via di un pregiudizio, non ha capito niente e spara sciocchezze tirando a indovinare, immagina che dietro ci sia un grande complotto di distruzione delle anime belle che lottano contro la violenza sulle donne e delle persone che si occupano di anti/pas, e poi saremmo noi le complottiste

Cos’altro si dovrà aspettare? Denunce per farla stare in silenzio? Censure preventive? Mobbing? Ancora ostracismo? Punizioni perché osa ancora parlare? Di che altro bisognerà incolparla? Cos’altro farete per “fermarla”? Come bisognerà punirla? Ma vi rendete conto di quanta sofferenza le avete causato? Evidentemente no.

Non lo comprendiamo, davvero. E in ogni caso per chiunque volesse dirci e spiegarci e tentare di superare questa fase e disinnescarla noi siamo qui. Scriveteci: fikasicula@grrlz.net

Però smettete. Davvero. Non se ne può più.

Ps: tutti i materiali pubblicati sono stati tratti da fonti pubbliche. Le stesse bacheche da cui sono stati tratti scambi tra persone, sono (o erano quando è stata fatta la shot) pubbliche con possibilità di visione anche per persone “non amiche”.

Posted in Comunicazione, Muro del Riso, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.