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Turchia: due musiciste del Grup Yorum torturate dalla polizia

Turchia: due musiciste del Grup Yorum torturate dalla polizia

Da Contropiano: [QUI la notizia da una fonte di informazione in lingua inglese]

Alcuni giorni fa la Polizia ha arrestato e torturato due musiciste del Grup Yorum, nota band della sinistra radicale turca. Un episodio che svelerebbe la brutalità della repressione di Ankara contro minoranze e opposizioni politiche. Se solo i media ne parlassero…

Due musiciste del Grup Yorum, storica formazione folk di sinistra della Turchia, sono state arrestate e torturate dalle forze di sicurezza di Ankara che da tempo perseguitano i componenti della band molto attiva a fianco dei movimenti che contestano il regime nazionalista e islamico di Tayyip Erdogan.

Il loro avvocato ha riferito che la violinista Selma Altin e la cantante Ezgi Dilan Balci sono state arrestate venerdì 14 ad Istanbul, insieme ad altre 25 persone (tra i quali alcuni minorenni) che stavano manifestando nei pressi dell’Istituto Forense per reclamare la restituzione del corpo di un giovane che l’11 settembre si era fatto esplodere davanti a una stazione di polizia, nel quartiere di Gazi, uccidendo un agente. L’attentato era stato rivendicato dal Fronte Rivoluzionario per la liberazione del popolo (DHKP-C), che anche Stati Uniti e Unione Europea considerano un gruppo terrorista.

Le due donne ”sono state torturate fin dal momento del loro arresto”, ha detto all’agenzia France Presse l’avvocato Taylan Tanay. Gli agenti dell’antiterrorismo di Istanbul hanno consapevolmente rotto il timpano di un orecchio della cantante del gruppo Selma Altin e rotto il braccio della violinista. Le due donne sono state ripetutamente percosse e le lesioni sono state procurate loro intenzionalmente ha dovuto ammettere l’edizione online del quotidiano turco Hurriyet. ”Sono state ammanettate, costrette a stendersi per terra e picchiate da molti agenti per diversi minuti. Le torture sono poi continuate in macchina. Gli agenti sapevano che Altin era la cantante del gruppo e le hanno rotto intenzionalmente il timpano, picchiandola ripetutamente sulle orecchie” ha denunciato l’avvocato.
Entrambe sono state liberate dopo alcune ore di prigionia in attesa del processo e il loro legale ha presentato una denuncia contro la polizia. Alcuni degli arrestati, tra i quali vari giornalisti, sono stati arrestati per “propaganda terrorista” e “incitamento alla violenza”.

Alcuni giorni dopo l’arresto centinaia di persone, sostenute da un appello firmato da numerosi artisti, hanno manifestato in Piazza Taksim, a Istanbul, per protestare contro il trattamento riservato alle due componenti del Grup Yorum e a decine di attivisti dell’organizzazione della sinistra rivoluzionaria Fronte del Popolo. Durante la loro marcia verso piazza Galatasaray i manifestanti sono stati circondati da centinaia di agenti in tenuta antisommossa e dai mezzi blindati della polizia. Al termine del corteo uno dei componenti storici del gruppo musicale, Cihan Keşkek, ha detto: “Continueremo a rispettare il nostro impegno come artisti rivoluzionari, così come abbiamo sempre fatto negli ultimo 27 anni”.

Fondato nel 1985 da quattro studenti dell’Università di Marmara, il Grup Yorum é famoso in Turchia e all’estero per le sue canzoni rivoluzionarie. Ispirati dai cileni Inti Illimani e politicamente appartenenti all’area socialista internazionalista, non é la prima volta che i loro membri subiscono la repressione dello Stato turco, con il sequestro dei loro dischi e il divieto di tenere concerti. Diversi suoi membri in passato sono stati arrestati, e sostituiti volta a volta con altri musicisti. Hanno pubblicato 19 album e dato concerti in diversi paesi europei, fra cui Italia, Francia, Germania e Inghilterra.

 

Posted in Omicidi sociali, R-esistenze.


One Response

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  1. simulAcro says

    questa terribile vicenda delle compagne del Grup Yorum mi dà lo spunto (che so essere del tutto estemporaneo, improprio e anche OT – spero però che nessun* si offenda) per segnalarvi due link a altrettanti post/articoli in cui si “parla” delle Pussy Riot a partire da una “base” culturale decisamente diversa… ma con un “esito” per certi versi (tristemente) sorprendente

    nel primo post [1] “Sallusti come le Pussy Riot” è comparso ieri su Zeus News, un “notiziario dedicato a quanto avviene nel mondo di Internet, dell’informatica, delle nuove tecnologie e della telefonia fissa e mobile”
    in questo post viene prospettata una sorta di paralellismo/equivalenza tra il “caso Sallusti” e il “caso Pussy Riot”… ma la cosa è talmente DEMENZIALE e IMPROPONIBILE che viene riconosciuta e denunciata come tale anche dalla gran parte dei lettori/commentatori del notiziario, pur trattandosi, in genere, di persone (probabilmente quasi tutti maschi) interessate più alle comparazioni tecniche tra pc e telefonini che alle analisi politiche…
    [1] http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=18295

    il secondo post “Laicismo 2.0” [2] è apparso il 3 settembre sul periodico online MegaChip.info (quello “di” Giulietto Chiesa), collegato al movimento alternativa-politica.it che si definisce così:
    “Alternativa non è un movimento di sinistra (anche se i suoi aderenti provengono in larga parte, per ora, da quelle radici ), né di destra, ma intende elaborare una proposta politica e culturale che salvi i valori fondamentali che hanno animato i movimenti di emancipazione delle classi subalterne, collocandoli in un contesto in cui essenziale diventa la solidarietà umana nella ricerca di una civile convivenza dei popoli.”
    (mah, sarà così, visto che lo dicono loro… la mia percezione è che sotto sotto vi sia “un che” di post-sovietico, un trauma irrisolto da shock post-caduta-del-muro…)
    questo secondo post è una delle cose più DELIRANTI che mi sia mai capitato di leggere, un’occasione “ideale” per chi voglia fare esercizi di decostruzione del testo in tutti i modi possibili, pieno di dettagli imprecisi e di precise omissioni, intriso di SESSISMO becero, insultante e offensivo, con anche una qualche inclinazione militarista e un po’ reazionaria che traspare qua e là, un guazzabuglio di pseudo “analisi politiche” (sic!) che spaziano tra stantie banalità geopolitiche e travisamenti neanche tanto involontari… insomma, non saprei più come ancora descriverlo (e, se andate a leggerlo, vi potrete rendere conto meglio voi stess*)…
    ad ogni modo, il giudizio praticamente unanime su questo “articolo” che hanno espresso 64 dei lettori, che si può ragionevolmente supporre essere persone “di sinistra”, è il seguente: OTTIMO…
    [2] http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/8805-laicismo-20.html

    la considerazione finale che mi viene di fare è abbastanza “triste”: capita che gli amanti della tecnologia (probabilmente poco interessati alla politica, soprattutto da sinistra) sono meno sessisti e con migliori capacità di analisi (e forse anche intellettualmente più onesti) di molti “compagn*”…

    A