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Il Cacciatore e la dolce euchessina

 

I ‘creativi’ dello spot del ‘salame Cacciatore’ sono riuscit*, in una mirabile opera di condensazione, a concentrare tutti gli stereotipi possibili e immaginabili, inanellando specismo e sessismo in maniera talmente sorprendente da farci quasi gridare estatic* al genio assoluto! (parte l’applauso!)

Qui potete vedere lo spot in questione, le cui immagini iniziali mostrano una famigliola in stile ‘mulino bianco’, composta di bella mamma bionda che porge, con atteggiamento complice,  una fetta di salame ad un bel bambino (ovvio referente assente: il maiale sgozzato ed ammazzato per realizzare quel pezzo di carne)  sotto gli occhi compiaciuti del padre, belloccio pure lui  – ma come sempre un po’ meno belloccio della madre, perché lei lo avrà conquistato con la sua avvenenza, lui con la sua personalità e quel piglio ‘biricchino’ che condivide col figlio, evidente nel gesto di ambedue di ‘rubare’ la fetta di maiale, ops, salame dalle mani della moglie/madre.  La musichetta dello spot, semplice e rilassante, insieme alla voce femminile fuori campo, dal tono rassicurante e materno, ci mettono nella condizione di bearci di questo classico quadretto familiare (borghese) – bella casetta, belli loro, belli gli amici che si intravedono seduti a tavola nel giardino in quest’atmosfera bucolica ma artefatta. Ed ecco che l’attenzione si sposta sul bambino, il quale, uscito di casa, si va a sedere su di una panchina nel giardino per – ipotizziamo – gozzovigliare con quei saporitissimi e irriconoscibili pezzi di maiale sgozzato, ops, salame… Quand’ecco che viene interrotto, in questo suo solipsistico piacere, da una bambina, bionda e belloccia pure lei – peraltro, ora che i due sono nella stessa inquadratura notiamo che lui, capelli un pò scompigliati e aria monella indossa una polo blu e pantaloni blu scuro casual, lei, capelli lisci e biondi, indossa invece un toppino rosa e pantaloni attillati chiari – che desidera con la medesima intensità lo stesso salame (del resto, quale donna di qualsivoglia età  non desidera il salame?).

Ma invece che strapparlo dalle mani del bambino e scappare a gambe levate con il bottino già in bocca  – atteggiamento troppo attivo per una donna, che agli uomini è concesso, ma alle ‘signorine per bene’ assolutamente no – che fa? Beh, prima si limita a guardarlo come un disperso in mare fisserebbe, dopo mesi alla deriva, un tozzo di pane o un sorso d’acqua. Poi utilizza l’unica tattica concessa ad una donna per mettere le mani su ciò che desidera, ossia, seduce, ravviandosi i capelli in un gesto così stereotipato che forse solo ad assistervi durante uno spettacolo di mimi o di commedia dell’arte potrebbe essere più didascalico! Lui a quel punto, ‘conquistato’,  fa così cadere le difese, e le concede l’agognata fetta di salame fissandola negli occhi. A quel punto la voce  – femminile –  fuori campo esulta, dichiarando con enfasi che ‘l’uomo è cacciatore!!’, compiaciuta di una tale perfetta messa in scena dei ruoli di genere  (e specie) da parte di due bambini, oramai, concedetemi il francesismo, fottuti per sempre nella loro libertà di potersi immaginare qualcosa di diverso che due macchiette svuotate di ogni possibilità di autodeterminazione! La chiusa dello spot, in cui una voce maschile  – che con la sua autorevolezza garantisce che il salame ‘Cacciatore’ è garantito dal consorzio (perciò insomma, c’è da fidarsi!!) – è il punto esclamativo che chiude questa perfetta carrellata di luoghi comuni specisti e sessisti (che, per chi non se ne fosse ancora accort*, vanno sempre a braccetto): quindi l’uomo è cacciatore, la donna preda, l’uomo è attivo e ha carattere, la donna è passiva e ha solo la sua bellezza come strumento di realizzazione dei propri desideri, il tutto condito in salsa rosa-borghese, e chiaramente cancellando la scia di sofferenza, morte e sangue che si lascia dietro questa bella immagine dell’uomo che è ‘naturalmente cacciatore’… si è peraltro volutamente solo ‘accarezzato’ di sfuggita il trionfo del salame, sennò non se ne usciva viv* da questa analisi!

E cosa c’entra la dolce euchessina in tutto ciò? Beh, a parte l’ovvietà dei luoghi comuni presenti anche in quella pubblicità (nulla di nuovo sotto il sole, insomma, indipendentemente dal passare del tempo), il fatto che tutte queste meraviglie propinate nello spot, veramente hanno la capacità di causare un effetto che, utilizzando le parole del famoso carosello, si potrebbe definire di ‘depurazione dell’organismo’!

E si ostinano ad autodefinirsi ‘creativi’….

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Satira.

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3 Responses

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  1. Mara D. says

    La pubblicità ha appena detto che l’uomo è un salame.
    …e poi accusano le femministe di misandria.

  2. Marco says

    Esistono anche altri spot di questa “serie”:
    http://www.youtube.com/watch?v=5mk_PLr9HNA
    http://www.youtube.com/watch?v=9b-C48URaIU

    Quello qui commentato però è forse ancora più interessante, perchè “aggiunge” l’elemento dell’utilizzo dei bambini rispetto agli spot di cui sopra.
    Credo che inserire i bambini e le bambine rafforzi l’idea del carattere naturale, biologico delle differenze di genere, in questo caso dell’indole predatoria del maschio, già espressa in maniera insindacabile dallo slogan, che non lascia spazio a dubbi. Sotto sotto, però, riconosce che questa naturalità va creata (un paradosso?) “educando” i bambini ad essere predatori, a tavola e nelle
    relazioni: la madre offre il salame al bambino, offrendogli un modello di relazione, di conquista della bambina attraverso la riproduzione della conquista dei corpi animali da parte degli umani.

    Esistono anche altri spot che illustrano molto bene l’intreccio di sessismo e specismo, per es. lo spot della carne francese “charal”:
    https://www.youtube.com/watch?v=NzhnBDnxPlE
    che suggerisco di guardare perché davvero agghiacciante come istigazione alla violenza di genere rinforzata dall’istigazione al consumo di corpi animali (e viceversa).
    (un grazie ad Antonella Corabi che ha analizzato il linguaggio di tali spot e me li ha fatti conoscere)

  3. Laura Besana says

    Ahahahhhh (riso amaro)
    Per fortuna si son fermati coi luoghi comuni…..
    E deprimente (lo spot)
    Articolo invece perfetto….