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Miss Italia: sessismo da sagra di paese

di Denise

Dice che hanno fatto il flash mob contro il “modello unico di donna” promosso da Miss Italia. Ok, ottimo, ma troppo morbido.

Il punto è che miss italia è un evento profondamente demenziale, di una demenzialità tutta italiota e ovviamente – neanche tanto ovvio però, dato che va in onda indisturbata da infiniti decenni – sessista. Come altro può essere definito, infatti, uno sbrilluccichio di ragazze da marito (!) nella tv di stato che entra con malcelata prepotenza nelle case di milioni di italiani medi, col sorriso da gattine innocenti e, attenzione, braveragazze. Quella-della-porta-accanto, la ragazza “normale”, tutta acqua e sapone è il modello prescritto: va da sé, di un’acqua e sapone irrimediabilmente artificiosi, proprio in quanto prescritti. Fra i tanti insegnamenti che se ne possono trarre, spicca per insistenza quello del conformismo come modello morale edificante.

Questa celebrazione spettacolare della normalità ha il sapore di monito normativo alla popolazione femminile italiana: il modello di femmina che noi applaudiamo è questo eh, sappilo diciottenne! Certo, vige la libertà di scelta del proprio destino, ecc. ecc., però ecco, sappi che noi applaudiamo questo! Eheh! Ciao eh!

Le Giovani Italiane (non riesco a liberarmi da questa associazione con l’immagine fascista: come mai?) di una perfezione che rasenta l’impersonale, marciano insieme con la stessa uniforme a mò di Milizia delle Brave Ragazze™, accattivandosi il pubblico con sguardi e sorrisi ruffiani, forzati, che hanno sempre qualcosa di buonista e una sorta di ostentata ingenuità, che piace tanto alle famiglie. L’aura di approvazione familistica che indefessamente trasuda da ogni attimo della trasmissione rende infatti il tutto più arrogantemente conciliante.

E il sorriso pseudomaterno di Mirigliani, che compiaciuta e piena di buoni sentimenti applaude con addosso collane in oro massiccio, e fa finta di crederci anche lei che tutto ciò abbia un senso.

“Sono tutte belle”! Clap clap. Pace nel mondo e ragazza della porta accanto sono le novità sempre uguali di ogni anno. Le celebrazioni del passato glorioso di Sofia Loren non possono mancare, per dare un senso almeno retrospettivo alla cosa. La malcapitata dice con la voce tremula “studio giurisprudenza”, e lì scroscianti applausi: brava! Sei bella e studi! Ohhhhh!!!! Ricordiamo anche le dichiarazioni della miss uscente, che avrebbe pianto dopo un anno fantastico con lo scettro di diamanti. Poi, le deluse con la lacrimuccia perché espulse e i balletti in stile scuola media: le ragazze sanno anche muovere le braccia e le gambe! Ohhhhh!!! Si perché le principessine, orgoglio di papà e mammà, sanno camminare, emettere suoni fonetici, in una parola: esistere. Ohhhh!!!

Quindi quell’aberrazione morale che è il televoto, che ometto di commentare perché mi si paralizzano le sinapsi solo a pensarci.

Come dimenticare poi le promozioni sulle virtù di Salsomaggiore Terme che dànno un sapore tutto anziano alla cosa, da pro loco e sagra di paese. Il tutto in un quadro ridondante di test selettivi e burocrazia della bellezza prestampata, con le immancabili prove idiote: “qual è il tuo piatto preferito? Cosa faresti se il tuo ragazzo ti tradisse? Perché le donne vanno in bagno in due?”, in un’atmosfera confortante, familiare, da sospiro della sera, da compiacimento nazionale, da patriottismo dell’ultim’ora, da approvazione a prescindere, ché a Miss italia siamo a casa nostra, come con Barilla.
Dice anche che hanno fatto le domande da facebook alle miss. Tralasciamo l’imbarazzante vuoto concettuale di domande e risposte; ora, io ne ho una da fare a tutte, tutte, senza pietà. Davvero vi piace camminare in uniforme?

Non ce l’ho con queste ragazze (ok, un po’ sì, ma perché in generale malsopporto l’inconsapevolezza e l’acritica adesione a modelli), ce l’ho piuttosto con tutto ciò che ne ha reso possibile lo smistamento, la selezione per taglie, l’arruolamento nell’esercito delle braveragazze che battono le ciglia in uniforme, l’ostentazione coatta dei buoni sentimenti, la premiazione finale per non meglio specificati meriti (l’unico merito è: brava, sei come ti vogliamo!!!! Clap clap clap). E, soprattutto, con tutto ciò che ne rende possibile la desiderabilità.

Infine, l’incapacità delle persone coinvolte di esprimere concetti dotati di senso, che esulino anche solo per un secondo dall’autoreferenzialità. Ma vanno comprese: si tratta di una difficoltà oggettiva, perché il livello cognitivo del programma è zero e non lascia margini di creatività.

Come chiamarla se non idiozia di Stato, per giunta pagata di tasca nostra e generatrice di nefasti modelli culturali, inculcata nel quadro della rassicurante italianità media. Questa propaganda del modello di femmina applaudito dagli italiani, questo paternalismo che ostenta leggerezza, che si dà arie di normalità, direi proprio che si arroga la normalità e la prescrive ruffianamente al target italiota, gode di legittimazione indiscussa da decenni, bisognerebbe perciò criticarla più spesso e con più insistenza.

Posted in Critica femminista, Pensatoio, Sessismo.


11 Responses

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  1. Elena says

    Io non ce la facevo piu’… a un certo punto, 10 anni fa, ho dovuto dare via la televisione, ho raggiunto un livello di saturazione che ho detto: io qui esplodo! Vi posso dire che si sta molto, molto meglio senza TV (ho adottato internet, invece). Qualche volta mi capita di vedere la TV a casa di amici, ma la trovo ancora piu’ insopportabile oggi che 10 anni fa… Mi permetto di suggerirvi di fare un esperimento simile, magari per 3 mesi e poi vedrete che la prospettiva su questi programmi televisivi cambia parecchio e gli darete la giusta attenzione: nulla.
    Un abbraccio a tutti quanti

  2. Attilio says

    Massimo c’è il Milan sul 4 cambia canale che hai sbagliato!

  3. IlariaB says

    Io l’ho seguito verso la fine e purtroppo abbastanza per sentire Miss Italia dichiarare – poco prima della sua elezione – che si sarebbe iscritta alla facoltà di Medicina ma in realtà il suo sogno era fare l’attrice. E allora che frequenti un’accademia di arte drammatica. La professione di medico deve essere una vocazione, NON un ripiego. Ecco, questa è stata una dichiarazione che mi ha fatto rabbrividire per la stupidità e superficialità. Prima di rendermi tristemente conto del fatto che la nostra società avanza (o meglio regredisce) così…

  4. Valeria says

    Visto ieri allo stadio (Italia-Malta) sugli spalti italiani: “Voi avete La Valletta, noi abbiamo le veline”. Esatto.

  5. ElenaC says

    …io non ce l’ho con le ragazze che partecipano (per quanto difficilmente mi interessi averle come amiche), né con le migliaia di ragazzi che seguono il sogno del palestrato tronista/giocatore di calcio (che difficilmente invito a bere qualcosa)… ce l’ho con la tv che me li mette in casa a ogni ora, con i giornali che me li presentano come un modello rilevante, con la politica che continua a lasciare che salgano alla ribalta e non tutela anche modelli diversi – e sono tanti, tanti, tanti.

  6. Ilaria says

    Daniela mi hai fatto venire in mente un servizio di studio aperto sulla scuola per bambine per diventare miss, credo fosse in Brasile..ovviamente con un tono che metà criticava e metà lodava, insomma i soliti servizi stile studio aperto. A parte ciò quando vedo miss italia, veline mi viene in mente questa descrizione: “carne al macello con contorno di perbenismo” dove essere donna è sinonimo di sesso, dove essere donna vuol dire essere prima di tutto belle sexy e compiacenti, poi però bisogna dimostrare ,come dice l’articolo, che oltre la bellezza c è di più che studiano!!wow., e sono brave ragazze.Di concorsi di bellezza se ne dovrebbero fare pochi, sporadicamente e per gioco, invece è tutto il contrario! Poi sono stufa di veder questa guerra dove si discute quale sia il miglior modello di bellezza e di comportamento da proporre alle donne, o su come essere più femminili e più provocanti (attenzione non troppo)!l’unico modello da proporre dovrebbe essere la spontaneità(anche la femminilità è una condizione insita in ogni donna)!avrei un sacco di altre cose da dire ma mi fermo 🙂 sono giovane e spero un giorno di poter veder uomini e donne rispettarsi liberi da stereotopi, collaborare e crescere insieme, utopia?speriamo di no…e @massimo una parte e basta della popolazione femminile fa a gomitate, e poi credo che il movimento femminista non abbia avuto vita facile, in più non siamo in una dittatura quindi ci sono più opinioni o c è gente che proprio non si interroga sul sessismo. Però ciò che passa in televisiona impressiona il pubblico e dato che comunicano messaggi poco rispettosi e negativi in modo subdolo può essere difficile essere critici, quello che hai chiamato Gesù lo chiamerei subconscio..

  7. davide schwarzwald says

    l’italiottismo non c’entra niente, in alcuni paesi esteri è molto peggio.
    rimane il fatto che se non ci fossero orde di ragazzine rincoglionite che fanno a pugni pur di diventare il nuovo soprammobile di successo della tivvù o del calciatore “bono” di turno, tutto questo discorso non esisterebbe.
    e non mi dite che sono “costrette” dai modelli familiari e televisivi. il lavaggio del cervello lo fanno a tutti noi, sin da piccoli, ma qualcuno decide di prendere in mano la sua vita e avere un approccio critico, mentre molti altri (e altre) preferiscono adagiarsi sui modelli sicuri perché si fa meno fatica e si fanno più soldi.
    e allora che cuociano nel loro brodo.

  8. Ilaria says

    massimo siamo tutti figli della stessa mentalità, uomini e donne

  9. F says

    L’altra sera (haimè) all’ora di cena mi sono dovuta sorbire questa tristissima cosa e curiosamente mi sono venute in mente parecchie delle cose scritte in quest’articolo.. dai soliti propositi del : voglio un marito da poter servire,tanti figli e amenità varie

  10. Massimo says

    Chi costringe queste ragazze a partecipare? Gesù Bambino?
    E come mai dopo 40 (quarant’anni) di femminismo in Italia le ragazze ancora fanno fuoco e
    fiamme e sgomitano per entrare nei concorsi di Miss Italia e se non ci riescono per loro è
    una tragedia? come mai non disertano invece queste iniziative? Per il successo?
    E come mai il femminismo non è riuscito ad educare le giovani generazioni femminili a
    rifiutare questa via squallida al successo? Forse è d’uopo un pò di vostra autocritica.

  11. Daniela says

    Non credo sia un problema solo italiano. I concorsi deenziali di questo tipo si celebran ovunque. In alcuni paesi si fanno anche quelli di Miss fra bambine…sigh!!