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Cyberbullismo, moralizzazione e sessuofobia

Di Cyberbullismo a sfondo sessuale ho già parlato QUI.

Ora parliamo di Foto hard su internet, cause ed effetti:

– Perchè un uomo, un ragazzo, o anche la vostra peggiore nemica, dispettosa, inviperita, sono così certi/e che le foto in pose hard, o comunque dei riferimenti alla vita sessuale, possono danneggiare la ragazza o la donna alla quale si riferiscono?

Forse perchè il nostro contesto sociale stabilisce delle regole morali che vietano alle persone di ammettere di avere una sana vita sessuale. Forse perchè ancora siamo al punto che una ragazza viene considerata brava e buona solo in alcune ipocrite circostanze. Invece viene considerata cattiva e socialmente repellente se mostra con chiarezza di esigere il diritto al rispetto per se’ senza lasciarsi vincolare da norme di comportamento per educande ottocentesche.

– Perchè la stessa ragazza deve preoccuparsi dell’effetto che hanno quelle immagini sulla sua vita?

Per gli stessi motivi. Perchè la moralizzazione delle nostre vite impone a ciascuno di noi di doverci preoccupare di perdere consenso, amicizie, lavoro se agiamo in modo tale da non corrispondere alle norme che altri hanno imposto anche per noi. Rispondiamo con altre domande: che male c’e’ a fare sesso? Che male fa una ragazza ad avere una vita sessuale? Perchè siamo ancora al punto che una ragazza deve preoccuparsi di apparire una brava o cattiva ragazza sulla base delle proprie abitudini sessuali? Chi è una brava ragazza? Chi è una cattiva ragazza? Perchè se un ragazzo mostra una sua avventura sessuale tutti si complimentano con lui con grandi pacche sulle spalle e se è una ragazza ad essere protagonista delle immagini invece è una puttana?

– Perchè una donna deve vergognarsi di fronte alla propria famiglia, ai propri amici, compagni di scuola, colleghi di lavoro, per avere una normale e sana attitudine sessuale?

Vale quello che abbiamo detto prima. Il perchè sta soltanto nella mentalità che stabilisce i confini della cattiva o buona reputazione di una ragazza. Quei confini li stabilisce qualcun altro per noi. Quello che conta in questi casi è quello che pensa la “gente”. Il punto è che dovremmo cominciare a pensare che la “gente” siamo noi e che se non cominciamo noi a cambiare mentalità non possiamo certo aspettarci che lo facciano altri.

– Perchè si demonizza il mezzo che viene utilizzato per la diffusione delle foto senza – o invece di – indagare le ragioni di questo gesto e delle conseguenze che esso provoca?

Perchè è più semplice. Perchè è un modo per rimuovere un problema più complesso che andrebbe affrontato in tutt’altra maniera, proprio a partire dalle cause fino a considerarne gli effetti. Il mezzo tecnologico mette in evidenza una cosa che è sempre avvenuta. Le chiacchiere per uccidere socialmente una persona, i pettegolezzi, il passaparola delle attitudini sessuali di una ragazza. Ancora oggi siamo in condizione di dover avere a che fare con una cultura che ci impone una regola del fare, del vestire, dell’amare.

Violare la privacy di una persona, sputtanarla su internet, è un effetto, non la causa.

La causa si affronta con una sensibilizzazione che dovrebbe essere fatta a partire dalle scuole. Proprio dove i telefonini scattano foto e girano video rapidi che possono rovinare la vita di tante ragazze. E’ necessario che si avvii una sessione infinita di corsi di educazione sessuale che abituino al rispetto dell’altr@ e che insegnino innanzitutto che chiunque ha il diritto a vivere una vita sessuale.

La causa si affronta togliendo chiunque il potere di poterci fare male con l’uso di certi argomenti. Bisogna disinnescare questo meccanismo perchè non continui a consumare vite in termini reali e sociali.

L’effetto si affronta con la consapevolezza di chi ha chiaro l’uso di un mezzo di diffusione di informazioni come internet. Non servono leggi che stabiliscano un ulteriore controllo su chi trasmette informazioni sbagliate perchè assieme a loro saranno controllati tutti gli altri utenti, voi comprese. Serve invece che si contamini la rete con una cultura non sessuofobica e non sessista che non discrimini nessun@. Serve che noi siamo presenti proprio per dire che se qualcuno pubblica una nostra foto mentre stavamo scaccolandoci con le tette di fuori e lo slip slabbrato non ce ne frega niente.

Va rispettato il nostro senso del pudore, la nostra vita, la nostra privacy. E’ gravissimo che chi pubblica una foto lo faccia proprio con la volontà precisa di farci male, di ferirci a morte. Quindi va disinnescata l’arma, in primo luogo. Continuiamo a preoccuparci della gravità della violenza contro le donne, sotto qualunque forma essa si manifesti. Preoccupiamoci della nuova moralizzazione che sta investendo le donne adulte e le ragazze, a partire dalle scuole. Preoccupiamoci del fatto che l’immagine delle ragazze deve corrispondere oramai soltanto ragazze perbene concentrate sulla propria verginità. Preoccupiamoci di liberare le nostre figlie dalla tensione che può condizionarle in una età nella quale devono essere libere di sperimentare e capire circa la propria sessualità potendo contare sulla comprensione di insegnanti e genitori.

Teniamo comunque conto di tutto questo. La rete è fatta di ciò che gli utenti ci mettono dentro. Se gli utenti o le utenti sono infarciti/e di una cultura bacchettona e sessista i contenuti che loro imporranno saranno come le foto di cui sopra.

Ps: a proposito di sessuofobie poi qualcuno ci dica perché su facebook si possono mostrare tanti culi e foto osè ma se mostro una tetta femminista minacciano di chiudere una pagina intera.

Posted in Comunicazione, Omicidi sociali, Pensatoio, Sessismo.


4 Responses

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  1. Claudio says

    È indicativo il fatto che internet trabocchi di video e foto porno pubblicati per vendetta o per dispetto da uomini nei confronti di una donna mentre non mi risultano casi in cui sia successo l’inverso.
    Anzi, per un uomo sarebbe solo motivo di vanto (a meno che non venisse pubblicata una sua cilecca clamorosa, ovviamente. Anche se ci sono molti porno amatoriali di coppie in cui lui vuole a tutti i costi riprendersi ma non gli si alza che sono di una malinconia sconfinata).
    Ogni volta che vengo a sapere di qualche ragazza disperata perché la sua intimità è stata violata, vorrei conoscerla per consolarla dicendole: “Ma hai scopato così bene! Siine fiera, altroché”.
    Fermo restando che quello che ha leso la sua privacy senza consenso deve morire tra atroci sofferenze dopo aver perso l’uso del pene.
    Eloquenti sono anche i titoli dei porno amatoriali caricati su Youporn et similia: raramente si trova “Scopata fantastica con una ragazza bellissima che ringrazio e a cui voglio molto bene”, ma quasi sempre “Lurida puttana si fa scopare e sborrare in faccia, guardate che troia schifosa”.
    Al che vorrei dire ai caricatori dei filmati: “Ma se per voi il sesso è un momento così turpe e sgradevole, evitate di farlo. Mica vi obbliga nessuno”.

  2. Mary says

    Sul ps che hai scritto e’ per lo stesso motivo per cui in tv una donna puo’ mostrarsi nuda e dire che ama il sesso mentre se lo fa fuori viene considerata puttana.
    Cmq vorrei aggiungere anche una cosa sull’educazione sessuale e sulla responsabilita’ delle scuole che dovrebbero insegnare il rispetto delle donne e la parita’ tra uomo e donne nella sessualita’. Questo non viene fatto e questi sono i risultati: siamo uno dei pochi paesi occidentali che definiscono ancora con il terminedi puttana una donna che ha dirito di farsi le sue esperienze e sperimentare il piacere. E inoltre nelle scuole poi e’ ancora piu’ vergognoso considerando che sono le stesse dove si consumano stupri, molestie (come l’ultimo caso) tra compagni e perfino da parte di professori stessiche anziche insegnare che le donne sono pari e non sono oggetti, fanno il contrario. Fanno i bigotti per l’educazione sessuale e non si scandalizzano per queste cose che sono ben peggio ed esistono graIe alla repressione sessuale vaticana.

  3. Mary says

    La cosa piu’ vergognosa e’ questa socoeta’ maschilista che non lascia alla donna la scelta di vivere la sua sessualita’ non solo perche’ veniamo tacciate per ragazze di facili costumi ma anche perche’ sopratutto quelle che vivono liberamente la loro sessualita’ vengono considerate oggetti, disponibili, quindi chiunque si sente diritto a procarci, e il rischio stupro e’ assicurato. Questo e’ vergonoso perche’ se pensiamo limitarsi allo stigma “puttana” e’ il minimo, la paura piu’ grande e’ la violenza che rischiano le donne che vivono libere da ruoli imposti. Poi la violenza la subiscono tutte indipendetemente ma in quanto donne ma la violenza sappiamo e’ maggiore verso quelle che scelgono.

  4. marco says

    “a proposito di sessuofobie poi qualcuno ci dica perché su facebook si possono mostrare tanti culi e foto osè ma se mostro una tetta femminista minacciano di chiudere una pagina intera.”

    perché la cultura di maggioranza sa decodificare le prime ma non le seconde, anche perché le secondo sono per l’appunto costruite ad hoc per decostruire la cultura di maggioranza stessa

    risposta corretta, lo so

    ma tanto voi volevate far porre la domanda agli/alle altri/e … voi la risposta la sapete già