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Para-scienza italica: L’endometriosi ti fa bona!

L’endometriosi è una malattia della quale frega poco a nessuno. Dolorosissima, fastidiosa, invalidante perfino per l’Inps, però con spese sanitarie a carico della donna che si ritrova a doverci combattere, riguarda pare circa tre milioni di donne solo in Italia, può portare alla sterilità. Rimossa per lo più per questioni di mentalità arcaiche per le quali si immagina la donna debba per forza soffrire durante il ciclo mestruale, è stata oggetto di una ricerca tutta italiana che è arrivata alle felici conclusioni di cui potete leggere su La Stampa.

Dobbiamo ringraziare Lorenza per la segnalazione e possiamo farci il paio con l’altra notizia secondo cui il cancro verrebbe se non sei bella. Secondo l’articolo le donne dovrebbero più o meno fare salti di gioia perché questa malattia le renderebbe sessualmente attraenti. Attraenti per l’uomo, ovviamente. Dunque che importa se soffri come fossi all’inferno e se ululi di dolore. Che importa se anche la tua sessualità viene compromessa da questa cosa sulla quale i medici annaspano perché ancora oggi, come fossimo il medioevo, l’unica cosa che si sa e si vuole sapere sull’apparato riproduttivo delle donne è che deve funzionare, dolore o non dolore, e chi s’è visto s’è visto.

Sostanzialmente hanno preso un tot di uomini (medici?) e gli hanno fatto una domanda tipo “quale di queste femmine trovi più attraente?” e poi, non paghi di cotanta “scientificità”, hanno pure registrato i risultati che per la vostra gioia constano in codesta conclusione:

Nella fattispecie si è scoperto che i partecipanti hanno trovato attraenti o molto attraenti il 31% delle donne con endometriosi severa, contro l’8% di quelle con endometriosi lieve e il 9% di quelle senza la condizione.

L’articolo conclude con un:

erano le donne con endometriosi retto-vaginale a essere state trovate più attraenti.
Si è tentati di ipotizzare che i geni che interagiscono con gli ormoni per produrre un aspetto più femminile e che, questo, può anche predisporre le donne a endometriosi severa, scrivono gli autori. Tuttavia, (…), i risultati sono preliminari e devono essere verificati in ulteriori studi.

Io sono curiosa di sapere su cosa verteranno i nuovi studi. Si cercherà una cura a questa malattia o si introdurranno “i geni” per predisporre “endometriosi severa” di modo che si abbiano in giro donne “più sessualmente attraenti“?

Partorirai con dolore, mestruerai con dolore ma tranquilla… spalmati una crema all’endometriosi e sarai una figa pazzesca…

Comunque grazie a questi medici per questo studio indispensabile per la salute delle donne. Grazie davvero.

—>>>Update: su questo Monica scrive_

Io ho sofferto tantissimo. A questi di La Stampa gli racconterei cosa significa, magari includendo anche particolari agghiaccianti. Tipo che in viaggio di nozze ogni volta che facevo l’amore con Giuseppe sanguinavo. Ma che ne sanno?
Avevo intestino, peritoneo e vescica tutti aggrovigliati. Pelvi congelate. Cistiti 365 giorni all’anno. Avere l’endometriosi è un incubo.
E’ una malattia fortemente invalidante, che ti distrugge la vita fisicamente e moralmente, che ti distrugge, in molti casi, anche la vita di coppia, senza parlare del fatto che porta alla sterilità se non è scoperta in tempo.
Ci fa belle? Che siate maledetti!!!

Posted in Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio, Sessismo.


6 Responses

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  1. Serena says

    Alcune donne del gruppo fb Endometriosi: diritti e dignità [https://www.facebook.com/pages/Endometriosi-diritti-e-dignit%C3%A0/256170674422354], hanno scritto a La Stampa. Qui la mail-risposta de La Stampa, sotto la loro replica:

    La Redazione de La Stampa.it/Benessere ad una nostra mail di reclamo per l’articolo in questione, ha risposto quanto segue:

    Salve,
    ci spiace molto apprendere che l’articolo che riporta lo studio in questione abbia potuto offendere chi soffre di questa patologia.
    Noi, ahimè, ci siamo limitati a pubblicare i risultati di una (discutibile, certo) ricerca.
    Quello che ci preme sottolineare è che i cit…
    tadini devono essere informati che ci sono purtroppo “ricercatori” che spendono il denaro pubblico per fantomatici studi che non hanno alcun senso e che possono addirittura essere offensivi.
    Anche se dallo studio traspare che, come dichiarano loro stessi, la malattia può essere collegata a una presunta accentuata femmilità, a nostro modesto parere ci si dovrebbe concentrare nel trovare una cura che non perdere tempo in questo modo, a nostro avviso, assurdo.
    Ribadiamo dunque che ci spiace per il malinteso e che non era certo nostra intenzione offendere alcuno. A ogni modo, abbiamo provveduto a rimuovere l’articolo in questione.
    Cordiali saluti.

    ***
    Siamo lieti di constatare perlomeno la vostra sensibilità verso l’argomento in questione, nondimeno non possiamo non farvi presente, ancora una volta, che l’impostazione dell’articolo non mirava a denunciare lo sperpero di fondi pubblici in pseudo ricerche a dir poco grottesche e offensive (oltreche inutili), ma semplicemente riferiva passo passo i risultati di questo “strabiliante lavoro”. Se non si concorda con qualcosa/qualcuno bisogna avere il coraggio di dirlo pubblicamente e, allora si, denunciarlo senza remore. Posto che qualcuno di voi conosca questa patologia grave e sottovalutata, sarebbe stato sufficiente rivolgersi (data quantomeno l’anomalia della ricerca in questione!) ad una delle tante associazioni a tutela delle donne affette da endometriosi presenti sul territorio, per avere maggiori delucidazioni in merito. Avreste scoperto, qualora non lo sapeste, che il dott Vercellini è considerato il maggiore esperto di questa patologia sul territorio nazionale, cosa che rende tutto quanto ancora più amaro e difficile da accettare. Le donne malate di endometriosi vogliono rispetto, dignità, tutela da parte dello Stato e possibilmente anche una cura. Sarebbe gradita una vostra presa di posizione pubblica sull’accaduto, in quanto professionisti e quindi responsabili, anche voi, della comunicazione nel nostro Paese.
    Grazie in ogni caso dell’attenzione.

    staff Endometriosi diritti e dignità

  2. Lidia says

    Che tristezza… E che sconforto, nel leggere la notizia riportata da La Stampa e commentata qui. Se penso a tutto il dolore che ho provato e che tuttora provo, a tutte le fini di settimana passate a letto, al buio, in preda a dolori tremendi alla pelvi, per non parlare della cefalea ormonale, unita a quella da infiammazione della cervicale, durante il ciclo mestruale… L’endometriosi non ha cura. Può solo essere asportata con la chirurgia, mediante un intervento in laparoscopia per effettuare il quale il ventre delle pazienti viene gonfiato. Ogni volta che un ginecologo o una ginecologa, in passato, mi hanno esaminata (attraverso l’esame dell’ecografia transvaginale), mi hanno chiesto, immancabilmente: “Signora, ha figli?!” – “No, non ne sono venuti…” “Ma… conta di averne, nel futuro immediato?!” “Non saprei… Chi può dirlo?” (tacendo del mio orientamento sessuale, ‘che a loro non deve importare) – “No, perché… Se riesce a metterne in cantiere uno (sic!), poi possiamo TOGLIERE TUTTO.” – “(Santo cielo)”. Noi donne non siamo padrone della nostra psiche, figuriamoci poi se si parla del nostro corpo: la società lo considera un mero veicolo atto ad ospitare una nuova vita generata dal maschio di turno, per il resto poco importa se e quanto soffriamo – endometriosi a parte – durante il ciclo mestruale, la sindrome pre-mestruale, la menopausa o la gestazione. Se, poi, ci focalizziamo su questa tremenda malattia invalidante, riconosciuta come male sociale dal parlamento italiano, molti sono i casi di medici, sia donne che uomini, pronti a prospettarci un’isterectomia totale, previa messa in cantiere di una creatura, al fine di liberarci del male misterioso… Facile e veloce. Non importa se, a seguito dell’asportazione di una parte tanto importante del NOSTRO corpo, dovremo assumere ormoni di sintesi – assai nocivi per l’organismo femminile – fino alla menopausa. Non importa se dovremo fare a meno della nostra fertilità. Ma sì, via ovaie e utero, ‘che tanto a che ci servono se un figlio già l’abbiamo fatto! Ma sì, che problema c’è se ci liberiamo di quell’etto e mezzo in più di viscere che ostacolano le nostre vite? Che importa se ci sentiremo menomate per il resto dei nostri giorni?! Temo che la scellerata ricerca documentata da La Stampa sia stata portata avanti – con soldi NOSTRI – da un gruppo di medici maschi, maschilisti e incompetenti che considerano il corpo femminile uno strumento. Di piacere. Di concepimento. Di dileggio. Di esposizione mediatica. Di masturbazioni altrui, più o meno mentali. Di sfruttamento. Di dolore. Di morte.

  3. Serena says

    Monica hai tutto il mio sostegno, anche io soffro di endometriosi. Al FBC io ci sarò, e spero che tra i tanti workshop ci sarà occasione di parlare anche di queste cose, sempre sulla falsariga de “il cancro ti fa bella” che segnalava l’Amazzone Furiosa. Io sono incazzata e arrabbiata e pure triste e addolorata nel vedere lo schifo che ci stanno facendo, io zitta non resto. Monica, spero di vederti lì, e spero di vedere lì altre donne che hanno questa malattia, e in generale altre donne cui rode il culo per come ci stanno dipingendo: “essere malate è bello”. Dobbiamo fare qualcosa per fermare quest’andazzo. Un bacione.

  4. Tosca says

    http://www.fertstert.org/article/S0015-0282(12)02127-9/references qui c’è l’abstract dell’articolo originale, la “giuria” di questo grottesco concorso di bellezza era mista, uomini e donne… dice anche che le pazienti affette da endometriosi avrebbero una silhouette più sottile con seno più grande, e per questo sarebbero più “belle” secondo la “giuria”… inutile commentare questa concezione dell’avvenenza, forse i medici – giudici erano dipendenti della Mattel, di sicuro mi vergogno di considerarli dei colleghi…non l’ho letto tutto perché non ho intenzione di pagare per leggere quest’idiozia, anche se sarei davvero curiosa di scoprire quale scusa assurda hanno addotto per una ricerca così futile e offensiva nei confronti di tutte le donne, malate e non, e di tutte le persone che hanno avuto un’amica/parente affetta da endometriosi… e di noi che studiamo e lavoreremo nella sanità e ci sentiamo ripetere incessantemente che per i servizi più fondamentali “non ci sono i fondi”!

  5. Anto says

    Ma chi li scrive ‘sti articoli? Roberto Giacobbo??? Quelli de La Stampa devono essere messi male, non sanno come riempire tutte quelle pagine e allora pubblicano ogni cretinata che arriva in redazione, altrimenti l’articolista dovrebbe cambiar mestiere!!

  6. MONICA says

    Io ho sofferto tantissimo. A questi di La Stampa gli racconterei cosa significa, magari includendo anche particolari agghiaccianti. Tipo che in viaggio di nozze ogni volta che facevo l’amore con Giuseppe sanguinavo. Ma che ne sanno?
    Avevo intestino, peritoneo e vescica tutti aggrovigliati. Pelvi congelate. Cistiti 365 giorni all’anno. Avere l’endometriosi è un incubo.
    E’ una malattia fortemente invalidante, che ti distrugge la vita fisicamente e moralmente, che ti distrugge, in molti casi, anche la vita di coppia, senza parlare del fatto che porta alla sterilità se non è scoperta in tempo.
    Ci fa belle? Che siate maledetti!!!