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Addio, mia Fikasicula!

Epitaffio semiserio in onore di una gran donna.

Mia adorata Fikasicula,
ancora ricordo il tempo del nostro primo incontro (virtuale), e ciò che di te più mi colpì: la capacità di scrivere come un fiume in piena, la caparbietà e l’entusiasmo che traspariva dalle tue parole, il tuo essere sempre all’avanguardia, l’apertura alla contaminazione e alle altre soggettività. La prima volta che ospitasti un mio post, mi sentii intimidita e dubitai di essere all’altezza, ma tu riuscisti da subito a farmi sentire a casa nel nostro bellissimo blog, FaS: una casa che è cresciuta con l’aumentare dei suoi abitanti, una casa piena di porte aperte all’incontro e di finestre per guardare sul mondo, spalancate a chiunque volesse contribuire ad una crescita umana e politica irrinunciabile in tempi come quelli che ci troviamo a vivere. Oggi, nel doloroso istante in cui incredula mi avvedo della tua dipartita, proprio questo aspetto mi va di ricordare: mai, in nessun altro luogo, ho percepito così tanto calore e così tanta accoglienza.E’ il valore aggiunto unico e inimitabile di Femminismo a Sud, quello che noi – che abbiamo avuto la fortuna di percorrere questo pezzo di strada insieme – conosciamo così bene. Ma si sa, le cose belle e speciali attirano con sé naturalmente la rabbia e l’invidia di chi, invece di creare, scopre di avere forze solo per distruggere… e ultimamente troppi di questi mesti personaggi hanno tentato di demolire la nostra casa, di renderlo un posto in cui la libertà di pensiero e di opinione non fosse più, arrogandosi il diritto di dirci dove stesse il giusto e dove lo sbagliato… persino nel parlare di noi, del nostro personale che è sempre stato alla base del nostro politico, non eravamo più liber* di condividere i nostri pensieri. I nostri detrattori ci hanno tolto costantemente la parola, bollandola come irrilevante, eretica, deprecabile… tranne quando era funzionale ai loro discorsi: a quel punto eravamo credibili, ma solo fintantoché i nostri ragionamenti potevano essere sfruttabili da terzi. Appena però i nostri pensieri, da sempre liberi, sviavano dal seminato, ecco levarsi le grida all’anatema. Quello che hai vissuto come Fikasicula io lo so, perché tu più di tutt* noialtr* eri considerata, a torto, colei che segnava il passo di FaS. E solo chi non ti ha conosciuta può proferire un simile abominio, perché se esiste una persona che realizza nei pensieri e nel sangue l’epiteto di libertaria, quella mia adorata, sei tu. Tu che non ti sei elevata a guida di alcun*, tu che hai semplicemente condiviso la tua strada, il tuo femminismo, la tua concezione politica e brani della tua stessa carne con il mondo e con noi del collettivo. So che insieme abbiamo fatto tanta strada, e che ancora ne faremo, sotto altre forme. Tu ci hai contaminato e ti sei lasciata contaminare, perché non hai mai avuto paura di guardare alle cose così come sono, non hai mai avuto paura di cambiare idea, non hai mai dovuto mettere le tue bandierine su niente e nessuno. E la tua voce ha saputo comunicare con così tante persone perché è vera, e la verità e la sincerità dei tuoi pensieri e del tuo percorso sono evidenti a chi è capace di vedere ed ascoltare. Io lo so, tu non morirai mai: mi piace immaginarti lanciata nell’iperspazio alla scoperta di nuovi mondi davvero antisessisti, perché eri troppo avanti per tutt* noi. Quello che vedi chiaramente tu oggi, le altre persone lo capiranno tra anni, forse. E noi che abbiamo avuto il privilegio di interloquire con te, siamo stati un po’ contagiat* dalla tua polvere di stelle, e abbiamo imparato tutt* la tua lezione fondamentale: non credere mai di essere arrivat* a possedere una qualche ‘verità’, essere sempre pien* di dubbi, lasciare aperta la porta all’imprevisto. Del resto, per starti vicino nelle tue improvvise accelerazioni, era quantomeno necessario! Buffo, hanno anche cercato di metterci contro: a seconda di chi volevano affossare, invocavano il nostro pensiero a riguardo delle tue esternazioni e viceversa… davvero stolt* o quantomeno ingenu*. Noi del collettivo FaS saremo sempre strett* attorno a te, anche quando non ci troveremo d’accordo con te, perché il reciproco rispetto che abbiamo finora praticato e la fiducia cementata in questi anni non verranno mai meno. Vola Fikasicula, vola alta dove queste miserevoli creature non possono raggiungerti… il collettivo vola insieme a te, perché come in uno stormo di uccelli migratori, l’un* sono tutt*, e tutt* sono l’uno.
Con amore, f.
ps: bella tetta!

Posted in Affetti liberi, Memorie collettive, Pensatoio.

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2 Responses

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  1. nicola simone says

    No,. non ci credo.. è passata all’eterno davvero o è solo uno scherzo? ditemi che è uno scherzo, dai…

  2. marco says

    🙁